La villa dell'imprenditore e influencer Gianluca Vacchi da 15 milioni di euro, arrampicata sulla collina di Pantogia a Porto Cervo, è stata posta sotto sequestro dal Corpo forestale che ha eseguito un decreto emesso dal procuratore di Tempio Pausania
Un totale di 1.200 metri quadrati più 1.000 di terrazze, 15 stanze, una discoteca, due lodge con suite e un campo da padel, questi i numeri della villa in costruzione di Gianluca Vacchi, l'imprenditore e influencer bolognese, costruita sulla collina di Pantogia, a Porto Cervo, in Costa Smeralda. Lavori bloccati tuttavia, pochè nella giornata di ieri si sono presentati sul posto gli uomini del Corpo forestale della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Tempio Pausania e della Stazione di Olbia per porre sotto sequestro la villa.
Contestati circa 450 metri cubi in più rispetto al progetto autorizzato
Secondo quanto si apprende dal Corpo Forestale: "La villa ricade in area F3 dello strumento urbanistico comunale ed è sottoposta alla massima tutela ambientale per la presenza del vincolo paesaggistico ambientale, del vigente Piano di assetto idrogeologico per il quale ricade in area Hg3 oltre ad essere vincolata sotto il profilo idrogeologico. L'operazione si inserisce nell'attività di contrasto alle violazioni in materia edilizia ed ambientale e di tutela del territorio e del paesaggio promossa e condotta dalla Procura". L'impresa di Arzachena, la Filigheddu Costruzioni, impegnata nei lavori di ultimazione della struttura, dovrà dunque fermarsi, almeno fino a quando la Procura non farà chiarezza su alcune parti dell'edificio già costruito e ritenuto in eccesso rispetto alle cubature autorizzate. Si tratta di circa 450 metri cubi in più sul progetto presentato e approvato.
I difensori: "Questioni prive di rilevanza penale"
Il nome di Gianluca Vacchi, nel marzo scorso, è stato iscritto nel registro degli indagati all'interno del fascicolo per presunti abusi edilizi. Nei mesi scorsi i lavori nella nuova residenza smeraldina dell'imprenditore erano finiti sotto la lente d'ingrandimento dell'ufficio tecnico del Comune di Arzachena, che aveva emesso un'ordinanza di demolizione e ripristino di alcune aree del cantiere. Ma i difensori dell'influencer, gli avvocati Gino Bottiglioni e Gian Comita Ragnedda, respingono ogni accusa: "Abbiamo preso atto del sequestro. Leggeremo le carte e faremo quanto necessario per dimostrare che si tratta di questioni di tipo formale, del tutto prive di rilevanza penale e che gli interventi eseguiti non hanno mai danneggiato o messo in pericolo l'ambiente o la tutela del territorio".