In un hangar di Arcore, l'ex premier negli ultimi anni di vita avrebbe raccolto tele e statue comprate da televendite. Secondo il critico d'arte, sono costate "20 milioni di euro in tutto". I costi di gestione e i tarli avrebbero indotto gli eredi a disfarsene
Venticinquemila quadri stipati in un grande capannone di fronte a villa San Martino ad Arcore, in provincia di Monza e Brianza. Sarebbe parte dell'eredità che, secondo la trasmissione televisiva Report, il fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi avrebbe lasciato alla propria famiglia dopo la sua morte, avvenuta lo scorso 12 giugno.
Sgarbi: "Croste costate circa 20 milioni di euro"
Secondo il critico d'arte Vittorio Sgarbi, negli ultimi anni di vita Berlusconi ha raccolto nell'hangar davanti alla sua abitazione 25mila opere d'arte tra dipinti e statue, tutti acquistati telefonando ai centralini di televisioni locali che a tarda serata mandano in onda programmi di televendite. Come spiega Sgarbi, sono "croste" che "gli sarebbero costate complessivamente circa 20 milioni di euro". Dentro il capannone ci sarebbero state anche "macchinette per muoversi e riscaldamento".
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"Le opere? Così e così"
Già a giugno 2023 Sgarbi aveva spiegato ad Art Tribune che le tele raccolte dal fondatore di Forza Italia erano di scarso valore: "Se potessimo vedere in un museo le opere raccolte in questi grandi magazzini, per la gente che capisce poco d'arte sarebbe un divertimento. In realtà sarebbe stato meglio averne 2.400 buone che 24mila così e così".
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Opere (in parte) già distrutte
Come scrive La Repubblica, si tratta dell'eredità "più scomoda" lasciata dall'ex premier ai propri figli: una collezione "ingombrante" e "poco redditizia", il cui smantellamento sarebbe già in corso. Stando al quotidiano, numerose opere sono state già distrutte: "complici i tarli", che hanno attaccato le tele. Un altro motivo che avrebbe indotto gli eredi a disfarsi della collezione, sarebbero i costi: secondo Il Foglio, tra affitto e gestione, l'hangar costerebbe 800mila euro l'anno.