Chi è l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo del Comando Militare Nato

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Già Capo di Stato Maggiore della Difesa tra il 2021 e il 2024, durante la sua carriera nelle forze armate italiane ha trascorso un lungo periodo alla cloche di elicotteri e jet, ha ottenuto il comando della "Garibaldi" e della squadra navale. Tra i ruoli di rilievo anche quello di capo di tutte le forze speciali italiane, durante il quale ha gestito la campagna contro l'Isis in Iraq. Le sue dichiarazioni su un possibile "attacco preventivo" della Nato alla Russia a livello cyber hanno scatenato l'ira del Cremlino

C'è un passato da pilota di elicotteri e una carriera arrivata ai vertici militari per l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, attualmente Capo del Comando Militare Nato. Le sue dichiarazioni pubblicate il 1° dicembre 2025 sul Financial Times sulla possibilità di un "attacco preventivo" della NATO alla Russia nell'ambito della guerra ibrida contro le azioni cyber di Mosca e le sue provocazioni con i droni in Europa, hanno scatenato la reazione del Cremlino, che ha parlato di parole "irresponsabili, volontà di escalation".

L'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone - ©Ansa

La vita e la carriera di Cavo Dragone

L'ammiraglio è arrivato al vertice delle forze armate senza avere mai fatto parte dello staff di ministri o sottosegretari, un'eccezione negli ultimi 15 anni. La sua storia è tutta sul campo e in chiave internazionale.

Nato nel 1957 ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, ha conseguito la maturità classica all'"Andrea Doria" di Novi Ligure. Arriva in Accademia Navale nel 1976 per percorrere la carriera di ufficiale. Si forma negli Stati Uniti, in Florida e in Texas, nelle scuole di volo della marina militare Usa. La sua vita di cadetto è stata segnata da un incidente aereo che causò la morte di molti dei suoi colleghi. 

Si forma negli Stati Uniti, in Florida e in Texas, nelle scuole di volo della marina militare Usa. Durante la sua carriera nelle forze armate, ha trascorso un lungo periodo alla cloche di elicotteri e caccia a decollo verticale Harrier. Nella sua esperienza ci sono anche le missioni in Libano, dopo il suo ritorno in Italia nel 1980. Ha conseguito due lauree in Scienze della difesa e della sicurezza a Pisa e in Scienze politiche a Trieste.

Nell'inverno 2001 ha partecipato al primo raid contro i talebani in Afghanistan, condotto dopo un volo no stop dall'Oceano Indiano. Inoltre dal 2002 al 2004 è stato comandante della portaerei "Garibaldi" e della squadra navale, ed è stato anche a capo di tutte le forze speciali italiane, gestendo la campagna contro l'Isis in Iraq. Successivamente è stato comandante della Marina e quindi - sotto il governo Draghi e con il placet del Quirinale - Capo di Stato Maggiore della Difesa, insediandosi alla vigilia del conflitto ucraino, dal 2021 al 2024. Il 17 gennaio 2025 è stato nominato Capo del Comando Militare NATO. A novembre 2025 Cavo Dragone ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di "Grande Ufficiale dell’Ordine militare d’Italia".

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