Morto Giorgio Napolitano, i funerali di Stato martedì alle 11.30 nell'Aula della Camera

Il presidente emerito della Repubblica si è spento il 22 settembre alla clinica Salvator Mundi al Gianicolo a Roma. La camera ardente al Senato apre domenica alle 10, alla presenza di Mattarella. Poi sarà accessibile a tutti dalle 11 alle 18 e lunedì 25 dalle 10 alle 16. Funerali martedì con cerimonia laica, per la prima volta nell’Aula di Montecitorio. Nato a Napoli il 29 giugno 1925, è stato uno storico dirigente del Pci, presidente della Camera e ministro degli Interni, oltre che capo dello Stato per due mandati
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I funerali di Stato del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, morto a 98 anni, si svolgeranno martedì 26 settembre alle 11.30 alla Camera, per la prima volta nell’Aula di Montecitorio, con una cerimonia laica. Ci saranno maxi-schermi in piazza del Parlamento e la diretta tv. La camera ardente sarà allestita in Senato: sarà aperta domenica 24 settembre alle 10, alla presenza di Sergio Mattarella e di Ignazio La Russa. Dalle 11 alle 18 sarà aperta a tutti. Poi riaprirà lunedì 25, dalle 10 alle 16. Napolitano è stato il primo presidente della Repubblica eletto due volte, nel 2006 e nel 2013. L'unico ex comunista diventato capo dello Stato. L'ultimo protagonista del Pci di Togliatti, esponente "migliorista" e "ministro degli Esteri" del partito, guidò nel 1978 la prima missione del Pci negli Stati Uniti. "È stato sempre fedele interprete della Costituzione", l'omaggio del presidente della Repubblica Mattarella. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso il cordoglio del governo. Il Papa ne ha sottolineato la continua ricerca del "bene comune".
Gli approfondimenti:
- Addio a Giorgio Napolitano, il presidente dei due mandati
- Le tappe di una storia politica lunga 70 anni
- Addio Napolitano, da Mattarella a Meloni: il cordoglio di politica e istituzioni
- Morte Napolitano, il ricordo di Walter Veltroni: "In lui senso della Nazione"
- Al caffè Gambrinus di Napoli minuto di silenzio e applausi. VIDEO
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Gli orari della camera ardente
Lazio, fischi da curva Nord al minuto di silenzio
La curva Nord della Lazio, prima della sfida tra i biancocelesti e il Monza, ha fischiato il minuto di silenzio dedicato al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Gli ultrà, poco dopo aver iniziato a fischiare, hanno intonato “Avanti ragazzi di Buda”, mentre il resto dello stadio provava a coprire il coro con degli applausi.
Il cordoglio di Charles Michel
Il feretro alla 9 a Palazzo Madama
Il feretro di Giorgio Napolitano arriverà domani alle 9 a Palazzo Madama. Alle 10 il presidente del Senato Ignazio La Russa riceverà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A seguire ci sarà l'apertura della camera ardente. Dalle 10.20 è previsto l'arrivo delle altre autorità, a cominciare dal presidente della Camera Lorenzo Fontana. Le immagini dalla camera ardente allestita a Palazzo Madama in sala Caduti di Nassiriya saranno trasmesse in diretta televisiva sul canale satellitare e sulla web tv del Senato.
Il sindaco di Capalbio: “Abbiamo intenzione di ricordarlo in estate”
"Il presidente Giorgio Napolitano è cittadino onorario di Capalbio dal 2006, quando la giunta era guidata da Lucia Biagi. I suoi luoghi del cuore sono stati l'Ultima spiaggia e la sua casa a Le Carbonaie". Gianfranco Chelini, sindaco di Capalbio (Grosseto), ricorda così Giorgio Napolitano, che a Capalbio aveva acquistato una casa alla fine degli anni '90 per le vacanze. "Sarebbe fuori luogo ricordarlo adesso con piccole iniziative a corredo dei funerali di Stato, ma abbiamo intenzione di farlo, nelle forme che riterremo opportune, durante la stagione estiva, nel momento di massima attività, anche culturale, del nostro territorio”, ha spiegato il primo cittadino.
Martedì i funerali di Stato a Montecitorio

Il ricordo dell'ambasciata russa in Italia
"Esprimiamo le più sincere condoglianze per la scomparsa di Giorgio Napolitano, presidente onorario e senatore a vita della Repubblica Italiana. Giorgio Napolitano da tempo era noto in Russia, ne era apprezzata la partecipazione alla Resistenza antinazista, al dialogo tra il Partito Comunista italiano e quello sovietico". Questo il ricordo dell'ambasciata russa in Italia sul suo canale Telegram. "Napolitano conosceva bene la Russia, ne comprendeva la storia e la dialettica interna, comprendeva le profonde aspirazioni pacifiche e i sentimenti del popolo russo", continua il post della rappresentanza diplomatica di Mosca a Roma. "Proprio per questo, durante gli anni della sua presidenza, sono stati compiuti importanti passi nelle relazioni tra Russia e Italia. In Russia non verrà mai dimenticato il suo contributo personale per sviluppare le relazioni bilaterali e per avvicinare i popoli della Russia e dell'Italia", si legge ancora.
Parisi: presidente “molto attento alla scienza”
È stato un presidente "molto attento alla scienza": lo ha detto il Premio Nobel Giorgio Parisi, ricordando il presidente emerito Giorgio Napolitano e la sua attenzione al tema della ricerca. "Spesso chiedeva consigli in maniera informale, in modo di sapere quale fosse la cosa migliore da fare. Era estremamente attento", ha detto Parisi all’Ansa. Degno di nota, secondo Parisi, è stato tra l’altro il discorso sullo Human Technopole che Napolitano tenne nel 2016 in Senato come presidente emerito, nel quale chiese al governo di essere più vicino agli interessi della scienza e, con essi, agli interessi del futuro del Paese.
Gli orari della camera ardente
La Presidenza del Consiglio dei ministri ha anche comunicato che la camera ardente di Giorgio Napolitano sarà allestita presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica – Palazzo Madama. Gli orari di aperture per il pubblico sono: domenica 24 settembre, dalle ore 11 alle ore 18; lunedì 25 settembre, dalle ore 10 alle ore 16.
Funerali martedì alle 11.30 alla Camera
Una nota di Palazzo Chigi ha reso noti i dettagli ufficiali del funerale di Giorgio Napolitano. “Le esequie di Stato civili del presidente Napolitano si terranno martedì 26 settembre, alle ore 11:30, nell'Aula della Camera dei Deputati - Palazzo Montecitorio, e saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e su maxi-schermi appositamente predisposti in Piazza del Parlamento", si legge. Per la prima volta, quindi, i funerali laici si tengono nell'Aula della Camera.
