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“Io, Emanuela”, lo speciale di Sky TG24 a 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi

Cronaca

Massimiliano Giannantoni

Negli anni sono state percorse diverse piste investigative, rivelatesi poi inconsistenti o sbagliate. Chi l'ha rapita? E perché lo ha fatto?  Qual è stato il ruolo di Enrico De Pedis, boss della banda della Magliana?  È possibile che la giovane cittadina vaticana sia stata la vittima di un pedofilo? Domande che ancora non hanno una risposta. La riapertura dell’indagine, che, per la prima volta, vede affiancate la procura di Roma e quella vaticana, promette di far luce su questi interrogativi

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Emanuela Orlandi era una ragazza di 15 anni che aveva un sogno nel cassetto: voleva diventare una grande musicista. “Un giorno finirò su tutti i giornali”, diceva ridendo al fratello Pietro che oggi, ricordando quelle parole, commenta amaramente: “Alla fine, suo malgrado, ci è riuscita”. A 40 anni dalla scomparsa, avvenuta a Roma il 22 giugno del 1983, il caso di Emanuela Orlandi (LEGGI TUTTE LE TAPPE) non ha ancora una soluzione (GUARDA LO SPECIALE).

Una risposta a 40 anni di interrogativi

Negli anni, gli inquirenti hanno percorso diverse piste investigative che, con lo scorrere del tempo, si sono rivelate purtroppo inconsistenti o totalmente sbagliate. Chi ha rapito Emanuela? E perché lo ha fatto?  Qual è stato il ruolo di Enrico De Pedis, boss della banda della Magliana?  È possibile che la giovane cittadina vaticana sia stata la vittima di un pedofilo? Domande che da quattro decenni non hanno una risposta. La riapertura dell’indagine, che, per la prima volta, vede affiancate la procura di Roma e quella vaticana, promette di dare una risposta a questi interrogativi.

Un caso diverso da tutte le altre sparizioni

Un recente studio, realizzato da un pool di esperti  di cold case, ha messo in evidenza che tra il maggio e il giugno del 1983, solo a Roma, scomparvero nel nulla 16 ragazze con una età compresa tra i 14 e i 18 anni. Ma secondo l’ex magistrato Giancarlo Capaldo, che per diversi anni si è occupato del caso Orlandi, il rapimento di Emanuela “non rientra in quella terribile casistica". "Perché solo per lei" - ricorda l’ex Procuratore di Roma - "abbiamo assistito a una richiesta di riscatto, cosa non avvenuta per le altre ragazze”.

La rabbia e la speranza della famiglia Orlandi

Mentre nuove ipotesi investigative tracciano scenari inquietanti e tutti ancora da verificare, restano il dolore, la speranza e la rabbia della famiglia Orlandi, che cerca una giustizia negata da troppo tempo. Pietro Orlandi, fratello maggiore di Emanuela, non vuole arrendersi: “Continuerò a cercarla presumendo che sia viva, perché se non trovo il corpo, anche un solo ossicino di mia sorella, devo sperare che sia ancora viva”.

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