Lessico Vannacci, le parole calde del libro del generale: da società a genere

Cronaca

Il saggio "Il mondo al contrario" scritto dal generale ha scatenato un dibattito che non si è ancora esaurito. Il testo affronta temi come la crisi energetica, l’ambientalismo, la famiglia e i diritti della comunità Lgbtq+: ecco i passaggi estratti dal libro

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Non si placa il dibattito intorno al libro Il mondo al contrario del generale Roberto Vannacci. L’Esercito ha comunicato che il militare è stato avvicendato nella carica di presidente dell'Istituto geografico militare e di aver aperto un'inchiesta interna "volta all'accertamento dei fatti; atto dovuto ai sensi degli artt. 552 e 553 del testo unico dell'ordinamento militare". Nel saggio di circa 300 pagine Vannacci esprime la sua opinione su molti temi, dalla famiglia alla crisi energetica, dall’ambientalismo ai diritti Lgbtq+. Ecco quali sono le parole che ha usato più spesso e alcuni passaggi che le contengono. Quelli che seguono sono passaggi estratti dal libro.

Parole libro Vannacci

Società

  • Mettere in dubbio quello che un soggetto, anche faziosamente, percepisce come realtà, soprattutto se si fa riferimento ad alcuni temi tanto cari alla società moderna come il sesso, l’etnia, l’obesità e il merito, non denota solo più un’eventuale scarsa sensibilità e tatto ma diventa al limite del legittimo.
  • È vero, un Paese è tanto più democratico quanto più rispetta e tutela le minoranze ma, non esageriamo! Ai nostri giorni si assiste paradossalmente alla prevaricazione delle minoranze sul resto della società.
  • Se viaggiare lo trovate costoso e scomodo ma vi fidate della rete, basterebbe una veloce ricerca su internet per scoprire che tra i Paesi in cui i crimini a sfondo razziale sono in aumento emergono indubbiamente tutte quelle società caratterizzate da una presenza multietnica importante.
  • Ma creare un modello di società fluida, dove le certezze sono sbiadite, le persone sempre più sole e più annebbiate e dove i legami più forti, compresi quelli di sangue, sono messi continuamente in discussione sicuramente assicura una maggiore malleabilità e possibilità  di strumentalizzare. Spaccare ogni vincolo, anche biologico  oltre che morale e spirituale, creando masse di anziani abbandonati e rinchiusi in istituti, coppie omosessuali che non possono procreare, figli allo sbando che passano da un asilo nido a una baby sitter, giovani svogliati in attesa del reddito di cittadinanza significa promuovere una società molto più manovrabile ma altrettanto insostenibile.
  • Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione! Non solo ve lo dimostra la Natura, che a tutti gli esseri sani “normali” concede di riprodursi, ma lo dimostra la società: rappresentate una ristrettissima minoranza del mondo. Quando vi sposate ostentando la vostra anormalità la gente si stupisce, confermando proprio che i canoni di ciò che è considerato usuale e consuetudinario voi li superate.
  • Quello che mi spinge a lavorare sempre di più, a guadagnare, a costruire e a investire nel futuro invece di accontentarmi di quello che ho è soprattutto l’idea di poter lasciare ai miei figli qualcosa di meglio di quanto non abbia ricevuto io stesso dalla vita. L’immagine del nonno che pianta un germoglio di olivo sapendo che non ne vedrà i frutti ci intenerisce da sempre perché in quel gesto si condensa una delle forze più propulsive e più potenti della società e che dà il senso alla vita stessa: favorire e sostenere la propria stirpe e la propria progenie.
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Diritto