Gasparri: “Vero protagonista della vita politica”
"Napolitano appartiene a quella schiera sempre più sparuta di veri protagonisti della vita politica. Una grande cultura di base e una lunga esperienza. Doti che a tratti, travolti dall'onda populista, sono sembrati irrilevanti ma che sono invece decisivi. Il riconoscimento da parte mia di un rapporto personale sempre rispettoso, nonostante i diversi percorsi di provenienza, non mi fa dimenticare i momenti difficili, soprattutto quelli 2010-2011", ha dichiarato in una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. "Allora capogruppo del Pdl, il partito principale del tempo, ebbi con lui un confronto costante nel corso della legislatura”, ha aggiunto.
Csm: “Scomparsa di un grande statista”
"Desideriamo esprimere il profondo cordoglio di tutto l'organo di governo autonomo della magistratura per la scomparsa di un grande statista. Indimenticato presidente del Csm, di cui è stato illuminata e illuminante guida. Esprimiamo la vicinanza di tutto il Consiglio Superiore della Magistratura ai figli e ai familiari". È questo il messaggio del vice presidente del Csm Fabio Pinelli e dei i componenti del Consiglio Superiore della Magistratura tutti, togati e laici, dopo aver appreso "con profonda tristezza la notizia della morte del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano".
Elena Cattaneo: “Mi chiese di essere una scienziata attiva”
"Lo sgomento inevitabile per questo momento è alleviato solo dal vivido ricordo del momento in cui, dieci anni fa, ho avuto l'onore di conoscere il presidente in occasione della nomina, per me del tutto inaspettata, a senatrice a vita. Da allora non c'è giorno in cui non cerchi di onorare l'impegno di essere una scienziata attiva, fuori e dentro le istituzioni, così come mi chiese". Questo il ricordo della senatrice e ricercatrice Elena Cattaneo del presidente emerito Giorgio Napolitano. "Un uomo che, con la sua personalità e la sua inesausta lucidità, ha impresso un segno decisivo nella storia istituzionale del nostro Paese", ha aggiunto. E ancora: "Nei miei primi passi nel mondo, sconosciuto, della vita parlamentare la vicinanza (fisica, in Aula, e morale, nei momenti in cui ne ho sentito la necessità) del presidente Napolitano è stata fondamentale: con la sua intelligenza, il senso di responsabilità e la profonda cultura delle istituzioni mi ha insegnato più di quanto si possa riassumere in queste poche righe. Anche nei momenti di dissenso, ogni occasione di confronto è stata per me preziosa e proficua". Il ricordo che lascia Napolitano, ha aggiunto, è quello "di un presidente autorevole e rigoroso, ma sempre profondamente umano e capace di interpretare con acutezza i fenomeni della vita politica, di agire in maniera decisa quando richiesto dalle circostanze, di contemperare i doveri istituzionali con l'espressione di una straordinaria ampiezza di vedute".
Le Monde: “Quando l'Italia si affidò di nuovo a 're Giorgio'”
Il quotidiano francese del pomeriggio, Le Monde, ha dedicato un'intera pagina, con richiamo in prima, alla scomparsa di Giorgio Napolitano. In un lungo articolo, il giornale ripercorre nei dettagli la carriera del presidente emerito. Poi, in fondo alla pagina, ne dedica uno al suo bis al Quirinale: "Quando l'Italia si affidò di nuovo a 're Giorgio'".
Il ricordo del sottosegretario Mazzi
A ricordare Giorgio Napolitano anche il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi. "Ho un ricordo luminoso del presidente che riguarda me e Gianni Morandi – ha raccontato –. Era il 2011 e insieme a Morandi lavorammo all'organizzazione di Sanremo e ci venne l'idea di dedicare quell'edizione alle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, che avrebbero poi avuto inizio il 17 marzo, esattamente un mese dopo il Festival. Andammo a incontrare l'allora presidente Napolitano e lui manifestò il suo entusiasmo caloroso per l'iniziativa che nel frattempo avevamo chiamato 'Nata per unire', ovviamente con riferimento all'Italia. Da quell'idea, più avanti, ne nacque un progetto completo e di grande successo con una serata emozionante in cui tutti i cantanti si esibirono su canzoni della nostra storia. Di quelle canzoni, poi, fu fatto un disco e una raccolta fondi che superò il milione di euro. Il presidente ci sorprese, seguendoci passo passo, in prima persona, e fu molto felice del risultato. Dopo allora ho rivisto il presidente in altre occasioni e tutte le volte mi ha ricordato quell'esperienza”.
Anche Lorenzo Fontana alla camera ardente domani
Domani, domenica 24 settembre, anche il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana andrà al Senato per rendere omaggio alla salma del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Il presidente Fontana ha annullato tutti gli impegni istituzionali previsti per martedì 26 settembre, giorno dei funerali.
Il barbiere di Napolitano: “Era una persona amabile e spiritosa”
"Conosco Giorgio Napolitano da almeno 40-45 anni, da quando è venuto ad abitare qui al Vicolo dei Serpenti. Lui è sempre venuto qui a farsi i capelli. Era una persona amabile, di grande spessore, di intelligenza viva, spiritosa. Ha servito lo Stato per 80 anni, ha reso un grande servizio al Paese, quindi grande merito e grande ringraziamento a quest'uomo così importante e unico". Sono le parole di Domenico Lo Torto, storico barbiere di Giorgio Napolitano. Il suo salone è a pochi metri dall'abitazione di Napolitano in Vicolo dei Serpenti, nel quartiere Monti a Roma. "Non chiedeva cose particolari, però mi diceva di non tagliare troppo perché i capelli già erano pochi e quei pochi andavano ricercati uno per uno. Era spiritosissimo. Parlavamo un po' del più e del meno, ma non di politica, soprattutto di sport. Lui era tifoso del Napoli", ha aggiunto Lo Torto.

©Ansa
Minuto di silenzio a San Siro
A San Siro, prima di Milan-Verona, è stato osservato un minuto di silenzio sia per il presidente emerito Giorgio Napolitano sia per l'ex giocatore rossonero Giovanni Lodetti. Il momento di raccoglimento è stato interrotto prima dai cori della tifoseria del Verona, posizionata al terzo anello verde, a cui hanno fatto seguito i cori di risposta della Curva sud milanista, ma poi anche da alcuni fischi. In quel momento, da Alessandro Florenzi e dagli altri giocatori a centrocampo è partito un applauso che ha poi coinvolto tutto lo stadio, azzittendo definitivamente i cori.
