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Omicidio Giulia Cecchettin, virale "Se domani non torno", poesia dell'attivista Cáceres

Cronaca

Dal 2017, la poesia è diventata un inno di denuncia contro la violenza sulle donne e i femminicidi. I versi di “Se domani non torno” stanno invadendo la rete. Migliaia di condivisioni, di post e stories dedicati. Tra le tante anche, e soprattutto, quella di Elena Cecchettin, la sorella della 22enne uccisa a coltellate dall’ex-fidanzato

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Una poesia diventata manifesto delle attiviste femministe citata anche da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, in una lettera al Corriere del Veneto: "Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto". E' quella che viene citata spesso sui cartelloni proprio durante le manifestazioni di protesta del movimento femminista "Ni una menos", nato in Argentina, oltre che in diversi post online. E' la poesia scritta dall’attivista peruviana Cristina Torres Cáceres, di recente citata anche online dopo la morte della 22enne il cui corpo è stato trovato senza vita in Friuli dopo un litigio con l'ex fidanzato, Filippo Turetta.

La storia legata alla poesia

Torres-Cáceres aveva concepito la poesia nel 2017, dopo l'omicidio di una giovane studentessa morta in Messico per mano di un autista a cui si era rivolta per ritornare a casa dopo una serata in compagnia di alcuni amici. "Se domani sono io, mamma, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima", è proprio uno dei versi diventati più citati.

La poesia integrale

“Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.
Se non ti dico che vengo a cena. Se domani, il taxi non appare. 
Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in una borsa nera.
Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia.
Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata.
Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata.
Mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata.
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che erano i miei vestiti, l'alcool nel sangue.
Ti diranno che era giusto, che ero da sola.
Che il mio ex psicopatico avesse delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana. 
Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria. 
Lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
Lo giuro, mia cara mamma, ho urlato forte così come volavo alto.
Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutti quelli che urleranno il mio nome.
Perché lo so, mamma, non ti fermerai.
Ma, per quello che vuoi di più, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non privare le tue nipoti. 
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.
Sono loro, saranno sempre loro.
Combatti per le loro ali, quelle ali che mi tagliarono.
Combatti per loro, che possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti per urlare più forte di me.
Possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.
Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima”.

Il racconto di Torres-Caceres

"Dopo il femminicidio della studentessa ho visto un post in cui una ragazza chiedeva a sua mamma di non fare niente, se le fosse successo qualcosa", aveva spiegato Torres-Cáceres. Per questo motivo, ha proseguito, "mi sono messa a pensare alla mia: mia mamma non avrebbe taciuto, avrebbe cominciato a dar fuoco a tutto se mi fosse successo qualcosa, e allora ho pensato a quello che le avrei detto se fossi stata io". Dalla scrittura della poesia in poi, tantissime donne l'hanno riproposta e citata, tanto da farla diventare "virale" anche in Italia.

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