Omicidio Giulia Tramontano, la sorella: “Sapeva che Alessandro la tradiva già da gennaio”

Cronaca
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Resta in carcere - in una cella per i detenuti considerati a rischio - l'assassino della compagna incinta. Agli atti anche un messaggio inviato dall’uomo al telefono delle donna quando lei era già morta: “Finiscila con questa storia e batti un colpo”. Giorni prima, riferendosi al bimbo che portava in grembo, le aveva scritto: “Vuoi farlo nascere con i genitori già separati? Ma che madre sei!!!”. La sorella della vittima: "Dopo aver scoperto dell'altra relazione Giulia pensava di abortire. Voleva andarsene da casa"

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Alessandro Impagnatiello resta in carcere. Il gip di Milano ha convalido il fermo e disposto la custodia cautelare per l’uomo, 30 anni, che ha ucciso e tentato di bruciare il corpo della compagna Giulia Tramontano, 29 anni, incinta di sette mesi di quello che sarebbe stato il loro primo figlio, Thiago. È stata però esclusa la premeditazione. E mentre emergono nuovi particolari dalla confessione che lui stesso ha fornito agli investigatori – ha detto di averla uccisa perché “stressato” dal fatto che l’altra relazione che aveva con una collega era ormai stata scoperta  – anche i familiari della vittima aggiungono informazioni su quanto successo. La sorella della ragazza uccisa, Chiara Tramontano, ha spiegato che il rapporto con Impagnatiello era già entrato in crisi a partire almeno da gennaio. Ai tempi, il barman aveva detto alla compagna "di avere un'altra relazione sentimentale con un'altra ragazza e che, per via di questa situazione" Tramontano "stava pensando di abortire in quanto era incinta". Inoltre, ha aggiunto, le "problematiche sentimentali" esistevano “fin da quando hanno iniziato la convivenza nel febbraio 2021". Fino ad ora, sulla base delle dichiarazioni di Impagnatiello e dell'altra fidanzata sembrava che Tramontano avesse scoperto della relazione parallela del compagno soltanto in tempi più recenti. Tra il materiale messo agli atti dell'indagine ci sono anche dei messaggi WhatsApp inviati a Tramontano da Impagnatiello  (CHI È IMPAGNATIELLO - FEMMINICIDI IN ITALIA, I NUMERI).

Messaggi da Impagnatiello a Tramontano quando era già morta

Uno dei messaggi è stato inviato dall'uomo il 31 maggio, poche ore prima di essere arrestato per omicidio aggravato. "Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego. Siamo al 4 giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico", ha scritto alla fidanzata, che in realtà aveva ucciso quattro giorni prima, per precostituirsi un alibi e per far credere che la ragazza si era allontanata da casa. Il 25 maggio, due giorni prima dell'omicidio, le aveva scritto: "Ma veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori già separati? Ma che madre sei!!! Ma te lo chiedi?". Quel giorno i due, come emerge dai messaggi agli atti dell'indagine, stavano discutendo. Lei gli diceva di non essere "felice" e che la loro storia era al capolinea: "Accetta la mia decisione e chiudiamo il discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare".

Impagnatiello in una cella per i detenuti a rischio

Impagnatiello si trova adesso nel carcere milanese di San Vittore, rinchiuso in una cella per i detenuti cosiddetti a rischio al quinto raggio. Da quando è stato fermato dalle forze dell'ordine, l'uomo ha ripetuto più volte che "l'unico pentimento che abbia un senso è togliermi la vita": per questo è controllato con maggiore attenzione rispetto agli altri. Da quanto si è apprende non avrebbe contatti con gli altri carcerati. Le sue condizioni sono comunque ritenute compatibili con il regime carcerario.

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La sorella della vittima: "Voleva cambiare casa perché tradita da Alessandro"

Secondo quanto rivelato agli inquirenti dalla sorella Chiara, Giulia Tramontano avrebbe detto "che non avrebbe perdonato Alessandro ma sarebbe tornata a Senago" nella casa in cui viveva con il compagno, "in attesa di trovare un'altra soluzione abitativa oppure tornare a casa dai genitori". Anche questo è finito nei verbali sulla base delle parole di Chiara Tramontano, che ha aggiunto come a febbraio la vittima "confidava ai nostri genitori la sua gravidanza nonché le problematiche sentimentali con Alessandro" e che loro padre le aveva assicurato "che, se ci fosse stato bisogno, le avrebbe dato tutto l'aiuto possibile". 

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"Mai avuta grande stima di Impagnatiello"

E sempre la sorella di Giulia, lo scorso lunedì, ai carabinieri di Senago che indagavano sul caso, aveva detto: "Fin dall'inizio non ho mai avuto una grande stima di Alessandro, cosa questa fatta notare anche a Giulia". I contatti tra le due sorelle - aveva messo a verbale Chiara - "rimanevano sempre quotidiani tramite messaggi o chiamate ma, il 5 aprile 2023 io e Giulia abbiamo avuto una discussione perché lei mi riferiva che, a distanza di qualche giorno, sarebbe andata qualche giorno a Ibiza insieme ad Alessandro e io non ero d'accordo". Per circa un mese i rapporti tra le due si sarebbero quindi "leggermente raffreddati", almeno fino ai primi di maggio "quando entrambe siamo andate a casa dei nostri genitori e in quell'occasione abbiamo ripreso normalmente i rapporti. Da quel periodo fino alle ore 00:57 di sabato 26 maggio abbiamo sempre mantenuto i contatti".

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Il ricordo di Giulia Tramontano e la raccolta fondi

Ed è ancora Chiara Tramontano a ricordare la sorella anche sui social. "Sono la sorella di Giulia e la zietta di Thiago. Sarò sempre con voi", ha scritto su Instagram. Nelle storie ha anche postato una foto in cui è insieme ai genitori, alla sorella e al fratello con la scritta "quanta vita c'era prima. Volevamo solo viverla insieme". Va avanti intanto la raccolta fondi organizzata dall'Istituto Italiano di Tecnologia, dove lavorava Chiara Tramontano, che in poche ore ha raggiunto la soglia dei 15mila euro, da destinare all'associazione Penelope che ha contribuito alle ricerche di Giulia quando era sparita. “Mi sono imbattuta nel tuo sorriso contagioso, nei tuoi occhi pieni di vita e nel tuo orgoglio e nella tua emozione mentre stringevi il pancione", è uno dei commenti degli oltre 800 donatori.

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Parroco di Sant'Antimo: "Duplice omicidio"

Sia Sant'Antimo, cittadina da dove venivano sia Tramontano che Impagnatiello, che Senago, dove vivevano, sono sotto choc per quanto successo. A Sant'Antimo, a nord di Napoli, si attende la data dei funerali, possibili solo dopo che sarà effettuata l'autopsia sul corpo della giovane. L'ipotesi è che l'esame si svolga la prossima settimana, poi la giovane potrà tornare nel suo paese di origine. Don Salvatore Coviello, il parroco che ha battezzato la ragazza, chiede alla comunità di pregare ed essere vicina alla famiglia. "La legge non lo riconosce ma diciamolo senza mezzi termini, questo è un duplice omicidio. Quello di Giulia e del suo bambino", ha detto. Il Comune di Senago potrebbe invece costituirsi parte civile nel procedimento contro Impagnatiello: “Lo valuteremo nei prossimi giorni”, fa sapere all’Adnkronos la sindaca, Magda Beretta. 

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