La Russa segue preparativi camera ardente
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, secondo quanto si apprende, è arrivato nel pomeriggio a Palazzo Madama per verificare i preparativi della camera ardente di Napolitano, che sarà allestita in sala Nassirya. La camera ardente aprirà domani alle 10 alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di La Russa e dalle 11 l'accesso sarà aperto a tutti fino alle 18. Poi vi si potrà riaccedere dalle 10 alle 16 di lunedì.
Il ricordo di Irene Pivetti
A ricordare Giorgio Napolitano è stata anche l'ex presidente della Camera Irene Pivetti. In una nota, ha scritto: "Parce sepulto: misericordia, per colui che è defunto. Questo vogliamo oggi che sia il senso di un ricordo che non può, nonostante il cordoglio e il doveroso rispetto istituzionale, dimenticare la dimensione politica, di natura strutturalmente antagonistica, della persona di Giorgio Napolitano. Ho avuto l'onore di servire lo Stato come presidente della Camera raccogliendo da lui quel testimone straordinariamente impegnativo, e per questo gli tributiamo il rispetto che si deve a chi ha servito lo Stato con autentica dedizione, gli riconosciamo la fedeltà alle istituzioni nel corso di tutta una lunga vita, ma non saremmo onesti intellettualmente se omettessimo di ricordare anche il forte contrasto che, da presidente in carica, lo contrappose all'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi". "Durante la mia presidenza – ha aggiunto Pivetti – l'ho visto guadagnare la fiducia del suo avversario fino ad essere da lui indicato prima come commissario europeo (anche se sacrificato all'ultimo momento ad Emma Bonino), poi come presidente della Commissione speciale per i riordino del sistema radiotelevisivo, e cioè come uomo dell'equilibrio, che avrebbe dovuto gestire l'allora spina nel fianco del Cavaliere, quell'accusa di conflitto di interessi che la sinistra non abbandonò mai, finché non decise di spostare il bersaglio, dalle reti televisive alle commensali delle cene di Arcore. E a pensarci oggi appare davvero difficile credere che a tanta luna di miele istituzionale sarebbe seguito quindici anni dopo il siluro di ‘Re Giorgio’ al Berlusconi II, partito contro il governo Italiano con la benedizione della Francia ma soprattutto della Germania, e certamente anche Oltreoceano. Per questo motivo è assolutamente necessaria un'analisi storica di ciò che accadde davvero in Italia, e in Europa, in quei mesi tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012, che segnarono l'assedio e poi lo smantellamento del governo Berlusconi e l'insediamento dell'esecutivo cosiddetto tecnico di Mario Monti. Chi ne trasse davvero vantaggio? Che effetti generò? E dunque: chi ne fu davvero l'artefice, e per che scopo? Il giudizio storico su ciò che accadde in quei mesi, sui moventi delle azioni, e sulle drammatiche conseguenze per l'Italia, deve ancora essere ponderato appieno, ma dovrà necessariamente includere fra i suoi risultati anche l'arretramento dello sviluppo economico, la frantumazione del corpo sociale, la promozione a tutti i livelli di uno stile reciprocamente delatorio fra cittadini, che porrà poi le basi all'inevitabile ondata di protesta nichilista incarnatasi nei Cinquestelle. Oggi Giorgio Napolitano è storia. E su quella storia, quando si sarà asciugato il pianto del lutto, che sinceramente si tributa a una persona scomparsa, bisognerà necessariamente prima o poi esprimere un giudizio".
Bandiere a mezz'asta nelle Rappresentanze Diplomatiche e Consolari
Rinviate le iniziative del ministro Nordio a Perugia
È stata rinviata per la morte dell’ex presidente Giorgio Napolitano la presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio lunedì a Perugia. Nordio aveva in programma una visita alla cittadella della Giustizia e un intervento al convegno di FdI "Italia vincente, verso una giustizia giusta", dalle 17.45, alla sala dei Notari. Gli appuntamenti sono stati rinviati da Fratelli d'Italia, su tutto il territorio nazionale, "per rispetto alla camera ardente del presidente Napolitano".
Le esequie di Stato sul sagrato di Montecitorio
I funerali di Stato per il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano si svolgeranno in forma laica, martedì 26 settembre, sul sagrato di Piazza Montecitorio. È la stessa modalità che era stata adottata per gli ex presidenti della Camera Pietro Ingrao e Nilde Iotti. In quelle due occasioni venne allestito un baldacchino davanti all'ingresso del Palazzo per ospitare la famiglia, i parlamentari e le più alte cariche dello Stato che presenziavano alla cerimonia. La salma era stata deposta su un catafalco di fronte al palco delle autorità. Quasi sicuramente, si spiega in ambienti parlamentari, si seguirà lo stesso schema anche in occasione dei funerali di stato laici di Napolitano.
Al caffè Gambrinus di Napoli minuto di silenzio e applausi. VIDEO
Lo storico bar di Napoli Caffè Gambrinus ha voluto omaggiare con un minuto di raccoglimento, sfociato poi in un lungo applauso, il presidente emerito Giorgio Napolitano scomparso nella giornata di ieri all'età di 98 anni. Napolitano, nato a Monte di Dio, a pochi passi da piazza del Plebiscito e dal caffè fondato nel 1860, era solito fare tappa al bar durante i suoi soggiorni partenopei, sempre accompagnato dalla moglie Clio. IL VIDEO
Morte Napolitano, il ricordo di Walter Veltroni: "In lui senso della Nazione"
"Ho conosciuto Giorgio proprio 50 anni fa - ha raccontato Walter Veltroni a Sky TG24 - e abbiamo avuto tante occasioni per discutere. In certi momenti eravamo anche su posizioni diverse poi, a partire dall'inizio di questo millennio e per tutti questi anni fino a questi ultimi mesi, il rapporto tra noi è stato un rapporto molto, molto stretto.
Monti: "Napolitano mi scelse per dialogare con l'Ue"
"Perché lui abbia fatto questa scelta, ahimé bisognerebbe chiederlo a lui ma l'ha motivata in varie occasioni". Lo ha detto Mario Monti intervenuto alla trasmissione "Amici e Nemici - l'informazione della settimana" su Radio 24. "In quel momento probabilmente occorreva che prendesse la guida del governo italiano qualcuno che capisse qualcosa di questi problemi, che sapesse dialogare con l'Europa, tenendo la testa alta ma dialogando e portando a risultati anche di cambiamenti delle politiche europee, come avvenne - ha aggiunto - È stato di grandissimo sostegno, per me e per i miei colleghi di governo, avere questa sua guida a largo raggio, ma è sempre stato rispettoso delle prerogative distinte tra il presidente della Repubblica e quello del Consiglio, e nei contenuti delle decisioni - naturalmente ne abbiamo discusso - è sempre stato rispettoso delle nostre scelte e decisioni. E sono estremamente grato per tutto questo", conclude.
