Il tribunale siciliano ha accolto il ricorso di alcune persone, sbarcate a Lampedusa e poi portate nella nuova struttura appena aperta, giudicando il recente decreto del governo "illegittimo in più parti”. Si contesta in particolare la procedura di trattenimento introdotta e la cauzione di 5.000 euro da pagare per non andare nei centri. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che ricorrerà contro la decisione. Salvini: "Serve profonda riforma della Giustizia"
Il tribunale di Catania ha accolto il ricorso di alcuni migranti (LO SPECIALE), sbarcati a metà settembre a Lampedusa e poi portati nel nuovo centro di Pozzallo, giudicando il recente decreto del governo "illegittimo in più parti". La notizia è stata anticipata da Repubblica. Il Viminale ha poi fatto sapere che farà ricorso contro la decisione del tribunale di non convalidare il trattenimento dei tre migranti. "Serve una profonda riforma della Giustizia", ha commentato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Intanto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha spiegato che "il numero di rifugiati che cercano di arrivare in Germania è attualmente troppo alto" e che per questo il Paese sta “portando avanti misure e controlli aggiuntivi di sicurezza alle frontiere”.
Le argomentazioni
Tornando alla decisione del tribunale, secondo fonti legali "i giudici contestano la nuova procedura di trattenimento e la cauzione di 5.000 euro da pagare per non andare nel centro". Nel primo dei casi esaminati le argomentazioni contenute nel provvedimento con le quali il giudice civile non ha convalidato il trattenimento ritenendolo illegittimo, si legge: “La normativa interna incompatibile con quella dell'Unione va disapplicata dal giudice nazionale e il provvedimento del questore non è corredato da idonea motivazione perché difetta ogni valutazione su base individuale delle esigenze di protezione manifestate, nonché della necessità e proporzionalità della misura in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive. Deve infatti escludersi - spiega la giudice - che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale".
Il Viminale farà ricorso
Il ministero dell'Interno ha dichiarato che impugnerà il provvedimento del tribunale di Catania: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento, quindi, sarà sottoposta al vaglio di un altro giudice. Fonti vicine al dossier migranti hanno sottolineato che "la procedura accelerata di frontiera è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013, trova oggi l'unanime consenso dei Paesi europei nell'ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l'asilo e che il governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro". Pubblicando su X le motivazioni della decisione, Salvini ha scritto: "Le 'motivazioni' che hanno convinto il Tribunale di Catania ad accogliere il ricorso presentato da alcuni immigrati sbarcati a Lampedusa che erano destinati al trattenimento presso il centro di Pozzallo, come prevede il decreto voluto dal governo. Serve una profonda riforma della Giustizia".
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La decisione dei giudici
Inizialmente la notizia riguardava la decisione del tribunale di non convalidare "il trattenimento di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo alla luce del diritto comunitario e della Costituzione italiana. Si tratta di una delle prime applicazioni delle norme introdotte in Italia nei giorni scorsi, di cui viene confermata la mancata coerenza ai principi statuiti dalla nostra Costituzione e dalla Direttiva UE 2013", afferma l'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione. In sostanza, spiega l'Associazione di legali, "le nuove norme sulla detenzione per i richiedenti asilo per il Tribunale di Catania sono contrarie alle norme UE e alla Costituzione italiana: Trattenere chi chiede protezione senza effettuare una valutazione su base individuale e chiedendo una garanzia economica come alternativa alla detenzione è illegittimo". La decisione è del 29 settembre quando presso la Sezione Specializzata del Tribunale di Catania si sono tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo "Centro per il Trattenimento dei Richiedenti Asilo" di Pozzallo.
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Legale: pronuncia importantissima
L'avvocato Riccardo Campochiaro, presidente del centro Astaldi di Catania, ha commentato la decisione del giudice Iolanda Apostolico che non ha convalidato il trattenimento in totale di 4 migranti: "La questura di Ragusa ha applicato la nuova procedura di frontiera nei confronti di quattro migranti che erano nel centro di trattenimento di Pozzallo chiedendo la convalida del trattenimento per 28 giorni per esaminare la domanda di protezione internazionale. Il giudice ordinario può convalidare o meno. In questo caso il giudice di Catania non ha convalidato: una pronuncia importantissima perché stabilisce che la normativa italiana non può che essere disapplicata se non è coerente con quella europea". Il legale spiega che "nello specifico, la fideiussione bancaria personale non è compatibile con la direttiva 33 del 2013 dell'Ue nella parte in cui non prevede che la garanzia possa essere prestata da terzi. Il giudice cita l'articolo 10 della Costituzione poiché alla luce di questo principio costituzionale non si può privare ad una persona il diritto di fare ingresso nel territorio italiano per chiedere protezione internazionale solo perché proviene da un Paese di origine ritenuto sicuro". "Inoltre - continua - l'applicazione della procedura di frontiera non può avvenire in luogo diverso rispetto a quello dell'ingresso: i migranti sono arrivati a Lampedusa”.
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Sindaco Pozzallo: “Da sempre perplesso sui centri”
Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, dopo la decisione del giudice di Catania, ha commentato: "Le sentenze si rispettano. Ho manifestato sempre le perplessità sulla istituzione di questi centri. Il fenomeno dell'immigrazione non si può affrontare solo con queste modalità. Aspettiamo, comunque, che il Ministero dell'Interno, dia indicazioni precise, atteso che non cambia la posizione collaborativa con tutte le istituzioni della città di Pozzallo, da sempre orientata a favorire le politiche dell'accoglienza e dell’integrazione".
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Scholz: “Controlli aggiuntivi alle frontiere”
Della questione migranti ha parlato anche Olaf Scholz. Il cancelliere tedesco ha spiegato che "il numero di rifugiati che cercano di arrivare in Germania è attualmente troppo alto" e "per questo motivo sosteniamo da tempo la protezione delle frontiere esterne dell'Europa. Stiamo portando avanti misure aggiuntive di sicurezza alle frontiere con l'Austria; abbiamo concordato controlli congiunti con la Svizzera e la Repubblica Ceca sul loro versante". Riguardo al fatto che se la domanda di asilo viene respinta le persone interessate devono lasciare la Germania, Scholz ha sottolineato: "Dobbiamo fare in modo che ciò avvenga". Il governo di Varsavia, ha aggiunto, a sua volta deve garantire che i visti non vengano venduti e che i rifugiati non vengano "fatti passare" in Germania. "Per questo abbiamo rafforzato i controlli al confine con la Polonia", ha spiegato. Nel complesso, le misure dovrebbero avere un impatto sul numero di rifugiati, ha dichiarato ancora Scholz: "Speriamo che questo si faccia sentire rapidamente". Il cancelliere ha sottolineato che si impegnerà per raggiungere un accordo con i presidenti regionali tedeschi a novembre sulla questione del finanziamento dei costi dei rifugiati nei Comuni: "Quando ero ancora ministro delle Finanze federale proposi ai Laender una soluzione che si basasse sul numero effettivo di arrivi, una sorta di tetto massimo". Di recente, le regioni avevano chiesto al governo federale un regolamento pro-capite di questo tipo, ma nei colloqui della scorsa settimana non era stato ancora trovato un accordo, soprattutto sull'ammontare del sostegno da parte del governo federale.