Testamento Berlusconi, nella lettera ai figli non c'è il nome di Luigi: le conseguenze

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Nel documento del 19 gennaio 2022 manca il nome dell’ultimogenito. La dimenticanza potrebbe avere risvolti concreti. I lasciti decisi dall'ex premier per il fratello Paolo, la compagna Marta Fascina e l’amico Marcello Dell’Utri, per un assegno complessivo di 230 milioni di euro, non saranno (o non dovrebbero essere) presi pro quota dall’eredità del figlio minore

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“Cara Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora. Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare Vi prego di prendere atto di quanto segue: dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a Paolo Berlusconi 100 milioni, a Marta Fascina 100 milioni, a Marcello Dell’Utri 30 milioni per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me. Grazie, tanto amore a tutti voi. Il vostro papà”. È questa, l’ultima aggiunta, in ordine temporale, al testamento scritto di suo pugno da Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno 2023 all’età di 86 anni. Le disposizioni erano state messe nero su bianco nella villa San Martino ad Arcore, il 19 gennaio 2022, e sono state inserite in una busta, consegnata da Marta Fascina al notaio Arrigo Roveda, e indirizzata “ai miei figli”. Ma uno di loro non viene citato: Luigi Berlusconi. Una dimenticanza o una scelta voluta?

Cosa comporta la mancanza del nome di Luigi

Anche se si fosse trattato di una dimenticanza, l’assenza del nome di Luigi dall’elenco ha delle conseguenze concrete. In questo modo, infatti, i lasciti decisi da Berlusconi per il fratello Paolo, la compagna Marta Fascina e l’amico Marcello Dell’Utri, per un assegno complessiv  di 230 milioni di euro, non saranno (o non dovrebbero essere) presi pro quota dall’eredità dell’ultimogenito, come scrive Il sole 24 Ore. Va però precisato che la lettera non è il testamento che dispone in favore dei figli, il che genererebbe l’esclusione di Luigi. In un altro documento, quello datato 2 ottobre 2006, Silvio Berlusconi disponeva infatti di lasciare “la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio”, e di lasciare “tutto il resto, in parti eguali, ai miei cinque figli, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. Ad ogni modo, non c’è solo il documento del 2006 tra i testamenti lasciati da Silvio Berlusconi: se il primo riguarda la destinazione della parte di eredità disponibile, con una ripartizione che lascia potere maggiore a Marina e Pier Silvio, il secondo invece, risalente al 5 ottobre 2020, riguarda il fratello Paolo, a cui Berlusconi lascia 100 milioni. La terza versione, in forma di lettera, risale - come detto - al 19 gennaio 2022 e contiene i lasciti sia per Fascina che per Dell'Utri, oltre a confermare quello per Paolo.

 

Chi è Luigi Berlusconi

Nato nel 1988, Luigi è il figlio minore dell'ex Cavaliere. Laureato alla Bocconi di Milano in Economia e finanza, nel 2007 è entrato nell'impresa di famiglia, come consigliere ed è anche il titolare della società B.e.I. Immobiliare, che gestisce il suo patrimonio ma anche quello delle sorelle maggiori Barbara ed Eleonora. Il nome di Luigi è regolarmente citato nel primo testamento, quello del 2006, dove, in merito a Fininvest, si legge: "Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi".

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