L'impennata, secondo i dati diffusi dal Viminale, si è concentrata in particolare nei tre giorni che vanno dal 9 all'11 marzo. Sbarcati, intanto, a Pozzallo i 17 sopravvissuti al naufragio di ieri. Il governo torna a valutare l'impiego della Marina militare
Sono 20.017 i migranti sbarcati in Italia quest'anno, più del triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 (6.152). L'impennata, secondo i dati pubblicati in giornata dal Viminale, si è concentrata in particolare nei tre giorni che vanno dal 9 all'11 marzo, quando sono arrivate ben 4.566 persone. Le nazionalità più rappresentate sono ivoriani (2.410), guineani (2.380) e bengalesi (1.506). I minori non accompagnati sono, invece, 1.965.
Sbarcati a Pozzallo i 17 sopravvissuti al naufragio di ieri
Intanto, nella giornata odierna, sono arrivati nel porto di Pozzallo i 17 migranti sopravvissuti al naufragio avvenuto ieri davanti alle coste libiche in cui risulterebbero disperse altre 30 persone. I naufraghi, tutti originari del Bangledesh, sono stati trasbordati sulle motovedette della Guardia Costiera dal mercantile "Froland", che li aveva soccorsi. In banchina è stata predisposta la macchina dell'accoglienza, con il personale dell'Asp e della Croce Rossa, il medico dell'Usmaf e le forze dell'ordine. I migranti, una volta sbarcati, sono stati trasferiti nell'hotspot di Pozzallo.
Vertice interministeriale a Palazzo Chigi
Un vertice sul tema migranti si è tenuto stamattina a Palazzo Chigi. Alla riunione hanno partecipato la premier Giorgia Meloni, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, quello della Difesa Guido Crosetto e i vertici dei Servizi segreti, la direttrice del Dis Elisabetta Belloni e il direttore dell'Aise Giovanni Caravelli. In un secondo momento all'incontro si sono uniti in collegamento anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Durante il vertice è tornata l'ipotesi di un maggiore coordinamento sulla sorveglianza marittima per l'individuazione dei barconi che trasportano migranti in acque extraterritoriali, con il coinvolgimento quindi della Marina militare, che ha gli strumenti tecnologici adeguati per portare a termine questo tipo di operazione.