Attivisti Extinction Rebellion scaricano letame davanti a sede Regione Piemonte

Cronaca
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Due persone sono salite sulla tettoia sovrastante l'ingresso e hanno appeso uno striscione con scritto: "Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori!"

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Una ventina di ambientalisti del movimento Extinction Rebellion ha scaricato quintali di letame, con sopra dei fiori, all'ingresso del grattacielo della Regione Piemonte, a Torino. Due di loro sono saliti sulla tettoia sovrastante l'ingresso per appendere uno striscione rosa con la scritta "Dalla Regione non nasce niente, dal letame nascono i fior!", riprendendo la canzone ‘Via del Campo' di Fabrizio De André. "Siamo ancora nella m…", hanno aggiunto richiamando lo slogan simile che era comparso su uno striscione appeso al ponte della Gran Madre un anno fa per denunciare lo stato di siccità del Po. "Sentiamo ormai ogni giorno interviste e dichiarazioni del presidente e degli assessori regionali sul gravissimo stato di siccità in corso, ma tutti i progetti promossi da questa Giunta, come lo Skidome di Cesana e i chilometri di piste e infrastrutture nel Parco Naturale dell'Alpe Devero, raccontano un'altra storia", afferma uno di loro. "Siamo qui vestiti di fiori perché sappiamo che una rinascita è ancora possibile. Di fronte alle inadempienze della Regione ci ribelliamo chiedendo di agire!".

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"Siamo in una crisi idrica gravissima"

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Digos della questura. La manifestazione di oggi rientra in una serie di azioni simboliche che Extinction Rebellion sta portando avanti ormai da mesi, con l’obiettivo di richiamare l'attenzione della cittadinanza sulle responsabilità del governo regionale – e nazionale – per l’aggravarsi della crisi idrica e, più in generale, di quella climatica. "Siamo in una crisi idrica gravissima, sintomo di un problema sistemico e ben più ampio, e la Regione Piemonte, insieme al governo italiano, sta letteralmente premendo l'acceleratore verso il collasso climatico", evidenziano gli attivisti.

In una foto d'archvio un campo di granoturco nella provicnia di Brescia, rinsecchito a causa della siccità e delle anomale temperature, 5 agosto 2022. I primi sette mesi proiettano il 2022 come l'anno più caldo di sempre: luglio appena concluso ha fatto registrare un +2,26 gradi sopra la media italiana dal 1800 (da quando vengono rilevati i dati) ad oggi e nel complesso i primi 7 mesi dell'anno fanno registrare un +0,98 gradi. A indicarlo sono i dati pubblicati ogni mese dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr). "Se il 2022 finisse adesso sarebbe l'anno più caldo di sempre", ha commentato all'ANSA Michele Brunetti dell' Isac-Cnr. Ansa Davide Brunori

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