Strage di Ustica, Amato sull'abbattimento del Dc9: "Chi sa la verità parli"

Cronaca

L'ex presidente del Consiglio ha spiegato al quotidiano La Verità di aver "solo rimesso sul tavolo un'ipotesi già ritenuta altamente credibile. Non perché avessi nuovi elementi ma per sollecitare chi li ha a parlare, a dire la verità"

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"Non ho raccontato nulla di nuovo. Non era nelle mie possibilità, non era nelle mie intenzioni. Volevo riportare il tema all’attenzione, sollecitare chi potrebbe convalidare quell’ipotesi a parlare". Lo ha detto Giuliano Amato al quotidiano La Verità tornando sulle sue dichiarazioni rilasciate a la Repubblica sulla strage di Ustica. Nell'intervista Amato aveva rilanciato l'ipotesi secondo la quale ad abbattere l’aereo Dc9 dell'Itavia, precipitato nel Mar Tirreno il 27 giugno 1980 insieme ai suoi 81 passeggeri, fosse stato un missile francese.

"Volevo sollecitare chi ha nuovi elementi a dire la verità

L'ex presidente del Consiglio ha spiegato al quotidiano diretto da Maurizio Belpietro di aver "solo rimesso sul tavolo un'ipotesi già ritenuta altamente credibile. Non perché avessi nuovi elementi ma per sollecitare chi li ha a parlare, a dire la verità. Non ho altro". Amato ha poi precisato che lo scandalo e le polemiche scaturiti dalle sue parole non dipendono da lui. "Dei titoli con cui un articolo o un’intervista vengono presentati non risponde l’autore. Come già le ho detto - ha detto rispondendo al giornalista che lo ha interpellato - io non ho raccontato nulla di nuovo". Poi ha aggiunto: "Gli anni passano, le famiglie sono lì convinte che la verità non sia ancora venuta fuori e i testimoni rimasti possono andarsene presto. Come può capitare a me, data la mia età".

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