Pd ferma le iniziative per il cordoglio
In segno di cordoglio e partecipazione al dolore per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, il Partito Democratico annulla tutte le sue iniziative previste in questi giorni di lutto nazionale. Lo annuncia un comunicato.
Napolitano da Lama e quel finestrino aperto sul viadotto
Nella prima metà degli anni '80 Giorgio Napolitano era parlamentare nonché responsabile della politica internazionale del Pci e dopo un'intervista in una radio locale di Terni, l'ex sindaco di Narni Giulio Cesare Proietti lo accompagnò ad Amelia, a casa di un suo grande amico, Luciano Lama. Ciascuno alla guida della sua auto. "Imboccai la superstrada precedendolo con la mia Fiat 126" ricorda ora Proietti. "Lui aveva una Fiat Tipo bianca - prosegue - decisamente più brillante della mia utilitaria che non temeva la discesa ma soffriva la salita. Sul viadotto di Narni mi affiancò, aprì il finestrino e sorridente mi chiese: 'Proietti, com'è che andiamo così piano, temi per la mia incolumità?'". Aneddoti che riaffiorano dopo la scomparsa del presidente emerito della Repubblica. "Invitammo a una trasmissione di Radio Galileo Napolitano - spiega l'ex sindaco - che era a Terni per una iniziativa politica e lui venne, con grande disponibilità. La trasmissione era in diretta, durava tutta la mattinata, e si doveva rispondere alle domande che arrivavano al telefono. Ricordo anche un gran caldo opprimente: Giorgio Napolitano rispose con gentilezza a tutti gli ascoltatori, pur sudando e accusando come noi quelle temperature. Era davvero un grande lavoratore, sapeva faticare ma senza mai perdere il suo stile, la signorilità e la grande cordialità che lo contraddistinguevano". "Quella fase politica - ricorda ancora Proietti - era segnata da una certa austerità, da un rapporto con i socialisti che viveva fasi alterne, anche da critiche verso gli articoli che Enrico Berlinguer scriveva su L'Unità. Napolitano, in questo contesto, era un amendoliano e venne a Terni, città ingraiana, per una iniziativa politica evidentemente importante". Dopo la trasmissione radio, Proietti fece strada con la sua auto a quella di Napolitano, per andare ad Amelia a casa di Lama che al tempo non era ancora sindaco della città. "Fra loro - sottolinea - c'era una grande amicizia e sicuramente sintonia politica, si sentivano spesso e poi nel tempo ho saputo che era tornato altre volte a trovarlo ad Amelia. Parliamo di due grandi personaggi che hanno fatto la storia italiana".
Il festival di Giffoni ricorda Napolitano
Giorgio Napolitano ha sempre avuto un rapporto di profonda amicizia con Giffoni, come testimoniato dalle tre visite ufficiali che si sono succedute negli anni. La prima nel 1992 da Presidente della Camera dei Deputati, a seguire nel 1998 da Ministro dell'Interno del Governo Prodi. E, infine, nel 2010 da Presidente della Repubblica a Giffoni il presidente emerito Napolitano ebbe modo di incontrare i giurati e di intrattenersi con loro in maniera sempre stimolante. Lo ricorda il Festival che ha diffuso una memoria della presenza del presidente emerito Napolitano a Giffoni nel 2010, di Claudio Gubitosi, fondatore di Giffoni, tratto dal volume Il viaggio di una bella storia italiana. "Poche ore, intensissime - ricorda Claudio Gubitosi - Una folla festante colorata di bandierine sventolanti. Un pezzo di storia per la cittadina di Giffoni Valle Piana e un ricordo indelebile per tutte quelle persone, e in particolare per tutti quei giovani e quei giovanissimi, che hanno accolto il Presidente con un'ondata di euforia e con la commozione vera che si riserva a chi lascia un segno con la propria presenza carica di valori". "Giffoni - disse quel giorno il Capo dello Stato - rappresenta un esempio di come si possa investire in cultura per far crescere il territorio e la coscienza civile dei giovani. Veramente vorrei dire a Gubitosi un grazie a nome dell'Italia".
Bandiere a mezz'asta al Quirinale
Anche al Quirinale sono esposte bandiere a mezz'asta per la morte di Napolitano.

©Ansa
La morte di Napolitano anche sui media internazionali
La morte dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano trova spazio anche sui media internazionali. Dal britannico The Guardian, all'agenzia russa Tass, passando per Le Monde e il Financial Times, i titoli dedicati all'ex capo di Stato sono tutti simili. "L'ex comunista che divenne presidente dell'Italia muore a 98 anni", è il titolo del Guardian che dentro l'articolo in prima pagina ricorda anche che Napolitano è stato il primo presidente della Repubblica ad essere eletto due volte, nel 2006 e nel 2013. Il New York Times titola: "È morto a 98 anni Giorgio Napolitano, pilastro del postcomunismo italiano" e ricorda come "l'ex presidente aiutò a stabilizzare il Paese" in un momento difficile. In un lungo articolo, Le Monde mette in evidenza che Napolitano veniva soprannominato "Re Giorgio" per "il suo atteggiamento equilibrato e i modi da gentiluomo, pur venendo criticato a volte per ciò che veniva indicato come eccessiva cautela". Infine, dopo averne annunciato la morte, Le Figaro sottolinea l'omaggio a Napolitano di tutta la classe politica italiana.
Camera ardente aperta alle 10 di domani al Senato
La camera ardente di Napolitano a Palazzo Madama sarà aperta alle 10 di domani, 24 settembre, alla presenza del presidente della Repubblica e del presidente del Senato. Dalle 11 alle 19 l'accesso sarà aperto a tutti. Il giorno dopo, lunedì 25, sarà ancora possibile salutare l’ex presidente della Repubblica, dalle 10 alle 16.
Monti: "Nel 2013 fu implorato per secondo mandato"
"Nel 2013 i partiti, compresi quelli che guidati da personalità che qualche volta avevano contestato Napolitano, mi riferisco al partito di Silvio Berlusconi, hanno implorato Napolitano di accettare per la seconda volta il mandato presidenziale. Se si fosse trattato di 'golpe' o di manovre oscure...", ha detto l'ex premier Mario Monti, intervenuto questa mattina alla trasmissione "Amici e Nemici - l'informazione della settimana" su Radio 24.
