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Terrorismo, controlli dell'Italia al confine con la Slovenia. Meloni: Mia responsabilità

Cronaca
©Ansa

"L'intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell'Europa, in particolare dopo l'attacco condotto nei confronti di Israele, ha aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all'interno dell'Unione", riporta una nota di Palazzo Chigi. "La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l'aggravarsi della situazione in Medio Oriente e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale. Me ne assumo la piena responsabilità". Così Meloni

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Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha informato il suo omologo sloveno, Bostjan Poklukar, che l'Italia ha deciso di attuare controlli temporanei alle frontiere con la Slovenia a causa del cambiamento della situazione in Europa e nel Medio Oriente. L'obiettivo, come ha spiegato Piantedosi a Poklukar, è la "prevenzione del terrorismo e della criminalità organizzata", si legge in un comunicato del ministro dell'Interno sloveno. Sono in tutto 9 i Paesi europei che hanno notificato alla Commissione il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere con la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen. Oltre all'Italia ci sono Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia, che hanno riattivato i controlli su alcune loro frontiere.

Meloni: "Mia piena responsabilità sui controlli al confine"

"Con il ministro degli Interni Matteo Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione del governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l'aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilita'". Questo, sui social, il messaggio a commento della decisione postato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Ne abbiamo parlato con i colleghi sloveni, ai quali abbiamo rinnovato la nostra piena collaborazione sul contrasto ai flussi di migranti illegali", ha spiegato ancora. 

Il ministro sloveno: “Siano misure temporanee e proporzionate”

Poklukar, dal canto suo, ha sottolineato a Piantedosi l'importanza della "temporaneità e proporzionalità di questa misura" e ha chiesto che le misure siano "proporzionate e amichevoli nei confronti dei nostri cittadini, in modo da non infrangere i legami culturali, di amicizia e familiare delle persone che vivono lungo il confine", si legge nel comunicato stampa. I due ministri hanno inoltre convenuto che i vertici delle polizie dei due Paesi si incontreranno presto per decidere come e dove attuare la misura. La Slovenia, secondo informazioni non ufficiali rese note dalla Sta, implementerà controlli simili alle frontiere con Croazia e Ungheria.

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La nota di Palazzo Chigi: “Controlli dal 21 ottobre”

La reintroduzione dei controlli delle frontiere interne con la Slovenia "verrà attuata dal 21 ottobre per un periodo di 10 giorni, prorogabili ai sensi del Regolamento Ue 2016/339. Le modalità di controllo saranno attuate in modo da garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci. Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente, nell'auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione", ha fatto sapere Palazzo Chigi, dove oggi si è tenuto un altro vertice tra governo e intelligence sul rischio terrorismo.

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“Aumenta livello di minaccia di azioni nell'Ue”

"L'intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell'Europa, in particolare dopo l'attacco condotto nei confronti di Israele, ha infatti aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all'interno dell'Unione", prosegue la nota di Palazzo Chigi. "Un quadro ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l'Italia è soggetta, via mare e via terra (140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022)", viene aggiunto.

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“Misure alla frontiera non adeguate, i controlli saranno proporzionati”

"Nelle valutazioni nazionali le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta", si legge ancora nel comunicato. "Oggetto di approfondimento anche da parte del Comitato di analisi strategica antiterrorismo istituito presso il ministero dell'Interno, conferma la necessità di un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo".

"Le modalità di controllo saranno attuate in modo da garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci". "Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente, nell'auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione", conclude la nota.

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Rafforzati i controlli anche ai confini con Austrai e Svizzera

Il rafforzamento della vigilanza italiana riguarda inoltre i confini con altri territori, come Austria e Svizzera, e in particolar modo il potenziamento della sorveglianza dei flussi migratori: sono previste identificazioni anche sulle navi di linea con apparecchiature per il foto segnalamento, "per ridurre a zero la possibilità che siano trasferite da Lampedusa alla terraferma persone di cui ignoriamo l'identità", ha detto il prefetto Valerio Valenti, commissario delegato allo stato di emergenza per i migranti. "Il quadro - sottolinea Palazzo Chigi - è ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l'Italia è soggetta, via mare e via terra: 140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022"

I controlli dei confini negli altri Paesi

L'Austria ricontrollerà da oggi fino al 27 ottobre i confini con la Repubblica Ceca. La prima sospensione di Schengen con procedura d'urgenza, analoga a quella fatta dall'Italia, non può superare i 10 giorni, mentre le eventuali successive proroghe possono arrivare anche a periodi di 20 giorni ciascuna, fino ad un massimo complessivo di 2 mesi). Dal 14 ottobre al 2 novembre Vienna controlla la frontiera con la Slovacchia. Ha rinnovato inoltre per ulteriori sei mesi i controlli delle frontiere con Slovenia e Ungheria (12 novembre-11 maggio 2024). La Germania da ieri e fino al 25 ottobre ripristina i controlli alle frontiere con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera: anche in questo caso si tratta di una procedura d'urgenza. Berlino ha poi notificato il rinnovo per altri sei mesi dei controlli dei confini con l'Austria (12 novembre-11 maggio 2024). La Norvegia ha notificato il rinnovo per ulteriori sei mesi dei controlli sui porti con traghetti di collegamento con l'area Schengen. La Polonia controlla dal 14 ottobre al 2 novembre il confine con la Slovacchia. La Slovacchia dal 15 ottobre al 3 novembre ricontrolla i confini con l'Ungheria. La Svezia ha notificato il rinnovo per ulteriori sei mesi dei controlli su tutte le sue frontiere (12 novembre-11 maggio 2024). La Repubblica Ceca dal 9 ottobre controlla la frontiera con la Slovacchia. La Francia ha notificato il rinnovo per altri sei mesi del controllo delle frontiere interne (1 novembre-30 aprile 2024)

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