Il fatto è avvenuto a Gussago, nelle campagne bresciane. Il processo di primo grado, celebrato a Brescia con rito abbreviato, ha portato anche alla condanna a 3 anni, 10 mesi e 20 giorni del figlio della coppia e della sorella della donna
Giuliano Rossini e la moglie Silvia Fornari sono stati condannati a quattro anni di carcere. I due avevano sotterrato nel giardino di casa 15 milioni di euro, frutto di evasione fiscale nell'ambito di una maxi frode da mezzo miliardo di euro e da 93 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti. Il processo di primo grado, celebrato a Brescia con rito abbreviato, ha portato anche alla condanna a 3 anni, 10 mesi e 20 giorni del figlio e della sorella della moglie. Ad aiutarli nella loro attività c’era, infatti, anche il figlio Emanuele e la sorella di lei, Marta Fornari. Il ragazzo per gli inquirenti si sarebbe occupato “della creazione delle fatture per operazioni inesistenti e di falsi documenti di trasporto delle società cartiere”. La zia, otto anni più grande, insieme al nipote si sarebbe invece occupata principalmente delle consegne di denaro contante ai clienti “a restituzione dei pagamenti delle false fatture”.
La Guardia di Finanza sta proseguendo le indagini
A fine dell'estate del 2022, i carabinieri e la guardia di finanza trovarono 8 milioni di euro nascosti sottoterra nel loro giardino. Altri 6, poi, furono trovati in diversi nascondigli all'interno della casa loro e dei più stretti congiunti. In totale, ammonterebbero a 93 milioni le imposte non pagate. La guardia di finanza era arrivata al cascinale nelle campagne di Gussago grazie a una segnalazione arrivata nel 2019 ai carabinieri di Gardone Val Trompia su bonifici emessi da un'azienda intestata a un operaio della Valtrompia e destinati a soggetti cinesi, versati su conti correnti esteri in banche asiatiche. Soldi che, secondo le accuse, servivano a pagare fatture inesistenti ma che tornavano poi in Italia grazie a "spalloni" che li portavano in contanti attraversando le frontiere. La Guardia di Finanza sta proseguendo le indagini per capire a chi sia riconducibile il denaro trovato sotto terra. Il figlio e la zia materna - ai domiciliari da una settimana - si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.