Michela Murgia, folla per i funerali a Roma. Saviano: "Non ci ha fatto pesare suo dolore"
CronacaAlla Chiesa degli Artisti l'ultimo saluto all’intellettuale scomparsa il 10 agosto all’età di 51 anni. Al termine della cerimonia il feretro è stato accolto da un lunghissimo applauso, diventato un'ovazione. Presenti amiche e colleghe come Chiara Valerio, Chiara Tagliaferri e Teresa Ciabatti, oltre a Paolo Repetto, Elly Schlein, Sandro Veronesi e Lella Costa. Murgia ha scritto fino all'ultimo: a breve uscirà postumo un suo libro sulla genitorialità
Una grande folla si è riunita a Roma per l'ultimo saluto a Michela Murgia. I funerali della scrittrice, morta il 10 agosto all’età di 51 anni, si sono svolti alla Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti. Dopo la cerimonia, la folla ha intonato Bella Ciao all'uscita del feretro, portato a spalla da Saviano, dal vedovo dell'autrice, Lorenzo Terenzi (che ha letto a fine esequie la Preghiera degli artisti), e i figli d'anima della scrittrice. In chiesa grandi amiche e colleghe come Chiara Valerio, Chiara Tagliaferri e Teresa Ciabatti. Presenti anche Elly Schlein, Sandro Veronesi, Paolo Virzì, Marco Damilano, Concita de Gregorio, Lella Costa, Paola Turci e Francesca Pascale.. Comosso il ricordo di Roberto Saviano: "Ha protetto tutti fino alla fine. Anche nei suoi ultimi atroci momenti non ci ha fatto pesare il suo dolore". Un'ammiratrice ha esposto uno striscione "God save the queer", la scritta che Michela Murgia aveva sull'abito di nozze. Niente fiori in chiesa: solo composizioni vegetali, con mirto, carciofi, peperoncini, limone, secondo le sue volontà. Per questo - spiegano dal suo entourage - è stata rimandata indietro una corona inviata dal Comune. Cattolica e teologa, Murgia ha sempre testimoniato apertamente la sua fede. Un credo fuori dagli schemi, inclusivo, a tratti anche divisivo. La scrittrice ha lasciato una volontà precisa: un funerale in chiesa (CHI ERA MICHELA MURGIA).
Saviano: "Avanti con la battaglia di Michela per i diritti"
Michela "era con me quando nessuno c'era, in ogni udienza, a difendermi. Sapeva che questi governi stanno andando verso un buio di scelte autoritarie, che andavano disinnescate democraticamente. Anche quando era nel pieno del dolore non ha mai smesso di essere felice, di difendere i diritti, di scegliere da che parte stare. È l'esempio che ci ci ha dato ed è quello che dobbiamo continuare a fare", ha detto Roberto Saviano intervenendo in chiesa a cerimonia conclusa, nello spazio per i ricordi, e poi parlando con i cronisti alla fine dei funerali. "Per Michela il senso di tutto era la condivisione, la scelta di non essere soli e non far stare soli. Ogni volta che ero in un momento difficile mi diceva 'vieni qui'" ha detto Saviano, che alla fine ha anche portato a spalla il feretro, insieme, fra gli altri, al marito della scrittrice Lorenzo Terenzi. Con lei "ci siamo conosciuti e ci siamo uniti non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che ci hanno fatto". L'essere "bersaglio a lungo degli odiatori mediatici", anche se "quelli che le hanno fatto veramente del male sono stati quelli che avevano un piede qui e lì, quelli non hanno preso posizione". Michela "ha sempre scelto di stare dalla parte dei diritti e sapeva che per questo avrebbe pagato un prezzo". La scelta di rendere pubblico il suo percorso nella malattia "è venuta anche "per far sentire meno solo chi stava vivendo la stessa situazione".
Le parole di Chiara Valerio
Dopo uno dei figli d'anima, Alessandro Giammei, che ha letto un brano sul dolore di Accabadora, e Lella Costa, Chiara Valerio ha spiegato che "di Michela non si può parlare al passato, quindi ne parlerò al futuro - in un intervento che unisce su commozione e humour, interrotto da applausi e risate - Michela Murgia canterà i Bts (la band sudcoreana di cui era fan) per la strada con le cuffie (...) . Michela Murgia, dirà che questo posto è troppo piccolo, ci hanno sottovalutato e sabotato ancora una volta, parlando di se stessa al noi, e del noi, voi tutti come se stessa, come se la società sia un problema suo. Spoiler... avrà ragione Michela Murgia anche domani, la società è un problema di ciascuno di noi e in questo consiste il gesto politico di Michela Murgia".
