Giulia Cecchettin, Turetta: "Ho pensato di farla finita". Germania concede l'estradizione

Cronaca
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Al momento dell'arresto, si apprende dal verbale, il ragazzo avrebbe detto ai poliziotti tedeschi: "Ho vagato questi sette giorni perché cercavo di farla finita". Intanto il tribunale regionale superiore di Naumburg ha ordinato la custodia cautelare per l'estradizione del 22enne che a sua volta ha dato il proprio consenso: potrebbe arrivare in Italia venerdì. L'avvocato del ragazzo ritiene che un esame psichiatrico possa essere utile per valutare la capacità di intendere e di volere

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Il Tribunale regionale superiore di Naumburg ha dato il via libera all'estradizione di Filippo Turetta in Italia. Il 22enne, arrestato in Germania e al momento rinchiuso nel carcere di Halle accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha dato il proprio consenso a venire consegnato alle autorità italiane: potrebbe arrivare venerdì. Secondo quanto emerge dal verbale dell'arresto, Turetta ha raccontato ai poliziotti tedeschi di avere pensato "più volte di farla finita". L'avvocato del 22enne, Emanuele Compagno, ritiene che una perizia psichiatrica possa essere utile per valutare la capacità di intendere e di volere del suo assistito: "È molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno, lo faremo. Questo tipo di aspetto va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo, un ragazzo descritto da tutti, anche dai genitori, come dedito allo studio, allo sport, un ragazzo d'oro che aiutava gli altri". L'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin sarà eseguita l'1 dicembre alle 9 all'Istituto di anatomia patologica della clinica universitaria di Padova. Intanto spunta un audio in cui Cecchettin parlava alle amiche di Turetta: "Non lo voglio più vedere, non lo sopporto più. Ma mi sento in colpa".

La dichiarazione di Turetta

Nella dichiarazione che Turetta ha rilasciato alle forze dell'ordine tedesche, riporta Agi, il ragazzo avrebbe detto: "Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi sette giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello contro la gola ma non ho avuto il coraggio di farla finita". Sempre secondo il verbale, il 22enne al momento dell'arresto presentava ferite alle mani e alle caviglie - la cui origine non è chiara - ed evidenti macchie di sangue addosso.

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Turetta potrebbe arrivare venerdì in Italia

Potrebbe essere venerdì - a quanto si apprende - il giorno del trasferimento in Italia di Filippo Turetta. L'operazione è in capo al Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), che si sta coordinando con l'omologo organismo tedesco per organizzare la consegna del giovane. Gli uomini dello Scip - che è un servizio interforze - andranno in Germania per prendere in consegna il giovane che sarà trasferito con un volo diretto a Fiumicino. Una volta a Roma gli verrà notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, sempre nella Capitale. Potrà quindi essere trasferito a Venezia per l'interrogatorio di garanzia del gip.

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Gli accertamenti

La polizia tedesca ha ritrovato un coltello nell'auto dentro la quale Filippo Turetta è stato trovato, fermo, lungo l’A9 a Bad Durremberg (nei pressi di Lipsia). L’arma, come scrive La Repubblica, è stata sequestrata così come la Punto nera su cui il giovane era fuggito e tutti gli effetti personali che Turetta ha portato con sé nel suo viaggio tra Vigonovo e la Germania. In Italia, intanto, procedono gli accertamenti, compreso quello su un coltello spezzato, trovato nel luogo dell'aggressione, a Fossò. Per ricostruire con precisione cosa sia accaduto a Giulia, ai magistrati della Procura di Venezia servono anche l'esito dell'esame autoptico e gli accertamenti tecnici sui tanti reperti raccolti dai Carabinieri.

 

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