Il documento del pg Cuno Tarfusser non sarà depositato alla Corte d’Appello di Brescia. Questa la decisione della Procura che non ritiene vi siano elementi sufficienti per presentare l'istanza. Ieri la Procuratrice generale Nanni aveva anche deciso di sottoporre il giudice a procedimento disciplinare per le modalità di redazione dello stesso atto
Resta bloccato l’atto con cui il sostituto pg Cuno Tarfusser chiede la revisione del processo sulla strage di Erba. La Procura generale di Milano ha infatti deciso di non inoltrare il documento alla Corte d’Appello di Brescia e, a quanto si apprende, sta ancora vagliando la situazione. Tarfusser inoltre, per le modalità con le quali ha lavorato all’atto, è stato posto sotto procedimento disciplinare per volontà della procuratrice generale di Milano Francesca Nanni.
Elementi non sufficienti per accogliere istanza
Per la strage di Erba del 2006, nella quale hanno perso la vita un bimbo di 2 anni, Youssef Marzouk, sua madre Raffaella Castagna, sua nonna Paola Galli e una vicina di casa, Valeria Cherubini, sono stati condannati all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi. Tarfusser ha avuto contatti non autorizzati con i difensori dei coniugi Romano e ha redatto l’ormai noto documento con il quale, asserendo di avere nuove prove a favore degli assassini, ha chiesto la revisione del processo. La vicenda è al vaglio della Procura ma al momento, stando a quanto si apprende, non ci sono elementi sufficienti per accogliere una tale istanza.
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Tarfusser: "Ho fatto il mio dovere"
Tarfusser sostiene di aver fatto il suo dovere, convinto dell’innocenza di Olindo e Rosa. Dall’altra parte la Procuratrice generale Nanni accusa il sostituto pg di aver violato un regolamento interno: da qui la decisione di sottoporlo a procedimento disciplinare. La decisione odierna della Procura di Milano di non depositare l’atto a Brescia conferma la linea della Procuratrice Nanni secondo la quale non ci sono sufficienti elementi per presentare istanza di revisione sul caso.