
Per svariati mesi è stato essenziale per qualsiasi spostamento e per l’ingresso in negozi e sul posto di lavoro, ma dal 1° luglio 2023 non viene più rilasciato. Si mette la parola fine sull’obbligatorietà della certificazione di vaccinazione contro il coronavirus

Era finito ormai nel dimenticatoio, dopo i lunghi mesi in cui è stato essenziale per la vita di tutti e dopo aver scatenato anche furiose polemiche. Il 1° luglio 2023 si è messa la parola fine sul Green pass
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La certificazione era stata introdotta in Italia nel maggio 2021. A partire dal 1° luglio 2023, le nuove Certificazioni verdi Covid-19 non vengono più rilasciate: il 30 giugno 2023 era il giorno della scadenza del Regolamento Europeo n. 953/2021 che stabilisce il rilascio, la verifica e l'accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione da Covid-19
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Sarà comunque ancora possibile scaricare le Certificazioni precedentemente generate e non scadute. Alcuni Paesi, si legge in un avviso pubblicato sulla piattaforma italiana per i Green pass, all’indirizzo https://www.dgc.gov.it/web/, richiedono ancora per l'ingresso la Certificazione o, in alternativa, la prova di avvenuta vaccinazione Covid-19 o guarigione o test negativo

Su richiesta degli interessati, le proprie ASL di appartenenza potranno rilasciare la relativa certificazione in lingua inglese. In ogni caso, si chiude un'epoca: quella in cui per andare al lavoro, entrare in un locale o fare più o meno qualsiasi cosa occorreva mostrare il codice del proprio Green pass ottenuto tramite vaccinazione o guarigione dal contagio Covid

Il bilancio finale parla di circa 341 milioni e mezzo di certificati emessi solo in Italia in oltre due anni: quasi sei a testa, compresi i neonati. La certificazione Covid-19 veniva rilasciata alle persone vaccinate oppure a chi era guarito o a chi aveva ottenuto un risultato negativo al test molecolare/antigenico

Nel caso del test, la validità era fino a 48/72 ore a seconda di quale si faceva. La Certificazione veniva notificata via posta elettronica o SMS. E da quel momento poteva essere scaricata accedendo alle piattaforme digitali dedicate

La Certificazione verde COVID-19 conteneva un codice a barre bidimensionale (QR code) con una firma digitale del Ministero della Salute per impedirne la falsificazione. Il certificato poteva essere stampato

Per verificare l’autenticità e la validità della certificazione in Italia era stata resa disponibile l'APP nazionale VerificaC19. I dati personali del titolare della certificazione non venivano registrati dalla APP a tutela della privacy
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