  • Espressioni come “prima il dovere poi il piacere”, “la tua libertà finisce dove inizia quella di un altro”, “a casa a fare il mantenuto senza lavorare o studiare non ci stai”, “il professore ha ragione”, “se non ti trovi un lavoro finisci all’angolo di una strada” che sono diventate desuete, che cigolano e stridono come un cancello arrugginito e come i concetti di dovere, servizio, dedizione, Patria, sacrificio, gavetta, merito, tutti sostituiti dal pensiero plenipotenziario del “diritto ad avere diritti”.
  • E così, proprio per il rispetto delle altrui civiltà, a casa propria tutti hanno il diritto di esercitare la propria cultura d’appartenenza ma a casa mia – perché questa è casa mia e non la terra della popolazione mondiale – ti devi adeguare alla mia di cultura, come io faccio quando sono ospitato nella tua terra di origine.
  • Arrivano poi gli animalisti che sostengono che l’amore, che assolutamente non può definirsi affetto, è possibile anche nei confronti di una tenera bestiolina e che, quindi, pretendono esteso il concetto di famiglia a chi vive con un gatto, un cane, un porcellino d’India o, addirittura, un maiale. Non si spiegano il perché, dunque, alla scomparsa del padroncino l’adorato essere peloso non debba avere il diritto di percepire la pensione di reversibilità come invece l’avrebbe un coniuge o un figlio minorenne.
  • Chi invece i figli non li può avere, come le coppie omosessuali, è pronto a qualsiasi espediente per ottenere un paio di pargoli sostenuto in questa assurda tenzone da una pletora di finti moralisti che, mentre accostano alla maternità l’idea di schiavitù, si inventano il “diritto alla genitorialità” e giustificano pratiche come l’utero in affitto per soddisfare i desideri biologicamente contronatura delle coppie arcobaleno.
  • Secondo il principio cardine ispiratore della legge contro l’omotransfobia il sedicenne potrebbe anch’egli farsi cambiare la data di nascita e, con i nuovi documenti recarsi alle urne perché, quello che conta, è solo come ci percepiamo, tutto il resto è oppressione! Perché il forzuto dovrebbe avere il diritto di farsi chiamare “Eleonora”, e guai a chi sbaglia o a chi ridacchia, e la bella e attempata signora non potrebbe avere lo stesso diritto di diminuirsi di una misera ventina d’anni l’età?
  • Se questa è l’era dei diritti allora, come lo fece Oriana Fallaci, rivendico a gran voce anche il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare liberamente nei toni e nelle maniere dovute.
Il cartello apparso sulle vetrine della libreria Ubik a
Castelfranco Veneto, 21 Agosto 2023. ANSA/GIANNI FAVERO

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Mondo

  • Nel mondo al contrario ogni ambito è posto sottosopra e i temi più cari alla società, come il rispetto della natura e dell’ambiente, subiscono quotidianamente delle amplificazioni e distorsioni tali da trasformarli da necessità per il benessere e per la prosperità del genere umano a vere e proprie religioni estremiste, assolute ed autoreferenziate.
  • L’idea totalmente errata che viene messa in circolazione è che l’inquinamento del mondo sia causato dai paesi ricchi e sviluppati che, con le loro industrie e l’agricoltura intensiva, avvelenano il mondo. I paesi poveri sarebbero le vittime impotenti di questo ingiusto sistema di sfruttamento e di disuguaglianza.
  • L’assurdità del nostro mondo è quella di trovarsi di fronte a gruppi disarticolati di individui che si atteggiano nel ruolo di vittime fino a prevaricare le istanze della maggioranza che ne esce impotente e soggiogata per le discutibili regole di tolleranza e inclusività imposte da altre minoranze.
  • Non ho la pretesa di cambiare il mondo e non sono tra i sostenitori dell’esportazione della democrazia e dei valori universali dell’uomo ma non voglio che nessuno cambi il mio di mondo.
  • Gli asili nido si sono espansi dopo il boom industriale e dopo il rifiuto, da parte dei movimenti femministi di tutto il mondo, della figura di donna-madre.
  • La categoria protetta degli omosessuali emerge anche nei fenomeni immigratori clandestini: se provenienti da uno di quei 73 paesi al mondo che reprimono per legge l’omosessualità basta approdare in Italia e dichiararsi “arcobaleno”, senza alcuna documentazione, attestazione o dichiarazione comprovante per fare aprire automaticamente le porte dell’asilo.
  • Al contrario di quanto sostengono gli amanti dei quadrupedi un mondo vegano non migliorerebbe affatto la condizione degli animali che morirebbero in natura per malattie, infezioni o tra mille sofferenze conseguenti all’attività predatoria ma, in compenso, ci porterebbe verso il degrado ecologico, l’incremento dell’industrializzazione e il dilagare della povertà.
Il generale di Divisione Roberto Vannacci, autore del libro autoprodotto "Il Mondo al contrario". 
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Anni

