Il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, intervenuto a Roma all'assemblea degli iscritti, ha parlato dell'iniziativa disciplinare promossa dal ministro nei confronti dei magistrati di Milano per il caso Uss dicendo che in gioco c'è "l'indipendenza dei magistrati, come singoli e come ordine, dal potere politico". In una lettera il ministro ha risposto che "non c'è stato e non ci potrà mai essere alcun atto ministeriale che possa mettere in discussione l'indipendenza e l'autonomia della magistratura"
Botta e risposta tra l'Associazione nazionale magistrati e il ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso di Artem Uss, l'imprenditore russo figlio di un oligarca molto vicino al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin accusato di traffico di armi e denaro, evaso dai domiciliari a Milano lo scorso 22 marzo. Il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, intervenuto a Roma all'assemblea degli iscritti, ha parlato dell'iniziativa disciplinare promossa dal ministro nei confronti dei magistrati di Milano per il caso Uss dicendo che in gioco c'è "l'indipendenza dei magistrati, come singoli e come ordine, dal potere politico". In una lettera inviata all'assemblea, alla quale Nordio era stato invitato a partecipare, il ministro ha risposto che "non c'è stato e non ci potrà mai essere alcun atto ministeriale che possa mettere in discussione l'indipendenza e l'autonomia della magistratura, patrimonio irrinunciabile della nostra democrazia".
Anm: "Riforme ci stanno allontanando dal disegno della Costituzione"
Durante il suo discorso Santalucia ha detto che "in gioco c'è un bene collettivo, di cui al più i magistrati possono essere custodi, attenti custodi che avvertono il dovere di lanciare l'allarme ove si avvedano che quel bene viene messo in pericolo. Il bene a cui alludo è l'indipendenza dei magistrati, come singoli e come ordine, dal Potere politico". Il presidente dell'Anm ha poi aggiunto che "la direzione in cui da anni si incamminano le riforme sulla magistratura ci sta allontanando progressivamente dal disegno della Costituzione. La prospettiva che prende sempre più consistenza è che la successiva tappa di questa continua esperienza riformatrice segni un ulteriore distacco da quella complessiva, essenziale, architettura". Poi, parlando della separazione delle carriere, Santalucia ha affermato che "nessuno, meno che mai i magistrati, pensa di condizionare nessuno, meno che mai il Parlamento".
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Nordio: "Durante mio mandato non ci sarà tentazione di sottoporre pm all'esecutivo"
Nella lettera inviata all'assemblea il ministro Nordio ha scritto che "durante il mio servizio in via Arenula non potrà trovare un varco alcuna tentazione di sottoporre il pubblico ministero all'esecutivo: i magistrati, tutti i magistrati, rispondono solo alla legge, nell'ambito degli equilibri costituzionali che regolano la separazione dei poteri. Altro caposaldo di uno Stato di diritto, che in quanto tale vive di continui bilanciamenti". Il ministro ha poi specificato che l'iniziativa disciplinare nei confronti dei giudici della Corte d'appello di Milano che si sono occupati del caso Uss "non costituisce 'un precedente non rassicurante', come voi temete. E questo perché, come ho detto dal Palazzo di Giustizia di Milano, non c'è e non c'è mai stata una contrapposizione". Si è verificato invece, sostiene Nordio, da parte del ministro "l'esercizio di una prerogativa, nel rispetto dei doveri e delle funzioni attribuite dalla Costituzione".
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"Costituzione è puntuale nel definire l'ambito delle attribuzioni dei diversi poteri"
"La Carta fondativa della nostra Repubblica, proprio perché nata dalle macerie della dittatura fascista, è particolarmente puntuale nel definire l'ambito delle attribuzioni dei diversi poteri", ha scritto Nordio nella lettera sottolineando di essere "convinto che anche su questo aspetto l'attuazione della Costituzione sia un percorso tuttora in atto, nella consapevolezza che le leggi sono l'espressione prima della sovranità popolare, opera di parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili. Sono le Sezioni Unite della Cassazione a scriverlo ed è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ricordarlo in un recente illuminato discorso alla sede di Napoli della Scuola superiore della magistratura". Nordio cita in particolare un passaggio dell'intervento di Mattarella in cui si dice che "è bene aver presente che lo stesso rispetto che deve essere assolutamente assicurato alla piena, irrinunziabile indipendenza della funzione giudiziaria deve essere sempre riconosciuto e assicurato anche alle altre funzioni dello Stato". Sulle riforme Nordio invece si augura che ci saranno "altre occasioni di dialogo dal vivo e di vivo costruttivo dialogo lungo il cammino delle riforme a cui lavoreremo".