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Incidente Brandizzo, Rfi blocca la Sigifer: “Stop nei nostri cantieri”

Cronaca
©Ansa

L'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, Gianpiero Strisciuglio, ha riferito che l’azienda appaltatrice "non lavora più sulla nostra infrastruttura, sono stati presi provvedimenti", quello che è successo "è una violazione del sistema di regole con cui si devono effettuare i lavori”. La ditta replica e “ribalta al mittente” le accuse. Informativa di Salvini: “Punire i responsabili”

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La Sigifer non lavora più nei cantieri di Rfi dopo l’incidente di Brandizzo, in cui hanno perso la vita cinque operai. La conferma è arrivata dall'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), Gianpiero Strisciuglio. L'azienda "non lavora più nei nostri cantieri, sulla nostra infrastruttura, sono stati presi provvedimenti, il tragico incidente impone misure di questo tipo", ha detto l'a.d, sottolineando che quello che è successo a Brandizzo "è una violazione del sistema di regole con cui si devono effettuare i lavori sull'infrastruttura ferroviaria italiana" (TUTTE LE NOTIZIE SULLA TRAGEDIA DI BRANDIZZO).

La replica di Sigifer

La ditta coinvolta ha subito replicato: "La notte del 30 agosto non è stata garantita ai nostri operai l'interruzione della linea che è la base elementare per permetterci di lavorare. Ebbene, solo oggi, dopo avere dapprima fatto lavorare i nostri operai e poi avere impedito loro di svolgere le mansioni senza alcuna comunicazione, il committente ha notificato all'azienda la sospensione delle qualificazioni che ci consentono di lavorare da trent'anni sulle ferrovie". E conclude: "Non potremo che ribaltare al mittente quanto ci scrive".

Rfi si difende

Strisciuglio aveva ha anche precisato che in Rfi "non è nota alcuna prassi né è consentita alcuna prassi differente da quella prevista dalla nostra rigida normativa". Infatti "abbiamo delle norme e delle procedure che regolano queste attività, il cantiere non era autorizzato all'inizio dei lavori e i canteri che riguardano l'infrastruttura ferroviaria devono essere preventivamente autorizzati, l'autorizzazione consiste nell'accertare che non ci deve essere la circolazione dei treni", ha ribadito ancora una volta. Il numero uno di Rfi ha rivelato di aver visto "tantissime volte" il video girato da Kevin Laganà prima di essere travolto, insieme ai suoi compagni di lavoro, dal treno in corsa. "È grande il dolore, un dolore che porto dentro di me, tutti i ferrovieri sono fortemente addolorati", ha detto.

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L’informativa di Salvini

Sul tragico evento di Brandizzo il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha tenuto un'informativa alla Camera. "L'impegno comune è che ogni responsabilità venga chiarita al più presto e le responsabilità che emergeranno non potranno rimanere impunite", ha detto Salvini, escludendo che l'incidente sia legato al nuovo codice degli appalti. Il ministro ha chiesto unità all'Aula sul tema della sicurezza. "Queste cinque morti non rimangano un incidente, mi auguro che nel suo complesso quest'Aula sul tema della sicurezza del lavoro si unisca e metta a disposizione delle istituzioni tutte quello che potrà essere fatto per evitare tragedie come queste", ha detto. Il ministro dei Trasporti ha fatto presente che il regolamento per la circolazione ferroviaria emanato da Ansfisa nel dicembre 2021 ha disposto "che prima delle effettuazioni delle lavorazioni sulla linea, debba essere richiesta e ottenuta l'interruzione della circolazione". E infine riferendosi al subappalto a Sigifer ha spiegato che è stato dato dopo tutte le verifiche. "L'accordo quadro tra Rfi e la Cooperativa di Reggio Emilia che poi ha subappaltato alla Sigifer è del 2020 e tutte le verifiche, sia di Rfi e della cooperativa emiliana, che ha subappaltato, davano tutto come giustamente verificato. Peraltro questa Sigifer operava da tempo su tanti cantieri", ha detto Salvini. "Questo probabilmente non è stato, secondo quello che sta emergendo, un problema legato alla contrattualistica, alla normativa, alla procedura", ha concluso il vicepremier.

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