  • Il torto dell’uomo è quello di essere la specie dominante degli ultimi 50.000 anni e di aver acquisito una capacità di sopravvivenza e di adattamento infinitamente superiore a quella delle altre specie.
  • La Terra ci è già passata decine di volte e recenti studi hanno dimostrato che le calotte polari si sono già fuse circa 100 milioni di anni fa alla fine del Cretaceo.
  • Respiravamo molto peggio noi da ragazzini nelle città degli anni ‘70-‘80 che i nostri figli o nipoti oggi.
  • Non riusciamo a prevedere con esattezza se fra una settimana pioverà o ci sarà il sole ma crediamo di essere in grado di individuare il momento dell’Armageddon con anni di anticipo?
  • Non sono cittadino del mondo. Non credo alle patrie aperte, ideologiche o a quelle di tutti. A me, che ho vissuto per anni in zone di conflitto lontano dalla mia terra, distante dalla mia famiglia, dai miei affetti e dai miei parenti sognando ogni notte il momento del ritorno, questa fregnaccia non la raccontate.
  • Dobbiamo ricorrere ad un idioma straniero e chiamarli gay perché i vocaboli esistenti sino a pochi anni fa nei dizionari, che sfogliavamo girandone le sottili pagine con la punta dell’indice inumidita, sono tutti considerati inappropriati, se non addirittura volgari ed offensivi.
Giovanni Donzelli, FdI during communications before the European Council meeting at the Chamber of Deputies, Rome 28 June 2023. ANSA/FABIO FRUSTACI.

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Vita

  • Gli ambientalisti dell’ultima ora si sono trasformati in monaci integralisti che predicano forme di vita ascetiche e bacchettate e che tanto anelerebbero, in base a quanto ci propinano, al ritorno al buon selvaggio.
  • L’uomo non ha pulsioni avverse contro la Natura ma, come ogni altro essere che nell’ambiente lotta quotidianamente e continuamente per la propria sopravvivenza, cerca di crearsi le condizioni di vita più prospere possibile a discapito, spesso, di ciò che lo circonda.
  • La ricerca, l’innovazione tecnologica, la sanità, gli ospedali, l’istruzione, le strutture che consentono migliori condizioni di vita vengono finanziate con denaro ricavato da attività “inquinanti”, ma il saldo complessivo è decisamente positivo.
  • Chi combatte e rischia la propria vita lo fa per due motivi: per un ideale e per i propri cari.
  • Nella mia vita avrò fatto circa 6- 7 denunce per furto e mai, dico mai, il perpetratore del reato è stato acciuffato e perseguito.
  • Se, infatti, di giustizia si parla, i sostenitori delle “okkupazioni fai da te”, o quelli che sono ben contenti di chiudere gli occhi di fronte al fenomeno, sono gli stessi che si oppongono strenuamente alla giustizia “fai da te” dei legittimi possessori di armi che, per proteggere la propria vita e la propria famiglia, invocano la legittima difesa.
  • Le moderne fattucchiere sostengono che solo il lavoro ed il guadagno possono liberare le fanciulle dal padre padrone e dal marito che le schiavizza condannandole ad una sottomessa, antiquata, involuta ed esecrabile vita domestica.
Il generale di Divisione Roberto Vannacci, autore del libro autoprodotto "Il Mondo al contrario". 
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Energia

  • Con le energie rinnovabili, che occupano circa il 15% dell’energia totale prodotta al mondo, non possiamo pensare di invertire la rotta in pochi anni.
  • Senza l’energia e le risorse che oggi ci possono fornire solo le fonti cosiddette inquinanti non riusciremo mai a generare quel sistema che ci consentirà di produrre potenza in modo ecologico in futuro.
  • Frignando e manifestando non si risolve niente, quello che occorre sono grandissimi capitali da investire – disponibili solo se il paese è ricco – e un’avanzatissima innovazione tecnologica che ci consenta, al più presto, di soppiantare l’energia prodotta da fonti fossili.
  • In merito alla tanto paventata pericolosità degli impianti – udite, udite – anche considerando i due grandi incidenti di Chernobyl e Fukushima, il nucleare si conferma come la forma di energia più sicura ed affidabile al mondo.
  • Il nostro stile di vita, incredibilmente più agiato di quello dei nostri genitori o nonni, richiede sempre più energia ed anche la generazione che ha idolatrato Greta Thunberg non può e, soprattutto, non vuole, fare a meno di una casa riscaldata in inverno e condizionata in estate, di una rete internet che faccia funzionare lo smartphone, di un sistema di trasporto multimodale che permetta rapidi e comodi spostamenti e di tante altre amenità che ormai vengono considerate come scontate.
  • La soluzione, quindi, se volete banale, e che non è né di destra né di sinistra, è quella di non rinunciare a nulla! Nessuna fonte energetica ce la può fare da sola a sopperire ai nostri bisogni! Dubito che nei prossimi anni tutto sarà elettrico, ed anche se fosse, per produrre l’energia necessaria dovremmo continuare comunque a usare le fonti tradizionali.
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Famiglia

