Si scava per trovare il corpo del 56enne Bouzekri Rachimi, di nazionalità marocchina. Le vittime ufficiali sono quattro, recuperate tra sabato e domenica, e tre i feriti. Rimossa la trave che ha ceduto. Landini (Cgil): "Mercoledì manifestazione con Uil a Firenze". Intanto prende forma l'inchiesta per omicidio plurimo colposo
Proseguono le ricerche dell'ultimo operaio disperso nel crollo del cantiere a Firenze: si tratta di Bouzekri Rachimi, 56 anni, di nazionalità marocchina. Le vittime confermate finora sono quattro - recuperate tra venerdì e sabato - e tre i feriti. Sul luogo, dove era in corso la costruzione di un supermercato, stanno operando ininterrottamente i vigili del fuoco, che hanno rimosso la trave che ha ceduto causando il crollo a catena dei solai. Un intervento resosi necessario perché, stando a quanto appreso, la trave si muoveva. Una volta rimossa, sono riprese le ricerche dell'uomo disperso (IL VIDEO DEL CROLLO). Intanto il procuratore di Firenze Filippo Spiezia dice che sulla dinamica del crollo nel cantiere di via Mariti "è prematuro dire qualcosa" ma "il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati sul posto". "Risulta da prime verifiche compiute che per alcuni operai" stranieri "vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale", "detto questo diverso è il discorso per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quant'altro" oggetto di successivi accertamenti.
Fiori, candele e biglietti alla recinzione del cantiere
Sono vari i mazzi di fiori, le candele, i disegni e i biglietti appoggiati alla recinzione del cantiere a Firenze. Su uno dei mazzi di fiori c'è scritto: "Agli eroi morti sul lavoro per colpa dei politici e dei padroni che pensano solo ad arricchirsi". Un altro recita: "L'edilizia è un lavoro serio. Impariamo a dire no e ad accettare i no". Su un cartello arancione la scritta "il dolore non ha colore" e "sangue del nostro sangue". Poco distante anche uno striscione con la scritta: "Fateci un parco. Ci abbiamo sempre voluto un parco". Il presidio e la fiaccolata svoltisi davanti al cantiere ieri, 18 febbraio, sono stati promossi da alcuni movimenti fiorentini e dai residenti del quartiere.
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Landini (Cgil): "Mercoledì manifestazione al cantiere"
Mercoledì 21 febbraio "sarò a Firenze, insieme a Pierpaolo Bombardieri" per una manifestazione in occasione dello sciopero di due ore a livello nazionale proclamato da Cgil e Uil, con le categorie degli edili e dei metalmeccanici, in seguito al crollo nel cantiere. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a L'aria che tira su La7. "La manifestazione si concluderà proprio davanti al cantiere", ha specificato. "Non voglio polemizzare, ma l'ultimo incontro che il sindacato ha fatto con il ministro Calderone risale a luglio scorso. Il governo non sta facendo trattative con Cgil Cisl e Uil", ha proseguito Landini, spiegando che dopo il crollo nel cantiere a Firenze non c'è stata "nessuna telefonata, nulla. Sono mesi che non si fanno trattative, e quando si fanno gli incontri c'è una quantità di sigle che non ha senso. C'è la necessità di un cambiamento radicale". "Nei primi 15 giorni di febbraio sono 40 le persone morte sul lavoro", ha ricordato Landini, che è tornato a puntare il dito contro il "subappalto a cascata, una catena che determina una svalorizzazione del lavoro", frutto di "una logica pericolosa, inaccettabile". Landini ha poi rilanciato la proposta di una patente a punti per le imprese e la necessità di "mettere al centro la qualità del lavoro e delle opere".
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Asl: "A gennaio verifica sul cantiere, nessun rilievo"
Sul crollo è intervenuto Renzo Berti, direttore del dipartimento Prevenzione dell'Asl Toscana Centro: "Questa è classificata come una grande opera perché ha un volume economico importante. In questi casi c'è un monitoraggio molto frequente, la nostra ultima verifica era stata condotta il 12 gennaio scorso e non aveva dato luogo a rilievi. Ce ne erano state altre precedenti perché c'è una sistematicità di controllo molto frequente". "In generale - ha aggiunto Berti - i subappalti sono uno strumento che consente di realizzare una maggiore efficienza delle attività e anche una maggiore rapidità di svolgimento. Non è detto che il subappalto in sé sia il male, può accadere che ci sia subappalti fatti con un criterio non adeguato. Ma su questo non abbiamo rilevato niente". Secondo quanto appreso la prossima verifica dell'Asl sarebbe stata in programma a marzo. Berti ha proseguito: "Stiamo raccogliendo le informazioni sia sul piano documentale che dichiarazioni rilasciate dai diversi soggetti coinvolti al fine di fornire alla magistratura gli elementi utili alla ricostruzione dell'accaduto. Stiamo sentendo delle persone coinvolte e quelle che hanno delle responsabilità nella catena dei lavori". Le attività di verifica - ha precisato - si distinguono in due ambiti: uno riguarda la regolarità contrattuali e questo è una materia affidata all'Ispettorato nazionale del lavoro a noi competono maggiormente le verifiche sulla sicurezza, e qui il problema è evidentemente questo".
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L'inchiesta prende forma
Senza sosta anche le riunioni degli inquirenti in viale Guidoni, al palazzo di Giustizia di Firenze. L'inchiesta per omicidio plurimo colposo vede un approccio multidisciplinare: va infatti dagli aspetti tecnici legati alla costruzione alle condizioni dei lavoratori. "Le indagini si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità", scrive la procura di Firenze in una nota firmata dal procuratore capo Filippo Spiezia. La procura conferma che al momento il procedimento per omicidio colposo plurimo e per crollo colposo è a carico di ignoti. "La Polizia Municipale di Firenze sta assicurando la costante vigilanza del cantiere e di tutta l'area, che verrà sottoposta a sequestro all'esito del rinvenimento della dell'ultimo soggetto disperso". Da una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente, "è risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti otto lavoratori, operanti per tre imprese diverse. Il problema è di abbinare i nomi ai corpi, quindi si è iniziata anche una complessa attività di identificazione su ciò che resta di questi poveri operai, che sono stati travolti da strutture imponenti per peso e cemento", ha detto il procuratore Spiezia, aggiungendo che l'identificazione legale dei cadaveri del cantiere di via Mariti "è stata avviata con l'ausilio di esperti e richiede competenze specifiche, anche di tipo genetico perché questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche".