Strage Brandizzo, al vaglio i telefoni di due vittime. Un collega: “Ho rischiato la morte”

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I cellulari presi in esame dalla Procura sono sono quelli di Giuseppe Aversa, 49 anni, e Giuseppe Lombardo, 52 anni. Tra il materiale sequestrato ci sono i tablet del macchinista e dell'altra persona che era con lui nella cabina di guida. Oggi 8 settembre è arrivata sul posto la Commissione parlamentare sulle condizioni del lavoro. Un lavoratore della Sigifer: "Quattro mesi fa ho rischiato di morire come Kevin. Se un collega non mi avesse afferrato per la maglietta non sarei qui"

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I telefoni cellulari di due delle cinque delle vittime dell'incidente di Brandizzo sono tra gli elementi che verranno presi in esame dalla Procura di Ivrea, che segue il caso della strage in cui hanno perso la vita cinque persone. Anche così si cerca di ricorstruire perché un treno li abbia travolti e uccisi mentre lavoravano sui binari. Nel frattempo, un collega di una delle cinque vittime è stato ascoltato oggi 8 settembre: aveva già detto alla stampa di essersi trovato in pericolo di vita e di essere stato salvato da una persona che si trovava sul posto con lui. A Brandizzo è arrivata inoltre la commissione parlamentare sulle condizioni del lavoro.

I telefoni e il materiale al vaglio 

I telefonini al vaglio della Procura sono quelli di Giuseppe Aversa, 49 anni, e di Giuseppe Lombardo, 52 anni. Tra il materiale sequestrato ci sono anche i tablet del macchinista, Marcello Pugliese, 52 anni, e dell'altra persona che era con lui nella cabina di guida, Francesco Gioffrè, 29 anni. Da estrarre anche i dati delle due scatole nere del treno. Per analizzare il materiale la Procura nominerà un consulente tecnico e agli accertamenti potranno partecipare gli indagati, che al momento restano due: il tecnico Rfi, Antonio Massa, 48 anni, e il caposquadra della Sigifer, Andrea Girardin Gibin, 53 anni, insieme ai loro legali e ai familiari delle vittime con eventuali consulenti propri.

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Un collega: “Ho rischiato di morire come loro”

L'altro fronte, quello giudiziario, ha visto arrivare in Procura a Ivrea nel pomeriggio Francisco Martinez, 22 anni, collega della Sigifer e amico di Kevin. "Quattro mesi fa a Chivasso (Torino) ho rischiato di morire come Kevin. Se un collega non mi avesse afferrato per la maglietta tirandomi via dal treno, non sarei qui a raccontare", aveva già detto alla stampa ieri, diventando così un testimone. Dai magistrati altri saranno sentiti nei prossimi giorni. Insieme lui aveva parlato anche un altro collega e amico, Giuseppe Cisternino: "Ci mandano sui binari come se fosse un parco giochi, quella sera avrei dovuto lavorare con loro".

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La commissione parlamentare in visita

Intanto, nella giornata dell' 8 settembre è arrivata alla stazione di Brandizzo la Commissione parlamentare sulle condizioni del lavoro per verificare le condizioni di sicurezza generali, le procedure, subappalti compresi. La commissione guidata dalla presidente Chiara Gribaudo, parlamentare Pd, ha incontrato i sindacati e gli amministratori locali per cominciare a fare luce sull'incidente ferroviario. "È stato un incontro estremamente interessante anche perché iniziano a emergere in maniera riservata alcuni aspetti - ha spiegato Chiara Gribaudo - Abbiamo dato il via all'inchiesta, alcuni di questi interlocutori verranno risentiti in audizione in Commissione. Quello che emerge con forza è la necessità di fare realmente giustizia per questi cinque morti". Al vertice in Comune ha partecipato il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni. Al tavolo con la Commissione c'erano anche Cgil, Cisl e Uil, che hanno evidenziato la situazione legata ai subappalti.

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I subappalti

Rfi ha infatti commissionato i lavori di manutenzione a una ditta con sede all'estero che a sua volta ha subappaltato alla Sigifer, la ditta di Borgo Vercelli dov'erano assunte le cinque vittime. "Abbiamo detto che i subappalti non sono tollerabili, perché l'impresa appaltatrice non è responsabile del subappalto, mentre il committente è responsabile dell'appalto ma non del subappalto", ha detto il segretario regionale Cgil, Giorgio Airaudo. Il segretario regionale della Uil in Piemonte, Gianni Cortese, chiede di escludere dagli appalti pubblici le aziende che trasgrediscono le norme relative alla sicurezza sul lavoro, premiando invece quelle che le rispettano con incentivi. "Dal lavoro della Commissione, unito a quello che sta facendo la magistratura deve uscire una fotografia precisa delle responsabilità che hanno portato alla morte di cinque operai sui binari ferroviari a Brandizzo", ha spiegato il segretario della Cisl piemontese Luca Caretti. A Vercelli, dove vivevano quattro delle vittime, per lunedì sera l'arcivescovo Marco Arnolfo ha organizzato una veglia di preghiera e di testimonianza. Quella per Kevin prosegue da giorni e giorni sotto casa con il pellegrinaggio degli amici, anche di notte. "Non sappiamo ancora nulla - racconta lo zio Giovanni Caporalello, insieme al padre del ragazzo morto, che rimane in silenzio -, nemmeno quando ci riconsegneranno la salma".

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