  • Dove si trova lo Stato quando il malvivente è già entrato nella mia camera da letto con una spranga in mano e minaccia me e la mia famiglia. Perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani o a catapultarlo giù dalle scale o dalla finestra dalla quale sta tentando di entrare e renderlo per sempre inoffensivo.
  • Per uno come me veder mettere in dubbio la famiglia tradizionale sembra quasi un attentato all’unica cosa di indiscutibilmente positiva che la società possa offrire.
  • Qui, tuttavia, si inseriscono i detrattori della famiglia naturale che chiamano in causa alcuni antropologi e, con il crescere della mentalità del politically correct e della dittatura delle minoranze, si sono moltiplicati anche gli articoli sottoscritti da studiosi che vorrebbero avallare l’idea che la Natura abbia ben poco a che fare con l’organizzazione familiare tipica.
  • La famiglia naturale non rappresenta un capriccio etico ma un esempio che la vita ci fornisce come modello vincente nella quasi totalità dei casi.
  • Pensare che uno dei due coniugi di una famiglia con tre o più figli minorenni che si occupi esclusivamente del loro accudimento possa ricevere una remunerazione pari all’incirca ad un salario minimo previsto dal contratto collettivo dei metalmeccanici sarebbe così rivoluzionario?
  • La famiglia, che era il luogo della crescita dei bambini e spesso anche della cura degli anziani, si disgrega in una evanescente coppia che si incontra per caso in rari momenti della giornata e che affida i bambini agli asili e gli anziani alle case di cura.
  • Infine, l’ultima importante funzione sociale che è stata riconosciuta alla famiglia è quella della rappresentazione del modello gerarchico di riferimento della società. In una famiglia, per dirla semplicemente, c’è chi comanda, i genitori, e c’è chi esegue, i figli.
  • Dalla transizione sessuale alla propaganda anti-famiglia tradizionale, tramite le proposizioni di improbabili modelli di famiglie allargate multietniche, multigenitoriali, multiorientate e inclusive per antonomasia gli attacchi rivolti soprattutto al pubblico giovane ed inesperto sono a dir poco continui.
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Italia

