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Incidente Roma, Associazione Vittime della Strada: pessimo segnale indagato ancora libero

Cronaca
©Ansa

"Esistono tutti i presupposti previsti dalla legge sull'omicidio stradale perchè per il giovane vengano disposti quantomeno gli arresti domiciliari". Così Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus. Intanto la bambina di 3 anni, sorellina del bimbo di 5 anni morto nello scontro, sta bene ed è stata dimessa dall’ospedale; ancora ricoverata ma stabile la mamma

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E’ ancora a piede libero Matteo di Pietro, il giovane youtuber che lo scorso 14 giugno era alla guida del suv che ha travolto una smart provocando la morte di un bimbo di 5 anni a Castel Palocco, Roma. Il ragazzo, 20 anni, è indagato per omicidio stradale ma si trova ancora in libertà. "Non si capisce quali siano le ragioni per le quali non siano stati presi provvedimenti restrittivi”. A dirlo, in una nota, è l'avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus - Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità.

Associazione Vittime: "Presupposti per arresti domiciliari"

“Stiamo parlando - prosegue Musicco - di una persona che, per girare dei video social, viaggiava a velocità estremamente sostenuta e pure positiva ai cannabinoidi, la quale ha provocato un incidente in cui è morto un bimbo di 5 anni. Un fatto di una gravità inaudita". Secondo l'avvocato, "esistono tutti i presupposti previsti dalla legge sull'omicidio stradale perchè per il giovane vengano disposti quantomeno gli arresti domiciliari, anche per il pericolo di reiterazione del reato. Invece, con mio stupore, non è successo assolutamente niente. E capita addirittura di leggere sui giornali che per qualcuno ciò che è successo sia stato solo il frutto di una bravata. Ciò che sta accadendo è un pessimo segnale - conclude - sia per la giustizia sia per la famiglia della vittima". 

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Le challenge dei social

Si chiama TheBorderline il gruppo di youtuber che era a bordo del suv Lamborghini che ha provocato l’incidente. Le indagini proseguono e per ora nel registro degli indagati c’è solo il nome di Matteo Di Pietro, il ventenne che era alla guida dell’auto. I ragazzi stavano partecipando alla challenge “50 ore su una supercar”: il suv viaggiava a una velocità ben superiore ai limiti da ormai due giorni, come hanno raccontato alcuni testimoni della zona. Di Pietro è inoltre risultato positivo ai cannabinoidi. Intanto la bambina di 3 anni sta bene ed è stata dimessa dall’ospedale; ancora ricoverata ma stabile la mamma.

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