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Maturità 2023, si insediano i docenti: il 21 giugno al via con la prima prova di italiano

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Oltre 530mila studenti, 14mila le commissioni, per un totale 27.895 classi. Le prove vedranno coinvolti anche decine di migliaia di docenti, tra presidenti e commissari d'esame. Dopo lo scritto di italiano si svolgerà la prova disciplinare, sempre scritta

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Esami di maturità 2023 al via. Si partirà mercoledì 21 giugno, alle 8,30, con la prova di italiano; il giorno dopo si svolgerà quella disciplinare, sempre scritta. Ma già oggi le commissioni si insedieranno dando vita alla seduta plenaria per l'organizzazione generale dei lavori, a partire dalla definizione del calendario dei colloqui.

I numeri e le modalità

536.008 gli studenti impegnati (521.015 candidati interni e 14.993 esterni), mentre le commissioni sono 14.000, per un totale 27.895 classi. Gli esami di Stato tornano alla modalità pre-Covid, con le tre prove "classiche".  E' stato intanto redatto nei giorni scorsi un breve e sintetico manuale 'Maturità 2023: istruzioni per l'uso'. E' opera del presidente di Anp, l'Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi e della professoressa Loredana Straccamore. Una guida agile per i docenti e per gli studenti dopo tre anni un cui la maturità ha subito cambiamenti a causa del Covid. Ci sono tutte le norme più difficili da comprendere, semplificate: per esempio come compilare il documento di presentazione della classe, da chi è formata la commissione, e i 10 comandamenti per il colloquio: "Sono consigli, basati sul buonsenso", dice Rusconi. Tra questi, studiare i commissari esterni (3 sono interni, 4 esterni, tra i quali il presidente), evitare di mescolare le discipline, cercare l'originalità senza strafare, mantenere la calma, rivedere gli elaborati quando la commissione li presenta. Tra i consigli, anche norme di dress code: presentarsi vestiti in modo decoroso, "non devono comparire le esibizioni che le scuole purtroppo spesso sono abituate a vedere".

 

Le rivendicazioni sindacali

Intanto i sindacati lamentano che non cambia praticamente nulla per le remunerazioni di docenti e i dirigenti scolastici coinvolti, a cui spettano i compensi di oltre 15 anni fa, quando fu approvato il decreto interministeriale del 24 maggio 2007 e successiva nota n. 7054 del 2 luglio 2007 con le nuove tabelle: le quote-base per la funzione svolta vanno da 400 a 1.200 euro lordi, a cui bisogna aggiungere eventuali maggiorazioni, soprattutto per chi deve affrontare i costi per la "trasferta". "Riteniamo quasi offensivo dovere ancora una volta commentare quanto siano esigue - dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - , soprattutto se pensiamo che solo nell'ultimo biennio l'aumento dell'inflazione è di due cifre".

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