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Derby Lazio-Roma, cori antisemiti e maglia “Hitlerson”. Piantedosi: trovare i responsabili

Cronaca
©Ansa

Il ministro dell'Interno ha chiamato il capo della polizia Lamberto Giannini e il questore di Roma Carmine Belfiore per invitarli a fare ogni sforzo possibile per individuare i responsabili dei comportamenti antisemiti che si sono registrati durante la partita. A denunciarli, su Twitter, la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello che ha pubblicato video e foto in cui si vede un tifoso laziale indossare la maglia con il nome “Hitlerson” e il numero 88, mentre la curva Nord intona cori antisemiti

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Fare ogni sforzo possibile per individuare i responsabili dei comportamenti antisemiti che si sono registrati durante il derby Lazio-Roma, andato in scena all’Olimpico domenica scorsa. È questo l’invito del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: a quanto si apprende, ha chiamato il capo della polizia Lamberto Giannini e il questore di Roma Carmine Belfiore. Per giovedì 30 marzo, per affrontare la questione, era già stata programmata una riunione al Viminale con Piantedosi, il ministro dello Sport Andrea Abodi, i vertici del calcio e i rappresentanti della Comunità ebraica.

La denuncia

Le polemiche extra calcistiche sul derby della Capitale – finito 1-0 per la Lazio – sono nate dopo il post su Twitter di Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma: ha pubblicato video e foto in cui si vede un tifoso laziale che in tribuna indossa la maglia biancoceleste con sulle spalle il nome “Hitlerson” accompagnato dal numero 88, di chiara matrice nazista, mentre la curva Nord intona cori antisemiti. le immagini hanno fatto presto il giro del web, sollevando critiche e polemiche. “Come sempre siamo gli unici a indignarci e a protestare. Possibile che tutti continuino a far finta di nulla?”, ha scritto Dureghello.

Le reazioni

Tra i primi a intervenire, il ministro dello Sport Andrea Abodi. “Impossibile far finta di nulla. Farò la mia parte, come sento il dovere di fare. Il rispetto è dovuto e non è negoziabile”, ha scritto sul social. E ha annunciato provvedimenti. Ha parlato anche il prefetto Giuseppe Pecoraro, neo-coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo: "Sono da condannare duramente i cori contro il mondo ebraico che si sono sentiti in questi giorni negli stadi. Sono da sanzionare fortemente e vanno identificati i responsabili. In caso contrario, è necessario un intervento anche sulle società per le quali questi fanno il tifo”. L'Anpi, da parte sua, si è detta pronta a "un'azione di carattere penale per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa". "È il momento di provvedimenti esemplari da parte della procura federale e di indagini e sentenze coraggiose da parte della magistratura", ha tuonato il presidente dei partigiani Gianfranco Pagliarulo. Il senatore di Azione-Italia Viva Ivan Scalfarotto ha annunciato una interrogazione al Viminale, mentre dal Pd il deputato Marco Furfaro ha chiesto di "intervenire con forza". 

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Il precedente

Fra i tifosi laziali, in tanti hanno preso le distanze da quanto accaduto, anche se molti hanno rilanciato sui social le offese omofobe che i cugini romanisti avrebbero rivolto loro al derby. All'ingresso della curva Nord, infatti, sono comparsi alcuni adesivi arcobaleno con la scritta "Lgbt, laziale, gay, bisex, trans". Tornando ai simboli o immagini nazifasciste legati al tema calcistico, non è la prima volta che appaiono in città. L'ultimo episodio è di un paio di mesi fa: alla vigilia del giorno della Memoria, la Capitale si era svegliata tappezzata di adesivi che rappresentavano il disegno di Hitler con la maglia giallorossa della Roma. Uno "sfregio inaccettabile", aveva stigmatizzato il sindaco Roberto Gualtieri, facendo poi rimuovere le figurine.

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