Bandiere a mezz'asta a Palazzo Madama per Napolitano
In segno di lutto per la morte di Napolitano, sulla facciata di Palazzo Madama sono esposte le bandiere a mezz'asta.

©Ansa
I funerali di Napolitano saranno martedì
I funerali del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano si svolgeranno martedì prossimo alla Camera con una cerimonia laica.
Putin: "Napolitano uno statista eccezionale, vero patriota"
Con Giorgio Napolitano "è venuto a mancare uno statista eccezionale e un vero patriota italiano". Con queste parole di elogio il presidente russo, Vladimir Putin, ricorda l'ex capo dello Stato nel telegramma inviato al presidente Mattarella, come riporta Ria Novosti. "Nella sua giovinezza - sostiene Putin - Napolitano lottò coraggiosamente contro il fascismo nelle file della Resistenza e poi ha servito fedelmente per molti anni il suo paese, anche come presidente e in altre alte cariche governative". Putin ricorda di aver avuto la fortuna di parlare con Napolitano in diverse occasioni e "conserverà per sempre un caro ricordo"
Infantino: "Nel 2006 ha festeggiato l'Italia campione del mondo a Berlino"
"Triste per la scomparsa di Giorgio Napolitano, due volte Presidente della Repubblica Italiana. Nel 2006 ha festeggiato l'Italia campione della Coppa del Mondo Fifa all'Olympiastadion di Berlino", ha scritto sulla sua pagina Instagram il presidente della Fifa, Gianni Infantino.

©Getty
Passera: "Una fortuna conoscerlo, grande esempio"
Anche il banchiere ed ex ministro dello Sviluppo economico del governo Monti, Corrado Passera, ricorda il presidente emerito della repubblica Giorgio Napolitano all'indomani della scomparsa. "Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare per lui e con lui - racconta - e ho accettato l'incarico di ministro nel governo Monti certamente anche in virtù dello speciale rapporto intellettuale e politico che si era da tempo instaurato". "In un momento difficile per il nostro Paese come l'autunno del 2011 - aggiunge Passera - ho potuto ammirare da vicino la sua lucidità di giudizio e il suo coraggio". "Un uomo dai valori fortissimi - sottolinea - che esprimeva senza enfasi e sapeva trasmettere ai suoi interlocutori il senso del dovere nei momenti in cui era richiesto uno sforzo collettivo". "Concreto e pragmatico - conclude Passera - durante il suo mandato da presidente, ha mantenuto saldo il timone di una nave in oggettiva difficoltà e ha accettato con generosità di prendere decisioni difficili e rischiose. Per me un grande esempio".
Putin fa le condoglianze a Mattarella per la morte di Napolitano
Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze al capo dello Stato Sergio Mattarella per la morte del presidente emerito Giorgio Napolitano. Lo riferisce il Cremlino, come riporta la Tass. "Caro signor Mattarella, la prego di accettare le mie più sentite condoglianze per la scomparsa dell'ex presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano", afferma il Cremlino in un comunicato.
A Milano bandiere a mezz'asta fino ai funerali di Napolitano
Bandiere a mezz'asta a Milano per la morte del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Dal Comune hanno spiegato che a Palazzo Marino e su tutti gli edifici pubblici le bandiere nazionale, europea e civica verranno esposte a mezz'asta fino al giorno della celebrazione delle esequie di Stato.
Bonino: "Napolitano ha sempre guardato a Europa e Costituzione"
"Giorgio Napolitano è stato uno degli ultimi protagonisti del Novecento. Animato dalla passione delle idee del proprio partito è sempre rimasto fedele all'interesse nazionale, con uno sguardo attento ai principi democratici, facendosi altresì portavoce della situazione carceraria per Marco Pannella con il suo messaggio al Parlamento", dichiara in una nota la leader di +Europa Emma Bonino. "Sempre rivolto all'Europa come futuro imprescindibile per il nostro Paese - aggiunge -. Ha guidato con fermezza e saggezza momenti delicati della Repubblica esprimendo lucida intransigenza contro ogni deriva illiberale, tenendo come faro il rispetto della Costituzione. Mi unisco al cordoglio per la sua dipartita. Che la terra gli sia lieve", conclude.
Veltroni: "Ha conciliato sue idee con senso di unità"
"Giorgio Napolitano ha avuto spesso idee diverse da chi dirigeva il partito ma non ha mai generato conflitti, mai fatto scissioni, non ha mai sbattuto la porta e ha sempre cercato di far convivere le sue idee con quelle mirate alla preservazione dell'unità per il bene collettivo", ha detto Walter Veltroni ad Agorà weekend su Rai 3. "È stato un uomo delle istituzioni sia in Italia che in Europa - ha aggiunto - Tutte le scelte compiute avevano al centro un tema: garantire la stabilità e la governabilità del paese, ma soprattutto impedire che l'Italia diventasse l'anello debole di quell'Europa. Napolitano lascia in eredità il valore e la bellezza del riformismo, come cambiamento reale e radicale. Questa è la prova che il riformismo non nasce oggi, ha radici lontane. Si può stare nella vita politica nonostante le proprie convinzioni e scelte di parte, ma essere al tempo stesso una persona incline al dialogo. Napolitano credeva e sperava in un bipolarismo che fosse legittimazione reciproca e che consentisse le alternanze al governo. Ha dovuto invece fronteggiarle", ha concluso.
Liceo Tito Livio di Padova: "Al nostro Presidente studente, grazie"
"Al nostro Presidente studente... grazie!". Lo scrive il Liceo classico Tito Livio di Padova, dedicando un post sul proprio sito internet a Giorgio Napolitano, che lo frequentò nell'anno scolastico 1941-1942, proveniente dal Liceo Umberto I di Napoli, quando a causa della guerra aveva trovato rifugio nella città euganea, a casa di una zia. A corredo dell'omaggio al Presidente emerito della Repubblica, l'istituto padovano pubblica una foto in cui Napolitano consegna alla preside, Daria Zangirolami, la medaglia d'oro al valor civile in memoria del prof. Mario Todesco, e una riproduzione della pagella finale della terza liceo.
Fdi: "Per Camera ardente Napolitano slitta intervento Meloni"
"In concomitanza con l'apertura della Camera ardente per l'emerito Presidente della Repubblica Fratelli d'Italia rinvia di una settimana tutte le iniziative, compreso l'intervento del Presidente Giorgia Meloni, previste per domani". Lo annuncia Fratelli d'Italia, rinviando al prossimo week end le iniziative di domani della Kermesse "L'Italia Vincente. Un anno di risultati", a partire dall'intervento della premier all'Auditorium della Conciliazione previsto domenica mattina.
