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Conte: "Sì al campo largo ma con progetto politico serio"

Cronaca

Il leader del Movimento 5 Stelle a Napoli: "Sì al campo largo ma a patto che nasca da un progetto politico concreto non da un cartello elettorale"

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Giuseppe Conte si trova quest'oggi a Napoli per il Firma Day sul salario minimo, dove, tra i diversi temi trattati, ai giornalisti ha parlato di larghe intese: "Sì al campo largo ma a patto che nasca da un progetto politico concreto non da un cartello elettorale. Vengo da Foggia dove abbiamo costruito un progetto politico che ritengo molto competitivo ed è uno scenario in cui abbiamo coinvolto le forze di opposizione e anche varie forze civiche - ha spiegato il leader del M5S - Quando c'è la possibilità di costruire un progetto serio noi siamo fautori, siamo i primi. Però non ci parlate di campo largo come di una formula giornalistica, a noi non interessa. La coalizione deve nascere da un progetto politico concreto, affidabile, responsabile".

"Italiani hanno già tirato la cinghia, da governo solo spot"

Conte questa mattina si è intrattenuto a Foggia, dove ha affermato: "Oggi abbiamo banchetti per offrire la voce ai cittadini italiani. Lo hanno già anticipato i sondaggi. La stragrande maggioranza dei cittadini vuole salario minimo legale. Ha compreso che il governo e le forze di maggioranza stanno facendo una manovra indegna perché non ci sono plausibili ragioni per continuare a sfruttare i lavoratori e le lavoratrici. Noi abbiamo tre milioni e seicentomila lavoratori e lavoratrici che sono sottopagati ed è contrario a tutta la normativa europea, soprattutto al principio costituzionale articolo 36 che prescrive il diritto ad ottenere una giusta retribuzione, quindi salario minimo legale".  Poi sul governo: "È evidente che non hanno nessuna intenzione di sottoscrivere ed introdurre il salario minimo legale - ha attaccato l'ex premier a Napoli -. La cinghia, gli italiani, l'hanno già tirata, sono arrivati all'ultimo buco della cintura, non c'è più da tirare nulla, c'è soltanto un governo che deve assolutamente adoperarsi per risolvere i problemi e fare meno spot pubblicitari. Abbiamo lanciato questo firma day che va a coronare già un processo, è da quest'estate che stiamo raccogliendo le firme per il salario minimo. Non ci facciamo prendere in giro da questo governo e dalla melina, dai rimpalli tra il governo e il Cnel di Brunetta. La giusta retribuzione non solo è prevista dalla normativa europea ma anche dalla nostra costituzione. L'articolo 36 dà diritto ad ogni lavoratrice e lavoratore, e sono 3.600.000 i sottopagati, alla giusta retribuzione per sé e per la propria famiglia".

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