La gip Rossella Mongiardo ha convalidato il fermo nei confronti di Vincenzo Lanni. L'uomo aveva acquistato il coltello la scorsa settimana. La vittima dell'aggressione, Anna Laura Valsecchi, è stata intanto risvegliata e respira autonomamente
E' stato interrogato stamattina dalla gip Rossana Mongiardo, Vincenzo Lanni, il 59enne accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e porto abusivo di arma. L'uomo aveva acquistato la scorsa settimana il coltello con cui lunedì mattina in piazza Gae Aulenti ha pugnalato alla schiena Anna Laura Valsecchi, una manager di Finlombarda, poi salvata dai medici di Niguarda. Lanni, fermato una dozzina di ore dopo l'accoltellamento con un colpo solo, fulmineo, al pm Cristina Ria e ai carabinieri, ha spiegato di aver scelto "un luogo simbolo del potere economico" e una donna a caso e che non conosceva, per colpire "il contesto" additato come il responsabile del suo "licenziamento". Intanto, la gip Mongiardo ha convalidato il fermo per tentato omicidio disposto dalla pm Maria Cristina Ria e riconosciuto - proprio per il lasso di tempo che intercorre tra l'acquisto dell'arma e l'aggressione - l'aggravante della premeditazione.
Voleva "colpire" il potere economico "ma non uccidere", ha ripetuto Lanni alla gip Mongiardo. "Il mio obiettivo era colpire un dipendente Unicredit. Io lavoravo per Unicredit e sono stato buttato fuori. Mi sono appostato nel luogo dove è avvenuto il fatto con lo scopo di colpire il mondo della finanza presso cui ho lavorato", ha spiegato ancora il 59enne. Si vuole ora appurare il motivo per cui, nel 2023, quando gli venne trovato un coltello nello zaino alla stazione di Varese, è stato solamente denunciato a piede libero.
Convalidato il fermo
"Era già tutta una cosa prevista, io sono partito da Varese con queste due opzioni: ovvero o mi richiamano in comunità o faccio questo per vendetta", ha spiegato Lanni nell'interrogatorio. Dopo essersi procurato l'arma, pagata "in contanti 12 euro" in un negozio etnico, "ho iniziato a girare per Milano". Venerdì "speravo che mi chiamassero in comunità, per me loro erano una famiglia". La telefonata non è arrivata, quindi "sabato verso ora di pranzo sono andato in Gae Aulenti a fare un'esplorazione preventiva, per vedere i varchi e dove colpire. Ho passato lì un paio d'ore", ha spiegato l'aggressore, che in passato lavorava per una società informatica che aveva tra i clienti Unicredit. Da lì la scelta della piazza in cui ha sede la banca. "Un'ispezione senza coltello", quella di sabato.
Il racconto
"Mi sono alzato alle 7.30 circa, ho preso il coltello, ho preso la metropolitana in Stazione Centrale e sono sceso a Porta Garibaldi e da qual momento ogni momento era buono per colpire", ha raccontato il 59enne, che arrivato in zona Gae Aulenti verso le 8.15, ha iniziato "a fare un po' di esplorazioni, ho attraversato il parco, sono sceso e poi risalito dall'altro lato". L'idea era però quella di colpire una "persona che lavorasse per Unicredit" e così "ho aspettato l'occasione. Mi sono fermato e ho visto che stava salendo dal parco questa signora, ho tirato un'unica coltellata e mi sono girato", prima di andare "via a passo tranquillo", noncurante di venire immortalato dalle telecamere. "Non mi interessava", ha spiegato. Dopo l'aggressione "ho girato un po' per Milano e poi sono tornato in albergo e ho fatto la doccia e mi sono cambiato i pantaloni". Poi di nuovo in giro per la città in metro e a piedi, da Lambrate a Famagosta.
I precedenti
L'uomo, con problemi psichiatrici, 10 anni fa, nella Bergamasca, zona dove viveva e lavorava come programmatore informatico, aveva tentato di uccidere due pensionati e aveva intenzione, come lui stesso aveva detto, di aggredire una jogger poi scampata al peggio. Era stato condannato a otto anni e a tre anni in misura di sicurezza in una strutta protetta. Era finito in carico alla comunità Exodus, nel Varesotto, dove poi, dopo essere stato giudicato non più socialmente pericoloso, è rimasto da libero fino a giovedì scorso , quando è stato allontanato per cattiva condotta.
La donna è stata risvegliata e respira autonomamente
Un iter questo su cui la Procura sta effettuando approfondimenti, così come sta ricostruendo pure l'episodio del 2023: mentre era libertà vigilata era stato fermato dalla Polfer alla stazione di Varese con un coltello nello zaino. Venne rilasciato e denunciato a piede libero. Intanto, la donna è stata risvegliata e respira autonomamente. La donna è tuttora ricoverata all'ospedale Niguarda, le sue condizioni sono stabili, ma la prognosi resta ancora riservata.