Alma Mater: "A Napolitano rivolgiamo pensiero commosso"
L'Università di Bologna partecipa "con commozione alla scomparsa" del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano che, il 30 gennaio del 2012 fu proclamato dottore ad honorem "Relazioni internazionali e Scienze internazionali e diplomatiche" e inaugurò l'anno accademico 2011/2012, il 924/o dalla fondazione dell'Alma Mater. "Al Presidente emerito Giorgio Napolitano, nostro laureato ad honorem - osserva in una nota il Rettore, Giovanni Molari - rivolgiamo un pensiero commosso. Alla sua famiglia e ai suoi cari va il cordoglio dell'Ateneo. Nel 2012 ci ricordò che le Università sono, per storia e vocazione, istituzioni internazionali chiamate ad alimentare 'una visione ampia, europea, non provinciale'. Sono queste sue parole che vogliamo ricordare e fare nostre. Sono i valori e gli obiettivi - conclude Molari - che ci adoperiamo costantemente per realizzare".
Al caffè Gambrinus un minuto di silenzio e applausi
Un minuto di raccoglimento sfociato in un lungo applauso: così il personale dello storico bar Gambrinus di Napoli ha voluto ricordare il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Napolitano, originario di Napoli, natali a Monte di Dio, a pochi passi da piazza del Plebiscito e dal caffè fondato nel 1860, era solito fare tappa al Gambrinus durante i suoi soggiorni partenopei, sempre accompagnato dalla moglie Clio. Tanti gli aneddoti che affiorano alla mente di Arturo Sergio, uno dei titolari del bar: "Siamo soliti far firmare il libro delle presenze agli ospiti illustri che ci vengono a trovare. Quel giorno però avevo finito la carta di Amalfi ma non volendo rinunciare alla sua testimonianza gli proposi di firmare la stessa pagina in cui aveva lasciato l'autografo il suo predecessore al Quirinale Carlo Azeglio Ciampi. Napolitano non esitò un secondo e vergò un messaggio sotto la firma di Ciampi. Fu la moglie Clio ad accorgersi della nostra mancanza e a farcelo simpaticamente notare". In vetrina, in bella mostra, anche la tazzina di caffè bevuta dal Presidente poco prima della fine del suo primo mandato. "Doveva essere l'ultima da Presidente - ricorda Sergio - e invece poi fu rieletto per un secondo mandato. Persona di grande levatura, qui lo ricordiamo tutti con stima e affetto". Incuriositi turisti e avventori presenti hanno chiesto informazioni unendosi all'applauso finale.
Sangalli: "Perdiamo un protagonista di primo piano"
"Con la scomparsa del Presidente Emerito Giorgio Napolitano, l'Italia perde un protagonista di primo piano della storia della Repubblica. Un protagonista costantemente impegnato per l'avanzamento delle riforme necessarie tanto per lo sviluppo della nostra democrazia, quanto per lo sviluppo del progetto europeo": così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio-Imprese per l'Italia, ricorda oggi la figura di Giorgio Napolitano. "Nel tempo della permacrisi, va particolarmente tenuto presente - prosegue Sangalli - quanto il Presidente Napolitano sottolineava nel messaggio di fine anno del 2008: la crisi va affrontata come prova e come occasione per nuove prospettive di sviluppo, e nel fronteggiare la crisi l'Italia opera come parte di un'Europa unita". "Alla Signora Clio e alla famiglia tutta - conclude Sangalli - porgiamo le più sentite condoglianze".
Maria Falcone: "Napolitano volto nobile dell'impegno politico"
"La notizia della morte del Presidente Napolitano mi ha colpita e addolorata profondamente. Napolitano ha rappresentato per tanti anni il volto più bello e nobile dell'impegno politico per il tratto elegante che lo ha sempre caratterizzato e per la pacatezza con cui ha portato avanti, senza cedimenti, le sue idee", ha detto Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1992, e presidente della Fondazione che prende il nome del fratello. "Non dimenticherò mai che dopo la morte di Giovanni scrisse un biglietto che mettemmo sotto l'Albero Falcone. Volle incontrarmi per consegnarmelo e fu tra i primi a testimoniare con un messaggio lasciato in via Notarbartolo il suo ricordo di mio fratello", ricorda. "Lo rimpiangeremo, con la speranza che la sua vita rappresenti un modello per tutti coloro che sono e saranno chiamati a lavorare per le istituzioni e per il bene collettivo", conclude.
Carrozza: "Un sincero sostenitore della ricerca"
Un sostenitore della ricerca scientifica: così la presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Maria Chiara Carrozza, ricorda il presidente Giorgio Napolitano. "Ho appreso con profonda commozione della scomparsa di Giorgio Napolitano, Presidente che ho avuto il privilegio di conoscere già negli anni del mio mandato da ministra", dice Carrozza in una nota. "È stato un sincero sostenitore della ricerca scientifica: in più occasioni ha avuto parole di incoraggiamento per i giovani ricercatori e le giovani ricercatrici e sensibilizzato le istituzioni verso un maggiore impegno a favore della scienza, patrimonio e ricchezza per il Paese. Fu anche molto vicino al Consiglio nazionale delle ricerche. Ricordiamo con gratitudine la visita svolta nel 2013 in occasione delle celebrazioni dei 90 anni dell'Ente, un omaggio che assume un significato ancora più profondo oggi, nei giorni in cui ricorrono i cento anni di storia della nostra istituzione".
Sindaco di Palermo: "Cordoglio per la scomparsa di Napolitano"
Anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha ricordato Napolitano: "Il mio cordoglio e di tutta l'amministrazione comunale per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha condotto la sua vita nelle istituzioni, fino alla massima carica dello Stato, con rispetto e a garanzia della Carta Costituzionale. Alla sua famiglia rivolgo il mio pensiero e la mia vicinanza".
