"In questa Giornata, uniamo le forze per difendere i diritti di ogni migrante e garantire che la migrazione sia dignitosa e sicura per tutti", ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres. Secondo l'Unicef, dall’inizio del 2025 alla metà di dicembre le persone arrivate in Italia risultano 63.900, tra cui 11.700 sotto i 18 anni
"La migrazione è un potente motore del progresso: stimola le economie, avvicina le culture e beneficia sia i paesi di origine che quelli di destinazione. Eppure, se gestita male o mal presentata, la migrazione può alimentare odio e divisione, mettendo in pericolo la vita di chi cerca sicurezza e buona fortuna". È il messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in occasione della Giornata internazionale dei migranti che si celebra oggi 18 dicembre. "Dal 2014, quasi 70 mila migranti sono morti o dispersi lungo le rotte terrestri e marittime, con il numero reale probabilmente molto più alto", sottolinea Guterres, ricordando che "i confini si stanno restringendo, contrabbandieri e trafficanti prosperano, e donne e bambini sono tra i più a rischio". "Possiamo e dobbiamo sfruttare il potenziale della migrazione per promuovere uno sviluppo sostenibile e costruire società più resilienti. Per raggiungere questo obiettivo, è essenziale - insiste il capo dell'Onu - decostruire le narrazioni che disumanizzano i migranti e sostituirle con narrazioni basate sulla solidarietà". "In questa Giornata Internazionale dei Migranti, uniamo le forze per difendere i diritti di ogni migrante e garantire che la migrazione sia dignitosa e sicura per tutti", conclude Guterres.
Oltre 122 milioni di persone in fuga nel mondo
Secondo il rapporto annuale Global Trends dell'UNHCR, pubblicato a giugno 2025, alla fine di aprile 2025 c'erano 122,1 milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case, rispetto ai 120 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso, il che rappresenta un decennio di aumenti annuali del numero di rifugiati e di altre persone in fuga. I principali fattori che determinano la fuga rimangono i grandi conflitti come quello in Sudan, Myanmar e Ucraina e la continua incapacità della politica di fermare i combattimenti.
In Italia 63 mila arrivi. Lampedusa rotta più pericolosa
Secondo l'Unicef, dall’inizio del 2025 alla metà di dicembre le persone arrivate in Italia risultano 63.900, tra cui 11.700 sotto i 18 anni, di cui circa mille con le famiglie fuggite da violenze e povertà, che a volte restano per anni in centri di prima accoglienza. Alla data del 30 novembre 2025, almeno 143.275 tra rifugiati e migranti risultavano presenti nel sistema di accoglienza italiano, 18.038 i minori stranieri non accompagnati censiti al 31 agosto. L'isola di Lampedusa, riporta ancora l'Unicef, rappresenta il principale punto di arrivo dalla rotta del Mediterraneo centrale, e resta tra le rotte più pericolose: 32.700 le persone che vi sono morte a partire dal 2014, di cui 1 su 5 bambini. Nel corso del 2024, gli arrivi in Italia sono stati il 33% dei 199.400 registrati sulle rotte migratorie del Mediterraneo, nel 2023 erano stati circa il 58% degli oltre 270.700 arrivi in Europa.