L'urologo avrebbe prima sparato alla moglie e al figlio che dormivano nello stesso letto. Poi è toccato alla figlia che, sentiti i colpi di pistola, avrebbe tentato di fuggire nel corridoio ma è stata colpita al petto e alla testa per essere stata poi ritrovata morta vicino al letto
Dalle quattro autopsie disposte dal pm, titolare del fascicolo, Guido Cocco, emergono nuovi particolari nelle indagini sulla strage familiare messa in atto dal professore della università dell'Aquila Carlo Vicentini. L’omicida-suicida 70enne, in pensione da circa due mesi come primario di urologia dell'ospedale di Teramo, si è tolto la vita dopo aver ucciso la moglie Carla Pasqua, 63 anni, la figlia Alessandra, 36 anni e il figlio Massimo, 43 anni, disabile dalla nascita e in condizioni molto gravi.
Un gesto premeditato
Il medico avrebbe premeditato tutto aspettando che i suoi familiari andassero a letto prima di fare la strage e poi suicidandosi con la pistola regolarmente denunciata. Cinque in tutto i colpi sparati dalla P38. Secondo una prima ricostruzione, sulla base dell’esame dei cadaveri da parte del medico legale e degli esperti della polizia Scientifica di Ancona, la moglie dell’urologo sarebbe stata uccisa nel sonno con un colpo di pistola al collo. Gli altri due figli colpiti alla testa. Massimo è stato trovato morto sul letto, accanto alla madre. Mentre Alessandra è stata raggiunta anche da un colpo al petto nel tentativo di fuggire dal padre lungo il corridoio, per poi morire dietro la porta della camera da letto.
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La depressione
Domani sono previsti i funerali alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Nel frattempo prosegue da parte degli agenti della Squadra mobile l’interrogatorio di testimoni e persone informate sui fatti per capire meglio come è scaturita la strage familiare compiuta da Vicentini. Un medico stimato, oltre che una persona disponibile e sensibile, che avrebbe dato sfogo alla follia omicida, secondo gli inquirenti, dopo un lungo periodo di depressione aggravata dalle condizioni di salute del figlio, disabile sin dalla nascita, e dal pensionamento arrivato due mesi fa, ma sempre vissuto male.
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Il biglietto lasciato dall'urologo
Tra i reperti sequestrati durante il sopralluogo sul luogo della strage familiare, ci sono un manoscritto dell’urologo, cinque cellulari, due computer, registrazioni delle telecamere di sicurezza della villetta e tante armi. Emergono particolari anche sul biglietto lasciato dall'omicida. Nel foglio scritto con una grafia incerta, considerata dagli esperti "delirante" spiega l'Ansa, il medico cerca di spiegare la situazione che sta vivendo, accusando in modo farneticante alcune persone.