Segre: "Napolitano contribuì a costruire Paese nuovo e migliore"
Giorgio Napolitano è stato "un grande italiano" che per decenni ha contribuito alla vita politica, membro di quella generazione che "nell'immediato secondo dopoguerra costruì un Paese nuovo e migliore dalle ceneri lasciate dal fascismo": così la senatrice a vita Liliana Segre ha ricordato l'ex presidente della Repubblica deceduto ieri. "Furono anni e decenni difficili, ma l'Italia della Costituzione rinacque e conquistò il posto che le compete nel consesso internazionale. Certo la vita della Repubblica - ha aggiunto - è stata anche storia di scontri e contrapposizioni, ma sempre da tutte le forze democratiche si seppe mettere al centro il punto di vista pubblico e l'interesse generale". Segre in particolare ha rievocato la partecipazione "nel 2007 del Presidente Napolitano all'inaugurazione del Memoriale della Shoah presso la Stazione centrale di Milano, "ricordo la sua commozione e le sue parole. Ma ricordo anche il suo impegno perché la sinistra italiana guadagnasse un rapporto corretto e obiettivo con lo Stato di Israele, superando una lunga stagione di pregiudizi e incomprensioni'. "Più recentemente ebbi il piacere di uno scambio di idee allorché considerai l'ipotesi che si potesse espungere il termine 'razza' dal testo della nostra Costituzione. Ricordo - ha concluso - il garbo e l'acume con cui mi invitò a riflettere sul senso autentico di quella scelta lessicale dei nostri costituenti; spunti ed argomenti che favorirono una migliore articolazione della mia posizione in merito. Mi unisco quindi all'unanime cordoglio per la perdita del grande statista, mi stringo alla moglie Clio e a tutta la sua famiglia".
Occhetto: "Divisi su Berlinguer, che errore Monti"
"Lo ricordo con commozione e affetto, se ne va un compagno di tante battaglie, un politico di prim'ordine, uno dei più significativi esponenti della Prima Repubblica", dice a Repubblica l'ex segretario del Pds Achille Occhetto ricordando Napolitano. Parlando delle divergenze ai tempi del Pci, "al momento della scelta tra Napolitano e Berlinguer come segretario dopo Longo, io scelsi Berlinguer. Poi fu Napolitano, anni dopo, a esprimere contrarietà alla mia elezione a leader. Non condividevo le sue critiche alla questione morale sollevata da Berlinguer". Poi "davanti alla bancarotta di Berlusconi lavorò alla tela del governo tecnico di Mario Monti, da cui però è nata la grande crisi della sinistra. Se si fosse votato subito dopo le dimissioni di Berlusconi ci sarebbe stato un successo della sinistra". Ma "mai le nostre divergenze sono sfociate in astio personale". Parlando dei meriti, Occhetto mette in risalto "la sua funzione di convinto europeista. La sua collaborazione nel corso delle mie iniziative da segretario verso i socialisti europei per ottenere l'ingresso nella famiglia". Napolitano, ricorda Occhetto, "si è battuto per ricostruire una storia comune della sinistra che sanasse la scissione di Livorno. Prima che io proponessi la svolta della Bolognina si era aperto un colloquio tra la corrente di Napolitano e i socialisti - dice ancora Occhetto - Quando proposi di superare il Pci, Craxi si irritò molto. Anche Napolitano fu all'inizio molto freddo. Non amava gli eccessi del craxismo, ma per un certo periodo pensò che ci fossero più aspetti di modernità nella politica di Craxi che non in quella di Berlinguer. Ciò non toglie che Berlinguer affidò proprio a lui e me il compito di scrivere il programma di medio termine del Pci. All'epoca la politica sapeva ancora valorizzare la collaborazione tra diversi".
Schifani: "Scompare uno stratega della politica italiana"
"Con Giorgio Napolitano scompare uno stratega della politica, testimone di alcuni tra i più importanti avvenimenti della storia del nostro Paese dal dopoguerra in poi. Dotato di forte intelligenza e di grande abilità, sarà ricordato come uno dei principali protagonisti della vita politica italiana. Esprimo il mio cordoglio e quello di tutto il governo regionale alla famiglia". Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
Monti: "Napolitano mi chiamò, e non mi sarei mai sottratto"
La chiamata di Napolitano a Palazzo Chigi "non mi sorprese. Non pensai neanche per un attimo di sottrarmi, come mi era successo altre volte", racconta al Corriere della Sera l'ex presidente del Consiglio Mario Monti. "Ero a Berlino. Alla sera venni raggiunto da una telefonata di Napolitano, che mi comunicò di aver appena firmato il decreto con cui mi nominava senatore a vita. Aggiunse: 'Però terrei a vederti domani al Quirinale'. Allora capii che la cosa si faceva davvero". "Negli anni - dice ancora - ci siamo confrontati spesso. Nel 2010 e nel 2011, quando lo andavo a trovare al Quirinale, pur con grande rispetto verso il governo in carica, mi esprimeva le sue preoccupazioni per la situazione". Non parlò di governi tecnici, allora, "ma dentro di me pensavo allora e penso oggi che qualsiasi capo di Stato si trovasse e si trovi in circostanze come quelle di allora sarebbe un irresponsabile, se non riflettesse a diverse soluzioni possibili". C'è chi parlò di golpe, gli viene detto: "Stride con la realtà dei fatti. Il passaggio con Berlusconi avvenne con particolare cordialità. In seguito il Pdl votò tutte le misure concordate dal mio governo e nel 2013 Berlusconi fu fra coloro che andarono da Napolitano per chiedergli di rendersi disponibile alla rielezione. Berlusconi l'anno prima mi aveva chiesto se ero disposto a guidare il centrodestra alle elezioni". A Palazzo Chigi, avendo Napolitano al Quirinale, "io mi sentivo benissimo, perché lui era stato il tessitore di un consenso parlamentare che fece sì che io potessi governare con la maggioranza più ampia che ci sia mai stata. Napolitano fu di forte incoraggiamento psicologico per me e l'intero governo".
Zaia: "Napolitano per me fu il presidente dell'autonomia"
"Per me Napolitano è stato il presidente dell'autonomia. Un giorno gli chiesero cosa pensasse delle autonomie, lui spiazzò tutti rispondendo con una frase che io cito spesso tuttora: l'autonomia è una vera assunzione di responsabilità. È con lui che sono partito con la battaglia per l'autonomia", ha detto a La Stampa il presidente del Veneto Luca Zaia. Zaia parla di "rispetto delle reciprocità. Napolitano una volta salito al Quirinale ha smesso la casacca di partito e indossato esclusivamente quella istituzionale. Alla Lega certo non dava fastidio e non ha mai avuto problemi a parlarci. Avevamo un rapporto di stima e cordialità, con noi è sempre stato corretto. Io feci parte di quella pattuglia, insieme a Errani e Maroni, che salì al Quirinale per chiedergli di rimanere ancora. Cosa disse? Le parole esatte non le ricordo, ma posso dire che era un uomo molto più ironico e spiritoso di quanto apparisse. Visto da vicino era un uomo simpatico, con uno humor molto british". "Napolitano - rivela infine Zaia - aveva un rapporto speciale col Veneto. Qui era di casa. Lo sanno in pochi ma aveva studiato al liceo Tito Livio di Padova e quando poteva faceva un salto da noi, l'ho incontrato molto di più da presidente della Regione che da ministro e gli volevo bene".