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Don Insero: "Murgia ha fatto tante battaglie conservando la fede"
"Abbiamo scelto questa pagina dal Vangelo di San Giovanni con Michela. Gesù è simboleggiato con la porta, cioè la soglia, quel luogo di passaggio che permette di attraversare lo spazio e andare oltre", ha detto Don Walter Insero nell'omelia. "Lei è nell'oltre, la sua anima è in viaggio verso il Padre non verso il nulla. Michela - ha proseguito il celebrante - ha fatto tante battaglie, lo sappiamo. Vi invito ad accogliere la testimonianza di fede che ha rappresentato nel momento della prova, nella malattia, nella sofferenza dura che ha vissuto. Michela ha portato avanti la buona battaglia, ha conservato la fede, direbbe San Paolo. Lei ci ha lasciato questa testimonianza: è possibile amare nel dolore, è possibile salutare tutti e riconciliarsi con tutti. Chi ha avuto il regalo dalla Provvidenza di poter condividere gli ultimi momenti ha visto una donna affidarsi a Dio, una donna che non ha mai avuto timore di manifestare la sua fede". "I canti che ascoltiamo oggi, con i quali preghiamo - ha sottolineato don Insero - sono quelli della sua giovinezza quando impegnata nell'Azione Cattolica, come referente regionale, si è messa al servizio degli altri, cosa che ha fatto da subito". Un impegno che si è concretizzato anche con "l'amore per la Scrittura e la teologia, che è proprio lo studio e il commento della Scrittura, e con l'insegnamento della religione. Oggi preghiamo per lei con affetto e gratitudine, affidandola alla misericordia del Signore. Vi invito - ha concluso - ad accogliere la sua testimonianza, a lasciarci provocare dalla sua fede intelligente, anche dalle sue provocazioni perché la fede chiede sempre di essere non solo pensata ma anche accolta". In apertura della cerimonia don Insero ha letto un messaggio per la scrittrice del Cardinal Zuppi: "Il libro della sua vita non è finito, le sue pagine continuano a essere scritte con lettere d'amore. Lei lo ha scritto con passione".
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In molti rimasti fuori dalla chiesa seguono il funerale su Facebook
Sono centinaia le persone rimaste fuori dalla Chiesa degli artisti, che può contenere solo un numero limitato di persone. In molti, viste le alte temperature, hanno cercato riparo dalla parte di via del Babuino - paralizzando il traffico - e hanno seguito la cerimonia sui cellulari guardando la diretta Facebook. Il "Popolo" di Michela Murgia, quelle che si autodefiniscono "sorelle di cuore e di spirito" giunte da tutta Italia, sfinite dal viaggio e dall’ondata di calore che non dà tregua, hanno criticato dalla piazza l’organizzazione dei funerali. "Le istituzioni - ha detto una giovane giunta questa mattina da Napoli con la madre - non hanno voluto omaggiarla. Ma nessuno di noi si è lasciato scoraggiare. E siamo qui a Roma”. Arrivata da Bologna una giovane studentessa èha criticato l’organizzazione: "Mancano le forze dell’ordine, la sicurezza, un presidio medico, è dovuta svenire una persona per avere un’autoambulanza. Che per fortuna è rimasta. Le occupazioni nelle scuole e nelle università a Bologna sono organizzate meglio".
Gli omaggi
Il funerale è stato pensato come "un incontro di tutti coloro che l'hanno letta, voluta bene, difesa, sostenuta. Una celebrazione della strada percorsa insieme", ha spiegato l'amico Roberto Saviano. "Questo funerale non ha nulla di privato, per tutti è stato il suo scrivere, per tutti è stato il suo dire, per tutti il suo lottare e per tutti sarà questo saluto". Ieri sono arrivati tanti messaggi di cordoglio anche da personalità politiche lontane da Michela Murgia. "Era una donna che combatteva per difendere le sue idee, seppur notoriamente diverse dalle mie, e di questo ho grande rispetto", ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni. E parole di omaggio arrivano dai ministri Sangiuliano e Santanchè, mentre il vicepremier Salvini invoca "una preghiera".
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L’inedito che sarà pubblicato a breve
Michela Murgia ha scritto fino all'ultimo giorno: il suo nuovo libro, atteso a breve per Rizzoli, sarà dedicato alla genitorialità e alla famiglia, esperienza che lei, madre d'anima, ha vissuto fuori dai canoni della tradizione e ha plasmato in nome della libertà di scegliere chi si ama. Oltre all'inedito, "un libro toccante, sulla famiglia, sull'adozione, sulla figliolanza d'anima, sul fatto che l'individuo non è più forte della collettività, sul superare il sangue come paradigma d'identità", come l’ha descritto Alessandro Giammei, curatore dell'opera di Murgia e membro della famiglia, restano "un progetto di libro che lei aveva cominciato a curare" e poi "un ricco patrimonio di file scritti in molti anni", con quella "lucidità straordinaria" con cui ha dettato, fino alla fine, le ultime pagine.