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Frodi su fondi Covid ed Ecobonus, arrestato il figlio del boss Giuseppe Morabito

Cronaca
©Ansa

Sono due i filoni di inchiesta, il primo ha portato a scoprire un ampio ventaglio di frodi commerciali e finanziare, l'altro un ingente traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni. Secondo gli inquirenti, le attività illecite erano gestite dal medico Giovanni Morabito collaboratore di alcune Rsa milanesi, già condannato in via definitiva per traffico di sostanze stupefacenti e figlio di Giuseppe Morabito, detto 'U Tiradrittu', storico capo Crimine della 'ndrangheta in Lombardia

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C'è anche il medico Giovanni Morabito, figlio dello storico boss di 'Ndrangheta Giuseppe, tra gli arrestati dell'operazione dei Carabinieri e della Dia scattata questa mattina in Lombardia e in altre regioni, che ha portato ad arresti e perquisizioni nell'ambito di una variegata attività illecita promossa da personaggi ritenuti vicini alla cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti e che vede un ampio numero di indagati in stato di libertà (68) tra i quali molti cosiddetti 'colletti bianchi'.

L'inchiesta dell'antimafia

Gli investigatori hanno eseguito misure cautelari nei confronti di "diciotto soggetti", indagati a vario titolo, per "associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e numerosi reati economico-finanziari, tra cui anche frodi sui contributi Covid ed Ecobonus i cui proventi erano destinati ad agevolare le attività della 'ndrangheta, in particolare della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti".

Sono due i filoni di inchiesta, il primo ha portato a scoprire un ampio ventaglio di frodi commerciali e finanziare, l'altro un ingente traffico di sostanze stupefacenti. Nel primo primo filone di indagine sono stati denunciati professionisti che facevano consulenze e pratiche per le numerose attività truffaldine, tra i quali commercialisti, tecnici e legali, ma anche imprenditori "titolari nel centro di Milano di diverse società di consulenza e portatori del necessario 'know how' tecnico- giuridico". Si tratta di persone tutte residenti e operanti nel Nord Italia.

Le perquisizioni sono scattate “nelle provincie di Milano, Monza Brianza, Pavia, Varese, Novara, Alessandria, Messina e Foggia - si legge in una nota della Dia - e riguardano abitazioni ed aziende risultate nella disponibilità dei soggetti coinvolti, anche con il supporto di unità cinofile anti-valuta della Guardia di Finanza".

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Il coinvolgimento del figlio del boss

Secondo le accuse, i due filoni delle attività illecite (i reati economico-finanziari e il traffico di droga), erano entrambi diretti dal medico Giovanni Morabito collaboratore di alcune Rsa milanesi, già condannato in via definitiva per traffico di sostanze stupefacenti e figlio di Giuseppe Morabito, detto 'U Tiradrittu' (non indagato), storico "capo Crimine" della 'ndrangheta in Lombardia, detenuto in regime di 41-bis nel carcere di Opera (Milano) per associazione mafiosa.

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Le immagini dell'operazione - ©Ansa

Le misure cautelari e le accuse

L'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali riguarda diciotto persone: sette in carcere, quattro agli arresti domiciliari, tre con obbligo di dimora e quattro con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini sono state eseguite dai Carabinieri del Comando provinciale di Monza con il supporto del Nucleo investigativo centrale della Polizia Penitenziaria e il supporto della Gdf. I reati ipotizzati, tutti avvenuti in contesti ritenuti vicini alla cosca lombarda, vanno dal traffico di sostanze stupefacenti alla creazione di società 'cartiere' inesistenti, all'emissione di false fatture e polizze fideiussorie, allo sfruttamento di crediti d'imposta indebiti.

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Il traffico di droga

Per la droga, una delle basi logistiche era a Paderno Dugnano (Milano). Nel corso della lunga indagine "è stato possibile arrestare in flagranza un 'corriere' e sottoporre a sequestro 5 kilogrammi di eroina, inizialmente destinata al mercato calabrese. Sono state documentate innumerevoli compravendite di stupefacente, per un totale di 50 kg di eroina, 150 kg marijuana e circa 50 kg di hashish, provenienti anche dalla Spagna, dall'Austria e dall'Albania ed è stata verificata l'apertura di un canale di vendita di cocaina proveniente dal Perù e dal Brasile e destinata ai membri di una nota famiglia di 'ndrangheta".

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Le immagini dell'operazione - ©Ansa

Le frodi su fondi Covid ed Ecobonus

Secondo le indagini, il gruppo ha compiuto frodi commerciali, fiscali e finanziarie ai danni dello Stato anche tramite finanziamenti europei. Tra queste anche "l'organizzazione di truffe aggravate ai danni dello Stato, dirette al conseguimento di finanziamenti ed erogazioni previste dalle norme Covid 19. Le indagini hanno, da un lato, accertato l'effettiva percezione di tali somme, dall'altro evitato, tramite la tempestiva attivazione delle competenti autorità, l'indebita erogazione di somme e di benefici economici (nella forma del finanziamento garantito e del credito d'imposta) per circa 2 milioni di euro, per i quali era già stata depositata la prevista documentazione". L'organizzazione avrebbe anche reinvestito il provento dei reati nella creazione di "nuove società commerciali che avrebbero operato in settori quali quello edile, anche sfruttando i benefici dell'Ecobonus, oppure nel settore della raccolta e del riciclaggio dei rifiuti, del commercio di carburante e della grande distribuzione".

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