Addio Napolitano, da Mattarella a Meloni: il cordoglio di politica e istituzioni
Due volte capo dello Stato, Napolitano si è spento il 22 settembre all'età di 98 anni. Esponenti di governo e opposizioni si stringono insieme nel suo ricordo, da Matteo Salvini e Ignazio La Russa a Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Papa Francesco in un telegramma alla moglie Clio Bittoni: "Era sempre alla ricerca del bene comune". Ecco tutti i messaggi di cordoglio
Giorgio Napolitano, il presidente dei due mandati
Comunista, migliorista, diessino. Ed europeista. Una vita a sinistra, la sinistra socialista e democratica. Giorgio Napolitano ha sempre guardato al riformismo anche negli anni in cui più forte è stata la contrapposizione sociale e civile in un'Italia politica divisa tra Dc e Pci, divisa da quella cortina di ferro che, seppur solo idealmente, attraversava il nostro Paese. Una lunga carriera politica e istituzionale la sua. Primo ex comunista a essere eletto Presidente della Repubblica italiana. L'editoriale di Piefrancesco Ferrara
Morte Napolitano, le prime pagine dei quotidiani del 23 settembre
Sabato 23 settembre le aperture dei quotidiani sono principalmente dedicate alla morte di Giorgio Napolitano, primo Capo dello Stato a essere rieletto due volte. La rassegna stampa
Sangiuliano: "Napolitano protagonista della vita politica italiana"
"Esprimo cordoglio per la scomparsa del Presidente Emerito Giorgio Napolitano, protagonista della vita politica italiana. Condoglianze ai suoi familiari", ha dichiarati in una nota il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Giorgio Napolitano, tappe di una storia politica lunga 70 anni
L'ex presidente della Repubblica, scomparso il 22 settembre a 98 anni, è entrato per la prima volta alla Camera nel 1953 e la sua storia politica ha seguito e a tratti segnato le vicende del nostro Paese. La fotostoria

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Casini: "Da Dc condividevo stelle polari Nato e Ue"
"Nella fase in cui era un leader riformista del Pci io ero troppo giovane e senza ruoli formali per poter avere un rapporto diretto con lui. Ma da democristiano ho sempre condiviso quelle che furono le sue stelle polari: l'Alleanza atlantica e l'Unione europea". Così al Messaggero l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini.
Occhetto: se ne va un politico di prim'ordine
Il presidente Giorgio Napolitano è stato un politico "di prim'ordine. Uno dei più significativi esponenti della Prima Repubblica". "Se ne va un compagno di tante battaglie". Achille Occhetto lo dice a la Repubblica, ricordando la "sincera commozione" dell'ex capo dello Stato "quando immediatamente dopo la prima elezione lo chiamai per congratularmi. Malgrado le molteplici occasioni di disaccordo, i nostri rapporti sono sempre stati civili e spesso affettuosi". "Mai le nostre divergenze sono sfociate in astio personale", chiarisce Occhetto e sottolinea "la funzione di convinto europeista ante litteram" di Napolitano.
Monti: esigente con sé stesso e con gli altri
"Uomo esigente con sé stesso e con gli altri". Mario Monti ricorda così Giorgio Napolitano, l'ex Capo dello Stato scomparso ieri che lo nominò senatore a vita prima di affidargli l'incarico di formare un governo tecnico. La chiamata dal Colle, dice al Corriere ella Sera, "non mi sorprese, anche se mi vedevo caricato di un incarico estremamente problematico, dopo mesi di speculazioni giornalistiche. Non pensai neanche per attimo di sottrarmi, come mi era successo altre volte. Persino mia moglie, sempre estremamente riluttante ai miei impegni vicini alla politica,
quella volta mi consigliò subito di rispondere al presidente
Napolitano con un sì convinto".
Colonna: "Condoglianze a famiglia e popolo italiano"
Il ricordo della ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ex ambasciatrice a Roma
Blinken: "Statista che ha dedicato vita a democrazia e unità europea"
"Mi unisco al popolo italiano e al mondo nel lutto per la perdita dell’ex presidente Giorgio Napolitano, uno statista che ha dedicato la sua vita alla democrazia, ai diritti umani e all’unità europea". Così, su X, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha reso omaggio al presidente emerito, esprimendo le sue "più sentite condoglianze alla famiglia e al popolo italiano"
Rintocchi di campana a morte a Stromboli
I rintocchi della campana a morte per Giorgio Napolitano sono risuonati ieri a Stromboli, l'isola delle Eolie in cui il presidente emerito della Repubblica amava trascorrere le vacanze insieme con la moglie Clio. Napolitano frequentava Stromboli da quando aveva 14 anni, in particolare la spiaggia di Piscità al largo della quale lo si vedeva fare lunghe nuotate. Alloggiava, raccontano alcuni dei residenti, all'hotel Sciara, e si faceva vedere spesso nella piccola libreria dell'isola
Cespi: "Una grave perdita per l'Italia"
Il CeSPI ricorda "con affetto e profonda gratitudine il Presidente Giorgio Napolitano, che ha dato un contributo essenziale alla nascita e allo sviluppo dell'istituto. E' stato infatti tra i fondatori del CeSPI, nel 1978, con la missione di contribuire al rinnovamento della cultura e della visione internazionale della sinistra italiana e di sviluppare un dialogo costruttivo con la sinistra europea e il mondo democratico americano, puntando a costruire la reciproca conoscenza e ad individuare le basi di un'azione comune su temi vitali come quelli della sicurezza", si legge in una nota. "Con il suo spirito critico, il suo rigore, la sua ampia conoscenza delle dinamiche internazionali, la sua forte capacità di dialogo e di mediazione - prosegue la nota - ha sempre sostenuto e accompagnato l'attività del CeSPI, incoraggiandolo a dare un contributo originale alla ricerca sui temi della cooperazione internazionale per promuovere la pace e lo sviluppo, in un orizzonte saldamente europeista. Nel 2017, per ricordare il ruolo fondamentale avuto nello sviluppo dell'istituto e per ringraziarlo per la sua vicinanza, il CeSPI gli aveva conferito il titolo di socio ad honorem. La sua scomparsa è una grave perdita per l'Italia, ma la sua preziosa eredità continuerà a ispirare e guidare il nostro lavoro e la nostra ambizione di contribuire al dibattito sul futuro della politica estera italiana"