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Sciopero treni, nessuna revoca dai sindacati. Ma il Mit dimezza l'astensione

Cronaca

Nulla di fatto dal tavolo convocato al ministero, che, tuttavia, sceglie di imporre la riduzione dello stop ai trasporti alle 15. Inizialmente, era stata proclamata per l'intera giornata. Insorgono le sigle sindacali. Filt-Cgil: "Precettazione illegittima e sbagliata"

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È caos sulla giornata di sciopero del trasporto ferroviario inizialmente proclamata per giovedì 13 luglio. Nel corso del pomeriggio si era concluso con un nulla di fatto il tavolo al Ministero dei Trasporti, convocato dal ministro Matteo Salvini, con i rappresentanti di Trenitalia e Italo e i sindacati di categoria, che avevano confermato l'agitazione del personale delle due aziende. Ma, in serata, il Mit ha inviato ai sindacati un provvedimento di riduzione della durata delle astensioni già proclamate, dalle 3 del mattino fino alle 2 di venerdì 14.

Lo scontro con i sindacati

Con il provvedimento, firmato da Salvini, lo sciopero terminerà alle ore 15. Il ministro "ha deciso di prendere questa misura anche alla luce dell'assicurazione" - maturata durante il tavolo al Ministero e di cui Salvini si fa garante - dell'immediata ripresa delle trattative sindacali su tutti i punti oggetto dell'agitazione. Il Mit ha agito anche in base a una nota della Commissione Garanzia Scioperi. Dura la replica delle sigle sindacali.  "La precettazione è un'iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima", ha detto il segretario generale della Filt-Cgil Stefano Malorgio, spiegando che "le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall'8 e dal 22 giugno, in questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo".  "Sul trasporto ferroviario e sul trasporto aereo" - ha aggiutno il segretario generale della Filt - "sono stati convocati dal Mit solo oggi due tavoli con le controparti che non hanno prodotto nulla. L'impressione generale è di un Ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni e aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative a un punto morto. I lavoratori protestano per il rinnovo di due contratti nazionali e per una vertenza nella più grande azienda di trasporto del Paese, altro che micro rivendicazioni come le definisce il Ministro e, se si fossero date risposte, avrebbero evitato di perdere salario con uno sciopero". "Le astensioni dal lavoro" - ha concluso Malorgio - "sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all'iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero".

Le ragioni dello sciopero

"I margini per una revoca dello sciopero dei trasporti ferroviari proclamato dalle categorie a partire da questa notte non ci sono", aveva detto il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra dopo l'incontro con Salvini. "In ogni caso, verranno assicurati e garantiti i treni a lunga percorrenza, così come i servizi ferroviari regionali su alcune fasce orarie: dalle 6 alle 9, dalle 18 alle 21". "Le ragioni della mobilitazione e dello sciopero sono tutte da attribuire alla indisponibilità, da lungo tempo, delle aziende, a cominciare da Trenitalia, Ntv, società di handling collegate ai servizi aeroportuali, a misurarsi sul terreno delle relazioni sindacali, dell'organizzazione del lavoro, degli investimenti, dell'occupazione e soprattutto del rinnovo dei contratti", aveva spiegato Sbarra, secondo il quale le aziende "non hanno dato alcun segnale di disponibilità per riprendere il confronto con il sindacato". "Da ben sei anni aspettiamo il rinnovo del contratto per le lavoratrici e i lavoratori dell'handling; in Trenitalia ci sono carichi di lavoro insostenibili a cui non corrisponde il necessario adeguamento dei livelli occupazionali. L'auspicio è che le imprese si predispongano alla ripresa del negoziato per una intesa che soddisfi le richieste dei sindacati di categoria e dei lavoratori. Il ministro Salvini si è impegnato a programmare nelle prossime ore un incontro con gli amministratori delegati delle aziende e con le nostre federazioni. È sicuramente una buona iniziativa, anche per evitare l' ulteriore ricorso ad altre mobilitazioni in una stagione estiva importante e delicata. Ma lo sciopero di domani resta confermato".

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