L'attivista Maria Rachele Ruiu si è scagliata contro la scelta dell'Aifa: "Non c'è nulla di più pericoloso per la salute delle donne che banalizzare temi che impattano sulla loro pelle, come aborto, contraccezione, gender e prostituzione"
Dop che ieri il Comitato prezzi e rimborsi (Cpr) dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la decisione di rendere gratuita la pillola anticoncezionale per le donne di tutte le fasce d'età, arrivano le prime reazioni contrarie. Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia, ha attaccato la scelta dell'Aifa: "Non c'è nulla di più pericoloso per la salute delle donne che banalizzare temi che impattano sulla loro pelle, come aborto, contraccezione, gender e prostituzione. In questo quadro è altrettanto grave e pericolosa la decisione dell'Aifa di rendere la pillola anticoncezionale gratuita".
Ruiu: "Pillola ha gravi effetti collaterali che possono portare a istinti suicidari"
Ruiu si è scagliata contro chi definisce "la pillola contraccettiva libera e gratuita come panacea di tutti i mali senza sottolineare i gravi effetti collaterali fisici e psicologici che possono portare fino a depressione e istinti suicidari". Poi si è chiesta sarcasticamente: "Perché invitare le ragazzine a bombardarsi di ormoni, quando tutti noi ci rifiutiamo di mangiare un pollo che ne porti anche solo la minima traccia? Dove è la salute delle donne di cui si parla proprio oggi, in occasione dell'8a Giornata Nazionale della salute della donna?". L'attivista Pro vita ha parlato anche di aborto, definendo "vergognosi gli attacchi a chiunque voglia raccontare alle donne cosa sia l'aborto e le conseguenze fisiche e psicologiche che comporta alla salute e voglia offrire loro il diritto di non abortire, cioè ogni aiuto possibile per custodire il figlio. Non esiste, infatti, nessuna donna in Italia che sia stata costretta a partorire per eventuali inapplicazioni della 194, ma sono troppe le donne costrette ad abortire per mancanza di aiuti validi".
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"Ideologia gender nega unicità della donna"
"È necessario difendere la salute delle donne dall'ideologia gender che - ha argomentato ancora l'esponente Pro Vita - si è spinta a negare perfino la nostra unicità e i nostri bisogni medici. Per non parlare, poi, della pratica disumana dell'utero in affitto, schiavitù del terzo millennio 'che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane', lo dice la Cassazione, dell'ipersessualizzazione e del mercato della prostituzione, cioè la tratta di donne e bambine rese oggetti e la pornografia che altro non è che prostituzione filmata". Poi Ruiu ha concluso lapidarimente sostenendo che "le donne meritano di più" .