Lavoro, fisco, giovani, pensioni, stato sociale, politiche industriali, pace e rispetto della Costituzione: questi i temi della manifestazione nella capitale lanciata da più di 100 associazioni e reti. Il segretario generale della Cgil ha chiuso il programma con un discorso nel quale ha ribadito "che ciò che ci unisce è la Costituzione, che va difesa e attuata. Questa è la piazza di chi paga le tasse e vogliamo essere ascoltati". Presenti secondo gli organizzatori 200mila persone
"Abbiamo il dovere di cambiare il Paese, la società che con scelte sbagliate ha aumentato le disuguaglianze. È il momento di uscire dalla rassegnazione, dall'idea che non si può cambiare, che bisogna subire. Cio che ci unisce qui è la Costituzione, che va difesa e attuata. Questa è la piazza che vuole unire tutto ciò che è diviso, che vuole cambiare il Paese, questa è la piazza di chi paga le tasse e per questo vogliamo essere ascoltati". A dirlo è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di piazza san Giovanni a Roma, dove è in corso la manifestazione nazionale organizzata dalla Cgil e da più di cento associazioni, laiche e cattoliche, sotto lo slogan "La via maestra, insieme per la Costituzione". Secondo gli organizzatori hanno manifestato 200 mila persone, "una stima credibile" secondo il segretario generale Cgil, mentre la Questura parla di 35 mila presenti. Alla mobilitazione hanno partecipato anche la segretaria del Pd Elly Schlein, Andrea Bonelli di Sinistra italiana e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi. Mancano Azione, Iv e Più Europa. L'intervento del segretario generale della Cgil ha chiuso la manifestazione e la serie di interventi delle associazioni promotrici: prima di Landini hanno infatti parlato sul palco i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, di Europe for peace, il presidente delle Acli Emiliano Manfredonia, dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo, il sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Lega autonomie locali) Matteo Ricci, gli studenti e anche Rosy Bindi, don Ciotti e Gustavo Zagrebelsky.
Landini: “Governo vuole manomettere la Costituzione”
Il segretario generale della Cgil ha poi rimarcato: "Noi non siamo qui non per protestare, siamo qui per cambiare la situazione. Con oggi non finisce ma comincia la lotta per l'applicazione della Costituzione. Questo significa un'azione territorio per territorio". Landini ha poi sottolineato come anche questo governo, "dopo un anno con i provvedimenti che sta facendo va nella direzione di manomettere la Costituzione. L’abbiamo difesa anche da Berlusconi e Renzi". Il segretario generale della Cgil ha poi ripreso uno dei grandi temi di cui si è fatto portatore il sindacato: il salario minimo: "È arrivato il momento di introdurre un salario orario minimo sotto il quale nessun lavoratore possa essere pagato: 5-6 euro all'ora sono paghe da fame, inaccettabili". In più, ha aggiunto Landini, "il governo anziché prendersi la responsabilità di convocare le parti sociali e dire cosa vuole fare sui contratti, sulla legge sulla rappresentanza, sul salario minimo, ha subappaltato il suo ruolo al Cnel. È un attacco alla libera azione dei lavoratori". Dalla piazza è arrivato forte l'urlo "Sciopero, sciopero". E l'intenzione della Cgil è quella di andare avanti fino in fondo. "Noi rappresentiamo la maggioranza di questo Paese. Abbiamo bisogno di batterci per i diritti, per il lavoro, per la Costituzione. Non ci fermeremo e andremo avanti fino a quando non otteremo risultati", ha rimarcato Landini.
Landini: "Il tema dell'immigrazione va affrontato seriamente"
Altro guanto di sfida lanciato a Palazzo Chigi riguarda i migranti. "Il governo non deve fare un finto braccio di ferro a scopi elettorali sul tema dell'immigrazione, è un tema delicato, serio e va affrontato seriamente. Con l'Europa il gioco da fare è come si scrive il Patto di stabilità e come si attivano nuovi investimenti per crescere", ha dichiarato Landini, rimarcando che "sono più i giovani italiani che vanno all'estero, che gli stranieri che vengono in Italia". Per questo, secondo il segretario generale Cgil, "il nostro nemico non è lo straniero che viene a lavorare, è chi sfrutta tutti, chi deve cambiare le leggi e non lo fa".
Il tema del lavoro
Oltre ai migranti, un altro tema su cui Landini ha contestato il governo è il lavoro. "Il governo aumenta i condoni e non combatte l'evasione fiscale che in Italia è di 110 miliardi", ha dichiarato il segretario generale della Cgil che ha poi sottolineato le priorità del sindacato. "Sono importanti il lavoro, con la lotta alla precarietà, il rinnovo dei contratti, i salari, la sanità, e una riforma fiscale degna di questo nome. Vanno poi cambiate le leggi sbagliate fatte negli ultimi 20 anni_ è una porcheria è aver liberalizzato il subappalto", ha evidenziato Landini.
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Slogan e fantocci contro il governo
Alcuni partecipanti alla manifestazione hanno portato un fantoccio di gommapiuma contro Giorgia Meloni, che raffigura la premier con lo sguardo torvo e una lunga lingua biforcuta. Il pupazzo ha al collo un cartello: "Tagli alla sanità, condoni fiscali, briciole per i poveri". C'è poi uno striscione degli Elettrici di Ascoli dove Meloni è raffigurata con un lungo naso da Pinocchio e accanto a lei ha un pacco di pasta 'Balilla', i 'manganelli rigati'. Critico contro il governo anche lo striscione della Cgil Emilia Romagna: "Promesse nel fango", in riferimento ai ritardi del post alluvione. I partecipanti al corteo del ramo partito da piazza della Repubblica hanno intonato in coro 'Bella Ciao' accendendo fumogeni rossi. Le voci più forti si alzano dietro allo striscione della Fiom. Insieme alle bandiere del sindacato anche quelle dell'Anpi. "Chiariamo bene la situazione, giù le mani dalla Costituzione", lo slogan scandito dai partecipanti.
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Schlein: “A fianco di chi chiede giustizia”
In piazza anche una nutrita delegazione del Pd. "Saremo convintamente in piazza al fianco delle Cgil e di tutte quelle persone che sono stanche di vedere il sistema sanitario pubblico messo a repentaglio dai tagli del governo di Giorgia Meloni, al fianco di tutte le persone che chiedono giustizia sociale e salari dignitosi", ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Una straordinaria partecipazione. Grazie alla Cgil e alle altre tante associazioni che hanno contribuito a questo bel risultato", ha poi aggiunto, sottolineando come ci sia "un’Italia che si batte per la sanità pubblica, per i salari, per le politiche industriali che mancano a questo Paese. Noi come Pd ci siamo e continueremo a batterci”. Al suo arrivo, così come durante il corteo, Schlein è stata accolta da sostenitori e manifestanti, un bagno di folla per la segretaria dem che non si è sottratta alle numerose richieste di foto, selfie, abbracci, strette di mano e ha ricevuto incoraggiamenti e applausi. Per il M5S non c'è il presidente Giuseppe Conte, impegnato in un lungo fine settimana tra Puglia, Campania e Lazio. Al suo posto presente una delegazione.