  • La recente intervista tragicomica di fronte al Ministro Pichetto Fratin della volubile ragazza dai lunghi capelli mori che irrompe in un pianto incontenibile a causa dell’ansia climatica ha del grottesco: ogni anno muoiono 3000 persone sulle strade solo in Italia.
  • Alle urne, almeno in Italia, i cittadini si sono espressi chiaramente e dai recentissimi sondaggi sulle intenzioni di voto non emergono sostanziali scostamenti. Quelli che non hanno voluto esprimersi, il partito degli astenuti, ha deliberatamente delegato le decisioni a chi invece si è avvalso del diritto di voto conquistato nei secoli.
  • Allo stato attuale, e quale conseguenza di queste scelte ideologiche, l’Italia vieta la coltivazione di OGM ma, di contro, importa centinaia di tonnellate di OGM per produrre i prodotti tipici italiani generando un deficit annuo del settore agricolo che, nel 2017, si stimava in 5 miliardi di euro.
  • L’Italia è accerchiata da centrali nucleari, quindi, l’infelice scelta di non averne sul nostro territorio non ha diminuito di un’oncia il rischio di un disastro che lo sfruttamento di tale energia potrebbe comportare.
  • Anche lo stupro, come già detto, può essere giustificato nell’Italia aperta, inclusiva e multiculturale, visto che chi sbarca sulle nostre coste viene da paesi così diversi che non può immaginare che la violenza carnale sia vietata nel Belpaese.
  • Se rubi una bicicletta in Italia cosa rischi? Niente, forse un buffetto e devi anche subirti l’espressione languida e pietosa dell’agente che, nei rari casi in cui il malfattore venga individuato, ti chiede se vuoi deporre denuncia per un fatto, tutto sommato, così lieve e che, con certezza, non comporterà alcuna seria conseguenza giudiziaria al piccolo mariuolo.
  • L’Italia che tifa per i malviventi è diversa: prende tempo, nel migliore dei casi è dubitativa; non si schiera; non prende posizioni o, se le prende, è per tutelare le minoranze o chi è nel torto adducendo a giustificazione il disagio sociale e l’iniqua distribuzione della ricchezza.
  • Quello che fa la differenza oggi è la retribuzione. I genitori lavorano per necessità e non per scelta, almeno in Italia. La drastica diminuzione della natalità è anche dovuta a questo perverso meccanismo.
  • La media di meno di 60 segnalazioni all’anno per crimini o discorsi d’odio per orientamento sessuale dimostra che l’Italia è tutt’altro che un paese omofobo o discriminatorio nei confronti dei gay rispetto a come lo si vorrebbe rappresentare.
  • Il fatturato complessivo del settore della pet economy in Italia si aggira attorno ai 3,5 miliardi di euro annuali in costante crescita e, cosa ancora più sbalorditiva, gli Italiani spendono quasi un miliardo di euro all'anno per il mantenimento dei propri cuccioli, contro i 633 milioni destinati ai bambini.

Genere

  • Dobbiamo cambiare il colore ai principi che da azzurri devono tendere al nero. Peter Pan è diventato troppo patriarcale, Campanellino deve essere di genere fluido e Wendy la deve smettere di accudire tutti quei maschi attorno a lei.
  • L’ideologia multiculturale odia la meritocrazia in quanto razzista, poiché fa emergere qualcuno che merita da qualcun altro che è tutt’altro che meritevole. Per loro quello che contano sono i diritti collettivi basati sul genere, sull’orientamento sessuale o sul colore della pelle piuttosto che le pari opportunità che si basano sulla capacità intrinseca di ognuno di noi.
  • Anche se il decreto Zan voleva coattamente omologare il pensiero delle masse facendo apparire davanti a un giudice chiunque si opponesse all’ “ideologia di genere” che sostiene che la differenza fra uomo e donna sia soltanto una “costruzione sociale”, siamo fortunatamente ancora liberi di poter affermare il contrario.
  • Forse spaventa ancora il primato educativo dei genitori e l’eventualità che valori tradizionali come Patria, famiglia, onore, rispetto e merito dilaghino nelle menti degli infanti ancora prima che queste siano contagiate dai disprezzatori delle diversità e dai sostenitori della filosofia dell’identità di genere e della fluidità sessuale.
  • Pur scarseggiando dati precisi sulla demografica dell’orientamento sessuale sembrerebbe che i “trans” maschili – non gli “operati”, ma semplicemente quelli che s’identificano in un genere diverso da quello della nascita – costituirebbero uno zero virgola, seguito da un decimale piccolo a piacere, della popolazione. Malgrado i numeri sicuramente modesti vi sono state battibeccate polemiche per attrezzare alcuni edifici, anche istituzionali, con toilette pubbliche per tre generi e non più per due.
  • La cittadinanza arcobaleno reagisce indignata sostenendo che non esistono lobby gay che cercano di influenzare la società, che sono solamente frutto di un complotto strumentalmente creato dagli omofobi, dai discriminatori e dagli istigatori dell’odio. Non so chi abbia ragione ma una cosa è certa, esistono dei gruppi di pressione e d’influenza che con una ben definita strategia, opportuni finanziamenti ed una pletora di mezzi esercitano il loro potere nei confronti del mondo dell’informazione, della politica e della società in genere.
  • In ultimo, ma non meno sconcertante, in Italia una legge per la rettifica del genere esiste e, dal 2011, prescinde anche da un eventuale intervento chirurgico di cambio di sesso.
  • La disforia di genere, nelle sue più svariate intensità, non interessa più del 1,3% della popolazione giovanile e non può quindi essere considerata una normalità né trattata come tale e tantomeno incentivata neanche a seguito dell’inondazione mediatica che subiamo ogni giorno.

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