Chi è il generale Roberto Vannacci, dalla carriera militare alle polemiche per il libro

Cronaca
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Comandante dell’istituto geografico militare di Firenze, è stato rimosso dalla guida dopo le polemiche per i contenuti del suo volume "Il mondo al contrario". Numerose le missioni a cui ha partecipato e gli incarichi ricevuti, in molti scenari caldi del pianeta, dai Balcani alla Libia, dall'Afghanistan all'Iraq

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“Giordano Bruno lo hanno bruciato perché aveva un pensiero controcorrente, meno male abbiamo superato quei momenti e mi auguro che nessuno voglia tornare indietro, che nessuno voglia imporre un modo di vedere la realtà”. Ha replicato così il generale Roberto Vannacci alle numerose critiche ricevute per il suo libro – da lui stesso pubblicato – Il mondo al contrario. Il testo è un saggio di circa 300 pagine e un susseguirsi di frasi omofobe, misogine e razziste. Ex capo dei paracadutisti della Folgore, Vannacci era fino a ieri alla guida dell'Istituto Geografico Militare: oggi 18 agosto è stato sollevato dal suo incarico, proprio a seguito delle polemiche. Lo ha stabilito lo Stato Maggiore dell'Esercito. In base a quanto si apprende è stato messo a disposizione del comando delle forze operative terresti rimanendo nella sede del capoluogo toscano. 

Il curriculum

Roberto Vannacci ha 54 anni. Come si legge nella pagina dell'Esercito sul suo curriculum, ha frequentato il 168° Corso dell’Accademia Militare e della Scuola di Applicazione, la Scuola di Guerra, il Corso Superiore di Stato Maggiore in Romania, il 6° corso Superiore di Stato Maggiore Interforze e la maggior parte dei corsi specifici nazionali e NATO per Forze Speciali. Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Strategiche presso l’Università di Torino, la laurea magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’università di Trieste e la laurea magistrale in Scienze Militari presso l’università di Bucarest. Ha conseguito, inoltre, il Master di II livello in Scienze Strategiche presso l’università di Torino e il Master di II livello in Studi Internazionali Strategico-Militari in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Università LUISS di Roma. Parla varie lingue

La carriera militare

Inizia la sua carriera come Ufficiale paracadutista ed entra a far parte dell’unica unità di Incursori dell’Esercito, il 9° Reggimento d’assalto Paracadutisti “Col Moschin”. Ha conseguito il brevetto di incursore e ha comandato il Distaccamento Operativo Incursori, la Compagnia ed il Battaglione presso tale reparto. Ha inoltre comandato una Compagnia Allievi Ufficiali dell’Accademia Militare di Modena. Ha prestato inoltre servizio presso l’Ufficio Operazioni  del Comando delle Forze Operative Terrestri quale Ufficiale addetto alle Forze Speciali ed ha ricoperto l’incarico di “Chief Special Forces” presso il Corpo d’Armata di reazione Rapida della NATO a Solbiate Olona. Dopo il comando di battaglione è stato impiegato presso il neo-creato Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) ricoprendone i maggiori incarichi operativi quali Capo Ufficio Operazioni, sottocapo di Stato Maggiore operativo e Vice Comandante/Capo di Stato Maggiore. Per tutto il 2009 è stato in Afghanistan quale Assistente Militare del Capo di Stato Maggiore della International Security and Assistance Force (ISAF). Dal 2011 al 2013 è Comandante del 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”. Dal 2014 al 2016 è impiegato presso il III Reparto dello Stato Maggiore della Difesa quale Capo Ufficio Relazioni Internazionali. Dal 2016 al 2017 è Comandante della Brigata paracadutisti “Folgore”. Dal 2018 al 2020 ricopre l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Divisione Vittorio Veneto. Dal 2020 è impiegato quale Addetto per la Difesa presso la Federazione Russa, con accreditamenti secondari in Bielorussia, Armenia e Turkmenistan. Dichiarato “persona non grata” dalle autorità russe a seguito delle vicende belliche tra Russia e Ucraina ha cessato tale incarico nel settembre 2022.

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Operazioni e campagne

Sempre al Comando di unità di Forze Speciali ha partecipato alle operazioni in Somalia, Rwanda, Yemen, nei Balcani, in Costa d’Avorio, in Iraq, in Afghanistan e in Libia. In particolare, nell’ultimo decennio, ha comandato per due turnazioni lo Special Forces Task Group in Iraq, ed è stato il primo Comandante della Task Force 45 in Afghanistan. Nel 2011 è stato impiegato in supporto alle autorità diplomatiche in Libia dove, tra l’altro, ha organizzato e portato a termine l’evacuazione d’emergenza della sede diplomatica di Tripoli e dei concittadini che ancora erano nelle vicinanze della capitale. Nel periodo 2013-14 è tornato in Afghanistan quale Capo di Stato Maggiore delle Forze Speciali della NATO. Nel 2017 è stato impiegato per un anno in Iraq quale Comandante del Contingente nazionale terrestre dell’operazione Prima Parthica e quale Deputy Commanding General for Training della Coalizione anti ISIS nell’ambito dell’Operation Inherent Resolve.

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