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Giornata mondiale dell'acqua, il lago che salva Firenze

Cronaca

Chiara Caleo

L’invaso di Bilancino nel Mugello è un’infrastruttura molto complessa che ha cambiato radicalmente il territorio che la ospita. L’opera è stata molto contestata, ma ha assunto negli anni una funzione primaria per salvare la città di Firenze, il Chianti, Prato e Pistoia dalla carenza d’acqua

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Un paesaggio antropico.  Un lago artificiale piazzato lì, in zona pedemontana, nella valle dove ancora oggi si vedono costruzioni abbandonate. Un progetto come tanti in Italia, di lunga e travagliata realizzazione. Nato per proteggere la città di Firenze dalle alluvioni dell’Arno, il lago di Bilancino  la sta salvando anche dalla siccità. 

Una difesa per il suolo, una riserva per il territorio

L’invaso che al suo massimo raccoglie 69 milioni di metri cubi d’acqua non è al suo colmo in questa stagione proprio per lasciare spazio alle piogge insistenti  di eventi metereologici rossi e arancioni. È quindi una protezione dal rischio idrogeologico, ma il cambiamento climatico ha reso principale un’altra finalità. “Quella di garantire acqua nella stagione estiva all’Arno, comprese le falde acquifere che sono in prossimità del fiume stesso. Durante la stagione estiva su indicazione dell’Autorità di Bacino e degli enti competenti , viene deciso il rilascio e lo svaso del lago” spiega Massimo Fabbri responsabile degli impianti di Publiacqua. “ Questo - continua - consente di garantire ai nostri impianti di Mantignano e Anconella acqua in ingresso grezza che poi trattiamo e eroghiamo a Firenze, a tutto il Chianti fiorentino e diamo importante forte contributo a Prato con i suoi paesi vicini  e alla città di Pistoia”. Se non ci fosse questo afflusso L’Arno avrebbe serie problematiche nella stagione secca anche da un punto di vista igienico- sanitario.

Energia , sicurezza  e turismo

L’acqua non è solo un bene primario, è capace anche di creare ricchezza quando produce energia.  Bilancino ha una sua centrale idroelettrica con due turbine. Posizionato così nel cuore dell’Appennino l’invaso costituisce anche una riserva preziosa per i Canadair. Lo si capisce già dal nome, lago non invaso. Il fatto che sia stato pensato non come un bacino impenetrabile per i comuni vicini e soprattutto per Barberino di Mugello è oggi un vantaggio. “Ci ha portato molto turismo , un turismo diverso rispetto a quello che ci sarebbe stato altrimenti in questa zona”  dice Sara Di Maio, Vicesindaca con deleghe al turismo e allo sviluppo economico. C’è chi viene qui a fare balneazione , chi sport, chi navigazione . Sulla sponda anche un circolo nautico . L’area sosta per i camper ha 3000 accessi all’anno.  Durante la realizzazione dell’invaso sono state tante le polemiche ,si temeva che avrebbe cambiato il microclima . Nessuno però adesso ci pensa più .

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