Processo a Saviano per diffamazione ai danni di Giorgia Meloni: cos'è successo

Cronaca
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Ieri 27 giugno il giudice monocratico di Roma, dove è in corso il procedimento, ha respinto una richiesta avanzata dal difensore di ascoltare la premier, come assunzione di nuovi mezzi di prova. I fatti risalgono al 2020, quando lo scrittore di "Gomorra" in una puntata di ‘Piazzapulita’ si era riferito alla leader di Fratelli d'Italia chiamandola "bastarda" 

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Saviano, imputato per diffamazione nei confronti della Presidente del Consiglio. Il giudice monocratico di Roma, dove è in corso il procedimento, il 27 giugno ha respinto una richiesta avanzata dal difensore di ascoltare Meloni come assunzione di nuovi mezzi di prova.

La vicenda del 2020

Cosa era successo? Il procedimento è legato a una vicenda del 2020, quando l'autore di Gomorra, nel corso della trasmissione televisiva Piazzapulita affrontava il tema dei migranti, definendo la leader di Fratelli d'Italia "bastarda". Il passaggio della trasmissione incriminato è quello in cui Saviano, parlando della morte di un bambino durante una traversata nel Mediterraneo, affermò: "Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle Ong: taxi del mare, crociere... ma viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile tutto questo dolore descriverlo così? Legittimo avere un'opinione politica ma non sull'emergenza".

 

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Processo aggiornato al prossimo 12 ottobre

Nel corso dell'udienza - in aula per solidarietà c'erano anche Paola Belloni, la compagna di Elly Schlein, e Michela Murgia - sono stati ascoltati il giornalista Corrado Formigli e il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury. "Dopo l'intervista a Saviano nessuno ha chiesto rettifiche o mandato diffide né tantomeno è stata chiesta la rimozione del video", ha affermato Formigli. Il giudice ha aggiornato il processo al prossimo 12 ottobre quando la parola passerà al pm Pietro Pollidori per la discussione.

Il commento di Saviano

Parlando della mancata audizione di Meloni, Saviano ha affermato che se "qualcuno ti querela deve dire davanti al giudice per cosa si duole. Trovo l'atteggiamento molto fragile". Tornando sulla frase che è al centro del processo, lo scrittore ha ribadito che la sua è stata "una valutazione molto precisa: cioè il disprezzo verso persone che dinanzi alla morte in mare, usavano quei termini. Io coinvolgo sia Salvini che Meloni che chiedono di affondare le ambulanze del mare delle varie ong, che parlano di persone che non stavano affatto rischiando vita e miseria ma venivano qui a fare crociere. Quando vedo quella madre del servizio a 'Piazzapulita', che dice 'I lost my Baby' (‘Ho perso il mio bambino’, tradotto), io dico: ‘Bastardi come avete potuto? Come avete potuto permettere in questi anni questi toni? Questo odio verso questa donna che ha appena visto il bambino affondare e affogare?’ Per me è stata certamente una dichiarazione emotiva, ma anche razionale".

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