Nella regione, alle prese con i danni causati dalle piogge da inizio maggio, sono previsti temporali sparsi. Restano criticità nella pianura olognese, nel Ravennate e nel Forlinese
Scende ad allerta gialla il livello di criticità idraulica nella pianura bolognese, ravennate e forlinese per lunedì 29 maggio, mentre rientrano in verde le aree limitrofe. Stesso codice di rischio, da alcuni giorni, anche per frane e piene dei
corsi minori, compreso il reticolo dei canali dei Consorzi di Bonifica sulle aree collinari e di pianura della Romagna e sulla collina bolognese. Dal punto di vista meteorologico lunedì non si escludono temporali sparsi di breve durata, più probabili sui settori centro-occidentali, con possibili effetti associati occasionali, come raffiche di vento, grandine, fulmini (EMILIA-ROMAGNA, LO SPECIALE).
Le criticità in Emilia Romagna
Permangono condizioni di criticità nella pianura bolognese, con particolare riferimento ai territori di Medicina, Molinella e Budrio, nel ravennate e nel forlinese, per l'elevata saturazione dei suoli e la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d'acqua, che gravano sul reticolo secondario e di bonifica. Nelle zone montane e collinari centro-orientali della regione permangono condizioni di elevata saturazione dei suoli, innescatesi nelle ultime settimane.
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Bonaccini: "Ancora 476 strade totalmente chiuse"
"Noi stimiamo un danno per le strade provinciali di quasi 680 milioni di euro - ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini - e con quelle comunali arriviamo a circa un miliardo di euro, forse qualcosa in più. Poi ci sono 100 milioni per le statali. Sto parlano di strade per la gran parte in territori collinari e montani e non solo nelle zone della Romagna più colpite dall'alluvione ma anche quelle dell'Appennino". Il governatore ha preso parte a un incontro in prefettura a Bologna con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. Bonaccini ha anche ricordato come ci siano "quasi 400 frane attive"con "476 strade totalmente chiuse" e "centinaia di strade parzialmente chiuse".
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Varati interventi per i primi 10 milioni
Approvato il primo piano di interventi urgenti da dieci milioni per l'emergenza alluvioni. Di questi, 3,1 milioni serviranno a far fronte alle spese sostenute dagli Enti locali per le attività di soccorso e assistenza alla popolazione; tre per i primi contributi di autonoma sistemazione a chi ha dovuto lasciare la casa, 1,2 milioni per rimborsare le spese sostenute dal volontariato di Protezione civile. Infine 2,7 milioni sono rivolti a primi interventi di somma urgenza, realizzati sui corsi d'acqua a seguito del primo evento alluvionale che all'inizio di maggio ha colpito il territorio regionale. I Comuni possono già chiedere all'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile l'anticipo del 50% dei costi sostenuti, nell'attesa che venga realizzata una più complessiva ricognizione delle spese sostenute e dei danneggiamenti pubblici. "Con questo piano - spiega la vicepresidente con delega alla Protezione civile Irene Priolo - diamo una prima copertura agli interventi che da subito, nei giorni più drammatici dell'emergenza, sono stati adottati per portare soccorso e assistenza alla popolazione. Di fronte a una tragedia di queste proporzioni, con gravissimi danni alle nostre comunità e al territorio, il nostro obiettivo è fare presto e bene e ristorare gli enti intervenuti a supporto della popolazione e per le opere di somma urgenza approntate. Nessuno deve rimanere solo".