Migranti, migliaia di arrivi nelle ultime 72 ore. A Lampedusa hot-spot al collasso

Cronaca
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Tra venerdì e lunedì i soccorritori hanno messo in salvo circa 2.000 persone. Per altri 1.200 le operazioni di soccorso sono ancora in corso nello Ionio tra la Sicilia e la Calabria. Davanti alla Tunisia due naufragi hanno provocato 38 morti e 18 dispersi. La struttura di Contrata Imbriacola nell’isola siciliana ospita al momento circa 1.659 persone, molto più della capienza massima

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Il weekend di Pasqua (comprendendo anche il lunedì di Pasquetta) nel Mediterraneo è stato segnato da sbarchi, operazioni di soccorso e tragedie: un crescendo di attività dei soccorritori, da venerdì a lunedì, ha consentito di mettere in salvo circa migliaia di persone, a cui vanno aggiunti altri 1.200 migranti per i quali le operazioni di soccorso sono ancora in corso nello Ionio tra la Sicilia e la Calabria. Trentotto sono le vittime di due naufragi, uno al largo della Tunisia e l'altro in acque sar maltesi, e 18 i dispersi. Sono intanto partite le operazioni per montare due tendostrutture per ospitare 700 migranti che arriveranno tra questa notte e l'alba di domani nel porto di Catania, a bordo di un peschereccio soccorso dalla Guardia costiera al largo delle coste siciliane. Altri 108 migranti, che erano sulla stessa imbarcazione, sono stati trasbordati su una motovedetta, la Cp331, che li ha fatti già sbarcare nel porto del capoluogo etneo. A livello politico - mentre continua a discutersi del dl Cutro, ora all'esame del Senato per la conversione in legge - il governo ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza nazionale in tema di immigrazione (LO SPECIALE MIGRANTI).

I salvataggi in mare

La scorsa notte sono sbarcati a bordo di una motovedetta della Capitaneria di porto nel molo Norimberga a Messina 105 migranti, tutti uomini, tra cui 23 minori non accompagnati. Altri due salvataggi della giornata di Pasquetta sono stati i più complessi: hanno riguardato circa mille e duecento persone. La Guardia Costiera è intervenuta per soccorrere due grossi barconi: un peschereccio con 800 migranti a bordo, situato a oltre 120 miglia a Sud-Est di Siracusa, e un'altra imbarcazione con 400 a bordo in area Sar italiana a 170 miglia a Sud-Est di Capo Passero, segnalata da Alarm Phone che fin dalla giornata di Pasqua aveva lanciato l'allarme. Le operazioni di salvataggio a sud-est di Siracusa sono state coordinate da Nave Peluso con il supporto di tre motovedette Sar classe 300 e l'assistenza di una nave mercantile presente in zona; l'intervento a Sud Est di Capo Passero è stato invece gestito da Nave Diciotti con l'ausilio di due unità mercantili di assistenza. A supporto delle operazioni di ricerca e soccorso di questi giorni stanno partecipando anche mezzi aerei di Guardia Costiera e di Frontex.

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I naufragi

Finita la tregua concessa dal maltempo, sono dunque riprese a pieno ritmo le partenze dei migranti verso le coste italiane, come dimostrano gli oltre 40 barchini giunti a Lampedusa negli ultimi tre giorni, per un totale di quasi duemila persone. Tra loro c'erano anche i superstiti di un naufragio in acque maltesi che, a detta dei testimoni, avrebbe causato la morte di almeno 18 migranti, al momento ancora dispersi. A questi si sommano le 35 vittime del naufragio di sabato al largo della Tunisia, presenti su una carretta del mare insieme ad altri 15 migranti che però sono stati salvati. Vittime alle quali si aggiungono il cadavere di un nigeriano che era su un barchino di 7 metri, con 38 migranti, soccorso domenica a largo di Lampedusa dalla Guardia Costiera, e altri due corpi recuperati in mare e portati a Lampedusa dalla Ong Resqship, insieme ai 22 sopravvissuti. Due barchini con complessivi 43 migranti sono invece stati bloccati dalla Guardia Costiera di Tunisi al largo delle coste di Monastir e Nabeul.

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La situazione a Lampedusa

Numeri che hanno portato nuovamente l'hotspot dell'isola al collasso. La struttura di Contrata Imbriacola ospita al momento circa 1.659 persone, circa quattro volte più della sua capienza massima. E, come se non bastasse, sotto i riflettori sono finiti anche gli autobus utilizzati per trasferire i migranti dal molo al Centro e dalla struttura di primissima accoglienza fino al porto dove avvengono i trasferimenti con i traghetti di linea: non sarebbero idonei e subirebbero continui rallentamenti, tanto che la questura di Agrigento ha avviato una serie di verifiche sia sui mezzi sia su chi li gestisce. Tragli ospiti del Centro ci sono anche i 22 superstiti, tra cui nove donne, del naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica in acque Sar maltesi. Una tragedia sulla quale ha aperto un'inchiesta anche la procura di Agrigento che indaga per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. I sopravvissuti saranno ascoltati dagli agenti della Squadra Mobile che proveranno a ricostruire cosa sia accaduto. Erano partiti da Sfax e quando l'imbarcazione è colata a picco i migranti sono rimasti in acqua per almeno un paio d'ore prima di essere tratti in salvo dalla nave Nadir della Ong Resqship. Una "tragedia inenarrabile - attacca proprio la Ong tedesca - che si sarebbe potuta, e dovuta, evitare con un approccio umanitario alla migrazione invece di blindare i confini europei”.

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