In Italia le imposte di successione sono fra le più basse d’Europa: i figli a norma di legge pagano un’aliquota fiscale del 4%. Gli altri parenti, fino al quarto grado, il 6% (sarà il caso del fratello di Berlusconi, Paolo), e gli altri beneficiari l’8% (come nel caso della compagna dell’ex premier e di Marcello Dell'Utri)
Aperto il testamento di Silvio Berlusconi, ora si pone il tema del pagamento delle imposte di successione. Come scrive il Corriere della Sera, quelle italiane sono fra le più basse d’Europa: i figli a norma di legge pagano un’aliquota fiscale del 4%. Gli altri parenti, fino al quarto grado, il 6% (sarà il caso del fratello di Berlusconi, Paolo), e gli altri beneficiari l’8% (come nel caso della compagna dell’ex premier, Marta Fascina) (LA FOTOSTORIA DI BERLUSCONI - COSA COMPRENDE LA SUA EREDITÀ).
Le volontà di Silvio Berlusconi
Gli eredi che hanno in mano la continuità dell'impero sono i figli di Berlusconi Marina e Pier Silvio, ai quali è stata assegnata tutta la quota 'disponibile'. Vale per Fininvest, quindi per le aziende, ma anche per tutto il resto del patrimonio, che è immenso: in valore si può conteggiare in oltre cinque miliardi tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d'arte e liquidità. Ma anche gli altri figli, Barbara, Eleonora e Luigi, avranno presto una disponibilità personale molto importante, mentre sono escluse dal testamento le ex mogli, entrambe divorziate. Nel 2020, Berlusconi aveva deciso poi di assegnare 100 milioni al fratello Paolo. E, più recentemente, nel gennaio del 2022, prima di un ricovero al San Raffaele, in una lettera aveva disposto che venissero riservati altri 100 milioni alla compagna Marta Fascina e 30 al suo storico collaboratore, Marcello Dell'Utri.
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Da Fascina a Dell'Utri: quante tasse pagheranno
Date le cifre sopra indicate, non è facile, per quanto riguarda i cinque figli di Berlusconi - con Luigi che non è stato citato nell’ultimo documento, quello del 2022 - capire con precisione quanto dovranno pagare in tasse, come eredi. Più facili, invece, i calcoli per gli altri: Paolo Berlusconi dovrebbe versare 6 milioni di euro sui 100 che gliene spettano. Mentre Fascina 8 (su 100) e Dell’Utri 2,4 (su 30). Non ci sarebbero margini di interpretazione sulla norma, e quindi queste dovrebbero essere le cifre che effettivamente verranno versate come imposte. Il Corriere della Sera ha interpellato alcuni avvocati sulla questione, che hanno confermato questa linea. Anche se, va sempre ricordato, ogni caso ha i suoi elementi specifici.
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L'eredità dei figli
La questione legata ai figli, come detto, è più complessa. Soprattutto per quanto riguarda quelli avuti dall'ex premier con la seconda moglie, Veronica Lario: Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi sono tenuti a pagare i lasciti in denaro che il padre ha disposto per lo zio Paolo, la compagna Marta Fascina e l'amico di sempre Marcello Dell'Utri? Secondo diversi notai ed avvocati esperti in diritto di successione, contattati dall'Adnkronos, l'onere spetterebbe solo ai figli di primo letto di Berlusconi, dunque Marina e Pier Silvio a cui l'ex premier ha destinato la quota disponibile della sua eredità. Stando però all'ultimo testamento olografo del leader azzurro, scritto il 19 gennaio 2022 sulla strada per il San Raffaele, sottoforma di foglio di appunti su carta intestata (Villa San Martino), questo onere sembrerebbe gravare sui quattro figli maggiori e non sull'ultimogenito, Luigi. Il lascito, contenuto in una busta - non sigillata indirizzata ''ai miei figli" e firmata "il vostro papà"-, si rivolge, infatti, ai soli Marina, Pier Silvio, Barbara ed Eleonora. Il problema nasce dal primo lascito redatto dal fondatore di Forza Italia, il 2 ottobre 2006, che lascia la "disponibile in parti uguali" a Marina e Pier Silvio, mentre riserva ''tutto il resto in parti eguali" ai cinque eredi. Ai tre figli avuti con Veronica Lario, quindi, spetta solo la quota legittima dell'eredità paterna, che a norma di legge è intoccabile. L'articolo 549 del codice civile pone, infatti, il "divieto di pesi o condizioni sulla quota dei legittimari".