Caro affitti, studenti ricevuti al Ministero: "Il 16 maggio mobilitazione nazionale"

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Dopo una prima vittoria con lo sblocco dei 660 milioni per gli alloggi universitari, gli studenti di Cambiare Rotta - collettivo che sta animando la protesta - hanno partecipato a un incontro al Ministero dell'Università e della Ricerca. Si allarga intanto il fronte della protesta in tutto il Paese

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Dopo una prima vittoria con lo sblocco dei 660 milioni per gli alloggi universitari, gli studenti di Cambiare Rotta, il collettivo che sta animando la protesta contro il caro affitti, sono stati ricevuti, questa mattina, al Ministero dell'Università e della Ricerca. Il gruppo ha portato le proprie quattro richieste alla riunione, annunciando la mobilitazione nazionale del 16 maggio: "Al momento abbiamo sentito solo parole e false promesse. L'incontro ha sicuramente riaperto l'attenzione sul tema, ma non ci fermiamo. Per questo il 16 chiediamo a gli studenti di tutta Italia: dobbiamo mobilitarci". Intanto proseguono le proteste in tutto il Paese.

Le quattro istanze

"Sono quattro le istanze necessarie per aprire uno spiraglio in opposizione alle politiche degli ultimi 30 anni", hanno spiegato gli studenti. In primis: "Un tavolo permanente di confronto tra le organizzazioni studentesche, tutte, il Ministero dei Traporti e delle Infrastrutture, il Mur, e la Conferenza delle regioni e delle province". Poi c'è la richiesta di lavorare "per l'abolizione della legge 431 del 98 che ha consentito la liberalizzazione del mercato e ha permesso ai privati di speculare sugli affitti". Come terza istanza è stata ribadita la necessità di "un protocollo di intesa in cui il Mur lavori per imporre agli enti regionali un aumento degli studentati pubblici". Infine è stato chiesto al ministero guidato da Bernini, di produrre "un censimento degli stabili sfitti sia pubblici che privati". "Sono sicuramente arrivati interventi e aiuti. Ma non ci dobbiamo dimenticare che questi non sono interventi strutturali", dicono da Cambiare Rotta.

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Continuano le proteste

La ministra Bernini, nel mentre, ha chiesto il censimento degli immobili inutilizzati, perché siano resi disponibili per gli studenti. E dovrebbe essere pubblicata oggi dal ministero la manifestazione di interesse per mappare gli alloggi e capire quindi quanti immobili si possono destinare a posti letto per gli studenti. Regioni, Comuni, privati, anche enti ecclesiastici, hanno 60 giorni per reperire gli alloggi disponibili sui quali poi dovranno anche presentare delle schede di fattibilità. L'obiettivo, infatti, è creare un nuovo patrimonio di posti letto per gli studenti in tempi rapidi, senza che siano necessari quindi interventi di ristrutturazione troppo lunghi e complicati ed al tempo stesso avere una mappatura chiara delle disponibilità nei vari territori.

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