Morte Davide Rebellin, respinto il patteggiamento per il camionista tedesco

Cronaca

Il gip di Vicenza Roberto Venditti ha respinto la richiesta di patteggiamento a 3 anni e 11 mesi che era stata presentata dal legale di Wolfgang Rieke

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Il gip di Vicenza Roberto Venditti ha respinto la richiesta di patteggiamento a 3 anni e 11 mesi che era stata presentata dal legale di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco accusato di aver investito e ucciso l'ex campione di ciclismo Davide Rebellin. 

L'incidente

Rieke il 30 novembre 2022 a Montebello Vicentino ha travolto e ucciso lo sportivo vicentino 51enne, dandosi poi alla fuga. L'uomo, 63 anni, è accusato di omicidio stradale con l'aggravante della fuga.

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Il patteggiamento

La difesa di Rieke aveva presentato nei mesi scorsi una richiesta di patteggiamento a 2 anni e 11 mesi, ma ieri gli avvocati del camionista hanno avanzato una nuova richiesta con una pena più alta di un anno. Sin da subito i familiari di Rebellin si erano detti sbigottiti per la possibile pena. Alla luce della decisione del gip Venditti, la famiglia ha ora espresso soddisfazione. 

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Il commento dei familiari di Rebellin

"Siamo soddisfatti di questo rigetto e ringraziamo ancora la magistratura per il lavoro svolto e per l'attenzione riservata al caso di Davide", commenta il fratello Carlo che, come gli altri congiunti dell'atleta, non se l'è sentita di presenziare in aula. "E' un ulteriore e coerente segnale - prosegue Carlo Rebellin - dell'ottimo operato della magistratura berica che in questi mesi ha anche sempre respinto con decisione le reiterate richieste di arresti domiciliari presentate dall'avvocato dell'imputato. Ora aspettiamo con ansia l'udienza del 22 aprile, e confidiamo in una condanna più pesante ed equa rispetto a quella proposta nel patteggiamento: se il giudice l'ha rigettata significa che lui per primo non l'ha ritenuta congrua al crimine commesso". Il comportamento tenuto da Rieke dopo l'investimento "fa troppa rabbia: il video del sinistro, che abbiamo visto più volte - ripete il fratello - documenta chiaramente come sia rimasto sul posto per diversi minuti accanto al corpo esanime di mio fratello per poi scappare approfittando del fatto che non c'era nessuno a fermarlo. Capisco l'agitazione del momento, ma poi ha avuto tutto il tempo per riflettere su ciò che ha commesso; anche le scuse ce le ha inviate dopo mesi, e presumibilmente sono state dettate dal suo avvocato. Una condotta orribile - conclude - che va perseguita e punita adeguatamente".

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