Strage di Erba, Nazzi a Sky TG24: "Difficile che il caso sia riaperto"

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L'autore del podcast Indagini ha spiegato che "i difensori di Rosa e Olindo dicono da sempre che loro sono innocenti. Da qui a riaprire il caso ce ne passa", anche perché in questo caso si parla "di tre gradi giudizio che hanno sempre dato un verdetto di colpevolezza"

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Dopo l'istanza di revisione del processo presentata dal sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser, si è riaperto il dibattito sulla strage di Erba. Per il pg le prove per cui sono stati condannati Rosa Bazzi e Olindo Romano sarebbero maturate in "un contesto che definire malato sarebbe un esercizio di eufemismo", come Tarfusser ha scritto nell'istanza di revisione del processo che ha portato alla condanna all'ergastolo per l'omicidio dell'11 dicembre del 2006 di Raffaella Castagna, Paola Galli, Youssef Marzouk, Raffaella Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio. Ne ha parlato a Sky TG24 Stefano Nazzi, autore del podcast Indagini, durante il suo intervento al programma Timeline.

Nazzi: "Difficile che il processo sia riaperto"

Nazzi ha spiegato che "i difensori di Rosa e Olindo dicono da sempre che loro sono innocenti. Da qui a riaprire il caso ce ne passa". Questo perché in Italia "le revisioni dei processi sono rarissime, si contano veramente sulla dita di una mano, perché si presume che arrivati al terzo grado di giudizio oramai sia stato espletato e verificato tutto", ha precisato il giornalista, aggiungendo che qui "parliamo di tre gradi giudizio che hanno sempre dato un verdetto di colpevolezza". La difesa secondo Nazzi "fa legittimamente il suo dovere, ma bisogna vedere se i dubbi esposti e i nuovi elementi presentati appariranno tanto concreti da far rifare il processo". In ogni caso, la richiesta di Tarfusser dovrà essere vagliata dai vertici del suo ufficio, il procuratore generale Francesca Nanni e l'avvocato generale Lucilla Tontodonati, alle quali toccherà dare il via libera alla trasmissione o meno dell'istanza alla Corte d'Appello di Brescia.

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"Ci sono stati errori ma non inficiano solidità dell'impianto accusatorio"

Per quanto riguarda i dubbi sulle prove presentate al processo, "sono d'accordo sul fatto che la traccia di sangue usata come prova possa essere stata contaminata, perché non è stata repertata secondo i protocolli - ha affermato Nazzi -, ma ci sono altri elementi da tenere presenti, per esempio i "precedenti" di Olindo come l'aggressione a Raffaella Castagna e il pedinamento ai danni della stessa Castagna per decine di chilometri da parte di Olindo e Rosa per spaventarla". Oltre alla confessione orale, "Olindo per mesi ha scritto 'cose' sulla Bibbia regalata dal parroco, chiedendo perdono e scrivendo che Rosa gli aveva raccontato di aver sognato la Castagna nel sangue 'come quando l'abbiamo uccisa', ha precisato il giornalista, aggiungendo che "nessuno era lì a dirgli 'devi scrivere queste cose'. Anche Rosa ha fatto delle dichiarazioni, dicendo anche dove erano i tre punti di innesco durante l'incendio". È stato però detto che queste dichiarazioni potrebbero essere state indotte, "ma in questo caso sarebbe una cosa gravissima che va provata", ha affermato Nazzi, sottolineando che "ci sono stati errori ma secondo me non vanno a inficiare la solidità dell'impianto accusatorio. Eventuali elementi nuovi presentati dalla difesa, per esempio intercettazioni o testimonianze, è giustissimo che siano valutati se sono in grado di sovvertire l'esito del processo. Tutto deve essere valutato bene".

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