Giovanna Pedretti, si indaga per istigazione al suicidio. La famiglia: "Dateci tregua"
CronacaLa Procura di Lodi sta cercando di ricostruire le ultime ore della donna, trovata morta domenica nei pressi del fiume Lambro, che non sembra aver lasciato tracce che facessero intuire la sua volontà. Aperto un fascicolo contro ignoti. Si cerca anche di capire chi sia stato l’effettivo autore della recensione
Una “gogna social” condannata da un intero paese e un lutto che sembra ancora difficile da superare. A Sant’Angelo Lodigiano tutti i cittadini si scagliano contro i giornalisti, ritenuti tra i colpevoli di quanto accaduto a Giovanna Pedretti: la titolare della pizzeria “Le Vignole” è passata in pochi giorni dalle lodi, per la risposta alla recensione contro gay e disabili, alle critiche per un possibile tentativo di raggiro, fino alla morte. La procura, che ha aperto un fascicolo contro ignoti, indaga per istigazione al suicidio, e punta ad appurare chi sia stato l’effettivo autore della recensione, per eliminare ogni possibile mistero. L'autopsia sul corpo di Giovanna Pedretti si terrà domani all'Istituto di Medicina legale di Pavia. E dal legale della famiglia Pedretti arriva un appello: "Figlia, marito e madre di Giovanna Pedretti si sentono sotto assedio, trovandosi ogni volta che escono di casa qualche cronista che li attende in strada per fare domande. Stanno vivendo un enorme dolore, la loro richiesta alla stampa è di dare tregua, di rispettare la sofferenza di una famiglia, in attesa che dalle indagini arrivino elementi più solidi".
Le ultime ore
Secondo Il Corriere della Sera, dopo essere stata ascoltata in Procura la donna sarebbe tornata al suo locale, dove ha chiuso il turno ed è poi tornata a casa con suo marito Nello, che ha raccontato di aver avuto una discussione con la moglie. La donna si sarebbe lamentata della situazione e del clamore della vicenda, mentre il marito l’avrebbe invitata a dimenticare questa storia. A quel punto, l'uomo sarebbe andato a dormire mentre la donna avrebbe deciso di uscire, come aveva fatto altre volte, preferendo una passeggiata all’insonnia notturna. Anche per questo il marito avrebbe esitato a denunciare subito la scomparsa.
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Le indagini
Dopo il clamore suscitato dalla recensione, la Procura aveva deciso di ascoltare la donna, come “persona informata sui fatti”. Si era subito appurato come la coppia non avesse problemi economici: il piccolo locale da 13 tavoli non aveva bisogno di pubblicità, visto che era sempre pieno. Per quanto riguarda il veicolo con il quale la donna sarebbe arrivata nei pressi del fiume Lambro, il procuratore della Repubblica di Lodi Maurizio Romanelli ha deciso di non dissequestrare la Panda, a bordo della quale Pedretti sarebbe arrivata sola: su quel veicolo, nel quale sono state trovate tracce di sangue, sono in corso indagini approfondite dei carabinieri del Comando provinciale di Lodi. Si cerca anche di capire chi sia stato l'effettivo autore della recensione: decisivo sarà il contributo di Google, che permetterà di capire dispositivo e autore. Tra i dubbi che la Procura dovrà risolvere ci sono l’assenza di biglietti di addio o mail che lasciassero intuire la volontà della donna, visto che non sono state trovate all'interno della cronologia ricerche sui metodi o modi per togliersi la vita.