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Stop alle nomine, Valditara: "Progetto 'Educazione alle relazioni' avanti senza garanti"

Cronaca

"Il progetto 'Educare alle relazioni' andrà avanti senza alcun garante. Nel suo svolgimento concreto si continuerà il dialogo con le associazioni rappresentative dei genitori, dei docenti e degli studenti", spiega Valditara

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Dietrofront sulle nomine per il progetto 'Educazione alle relazioni' promosso dal ministero dell'Istruzione e del merito. "Dal momento che la scuola italiana ha bisogno di serenità e non di polemiche, ho deciso di non attivare l'incarico di garanti del progetto 'Educazione alle relazioni' a suor Monia Alfieri, Paola Concia e Paola Zerman". Lo afferma il ministro Valditara nel ringraziare le tre donne "per la disponibilità e la generosità dimostrate".

"Il progetto 'Educare alle relazioni' andrà avanti senza alcun garante. Nel suo svolgimento concreto si continuerà il dialogo con le associazioni rappresentative dei genitori, dei docenti e degli studenti", conclude il ministro. 

Concia: "Ringrazio Valditara per la fiducia, non ci sono condizioni'

"Capisco la decisione del Ministro Valditara e lo ringrazio della fiducia accordatami: dopo due giorni di polemiche da ambienti massimalisti della destra e della sinistra, è per me evidente che non esistono le condizioni per svolgere il lavoro equilibrato e dialogante che mi ero proposta insieme alle altre due garanti del progetto 'Educazione alle relazioni'. Resto convinta che solo il confronto tra matrici culturali differenti possa produrre linee guida efficaci e non divisive sul tema del rispetto della libertà delle donne". Così Anna Paola Concia, coordinatrice del comitato organizzatore di Didacta Italia.

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Il progetto

"Il maschilismo e la violenza contro le donne sono temi seri e importanti che stanno a cuore a questo governo", spiega Valditara in una nota. "Non casualmente è stato approvato dal Parlamento un disegno di legge a prima firma Roccella che si intitola 'Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica'. E non casualmente - aggiunge il ministro - si è siglato il 22 novembre fra i ministri delle Pari opportunità e della Famiglia, della Cultura, dell'Istruzione e del Merito un protocollo d'intesa per promuovere nelle scuole il contrasto alla violenza contro le donne". Il progetto 'Educare alle relazioni' "dà una risposta che attua questo indirizzo e che tiene conto delle tante sensibilità di cui è composto il Paese e il Parlamento". Un progetto che "non parla dunque in alcun modo di educazione sessuale, di educazione all'affettività, o di cultura gender. Costituisce, su base volontaria, fuori dal curriculum scolastico, gruppi di discussione fra i giovani, moderati da un docente appositamente formato da Indire, per contrastare mentalità e atteggiamenti che generano discriminazione, sopraffazione e violenza verso le donne. Insomma - osserva ancora Valditara - serve a far riflettere i giovani su un tema decisivo per il grado di civiltà della nostra società. Si prevede anche il coinvolgimento delle associazioni rappresentative dei genitori".

Le polemiche

La presenza dei garanti "aveva semplicemente lo scopo di sostenere questa iniziativa" e "la loro diversità culturale era proprio un messaggio forte per significare che nel contrasto alla violenza contro le donne dobbiamo essere tutti uniti, partendo da iniziative concrete, di buon senso, non estremiste, nè tanto meno ideologiche". Un tentativo "di unire mondi molto distanti fra loro per un fine socialmente importante", conclude Valditara, che però non è riuscito, visto che "ha suscitato polemiche", in primis la nomina di Anna Paola Concia, attivista lgbt ed ex deputata del Pd la cui nomina ha provocato resistenze anche nella maggioranza di centro destra e fra organizzazioni che promuovono una visione tradizionale della famiglia. a responsabile libertà e diritti di Sinistra italiana, Marilena Grassadonia, che mette sotto accusa la scelta di una religiosa. Anche la scelta di suor Anna Monia Alfieri aveva destato sorpresa. "Ricordo sommessamente a Valditara che l'Italia è un paese laico e che chiamare una suora a gestire l'educazione alle relazioni nelle scuole stride e non poco", il commento della responsabile libertà e diritti di Sinistra italiana, Marilena Grassadonia.

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