Un centinaio di giovani, presenti al corteo per ricordare la 17enne uccisa un mese fa, hanno fatto irruzione nell'abitazione, che era sotto sequestro. Molti di loro, già identificati, saranno denunciati
Un gruppo di circa 100 ragazzi, con età compresa tra i 15 e i 18 anni, si è recato alla casa del 17enne arrestato per l'omicidio di Michelle Causo, la ragazza di 17 anni uccisa un mese fa nel quartiere Primavalle, a Roma. Hanno forzato il portone della palazzina in via Dusmet e sono entrati nell'immobile, che era sotto sequestro, danneggiando l'appartamento dopo aver forzato i sigilli. Un blitz di pochi minuti gridando insulti e lasciando cartelli all'entrata con su scritto "Stop alla violenza". La Polizia Scientifica era presente sul posto e ha registrato tutte le azioni di questo improvviso e impulsivo evento.
Alcuni degli autori degli atti di vandalismo sono stati identificati
Molti dei partecipanti sono già stati identificati e verranno deferiti all'autorità giudiziaria per i reati contestati. Il blitz nell'abitazione si è svolto tra fischia e urla in strada. Con vari residenti affacciati ai balconi. L'azione è avvenuta durante un'iniziativa organizzata dal "Comitato Torrevecchia Primavalle" in memoria di Michelle, ma inizialmente era stata pianificata per svolgersi con la presenza di circa una ventina di persone senza incidenti.
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La madre di Michelle: "Chiedo che lo Stato faccia il proprio lavoro"
La manifestazione era cominciata nel pomeriggio. "Dove sta lo Stato? Hanno ammazzato una ragazza! Giustizia!", hanno gridato alcuni giovani presenti al corteo, poi hanno bloccato il traffico per qualche minuto, colpendo anche un'auto ferma. "Qui non si passa!", hanno urlato costringendo i veicoli a fare retromarcia. "Le donne non si toccano!", hanno aggiunto in coro. Ci sono stati momenti di tensione durante la manifestazione, a cui hanno partecipano anche i genitori e il fidanzato di Michelle, che ha sfilato nel tardo pomeriggio per le vie del quartiere della periferia romana. Il corteo è partito dalla chiesa di Santa Maria della Presentazione per giungere il luogo dove il 28 giugno è stato trovato il cadavere della ragazza, lasciato in un carrello della spesa vicino a dei cassonetti dei rifiuti. "Voglio che lo Stato cominci a fare qualche cosa. Questa tragedia ci ha toccato troppo da vicino e nessuno vuole la violenza, in primis Michelle. Queste cose devono finire per sempre. Chiedo solo che lo Stato faccia il proprio lavoro, un delinquente del genere non doveva stare dove stava", ha detto la mamma di Michelle Causo, al termine del corteo.