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Migranti, operazioni Guardia costiera: “Oltre mille in pericolo”. Cutro, vittime sono 73

Cronaca
©Getty

Arrivi record di migranti verso l'Italia: oltre 4mila in quattro giorni. Un'imbarcazione con 500 migranti è arrivata nella notte al porto di Crotone. La Guardia Costiera chiede il supporto della Marina militare. Secondo Frontex gli arrivi dall'Africa sono aumentati nel 2023 del 116% rispetto all'anno scorso.  Trovato il corpo di un bambino di 6 anni, è la 73esima vittima accertata del naufragio di Cutro. Il presidente della Repubblica Mattarella ha firmato il decrto approvato dal Cdm ieri in Calabria

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Sono in corso diverse operazioni della Guardia Costiera tra Calabria e Sicilia per salvare oltre 1.300 migranti in difficoltà in mare. A sostegno è intervenuta anche la Marina Militare, per supportare le operazioni di soccorso. La nave Diciotti, in rotta verso Lampedusa, ha tratto in salvo 480 persone mentre si dirigeva verso l'hotspot dell'isola siciliana. A dare l'allarme per primo per un barcone in difficoltà era stato il centralino dei migranti Alarm Phone, contattato da alcune persone su un peschereccio che cominciava a imbarcare acqua e che contava oltre 500 migranti a bordo. Per il loro arrivo sono state allertate le prefetture di Ragusa, Siracusa, Catania e Messina. È boom di partenze verso l'Italia: circa 4.600 in 48 ore, numeri che preoccupano il Viminale. Gli arrivi del 2023 sono a già a quota 17.500, il 194% in più dell'anno scorso. Intanto si aggrava il bilancio delle vittime del naufragio di Cutro del 26 febbraio: sono 73 i morti. L'ultimo corpo ritrovato è quello di un bambino.

L’allarme

"Abbiamo allertato le autorità competenti. Non perdete tempo: mandate subito i soccorsi!", ha scritto su Twitter Alarm Phone, allegando anche la mappa di dove si trova il peschereccio, in prossimità della Sicilia orientale in direzione di Siracusa. Come evidenzia "Repubblica", l’imbarcazione sarebbe stata avvistata dallo stesso aereo di Frontex che aveva individuato il caicco poi naufragato a Cutro e anche da un elicottero della Us Navy, che avrebbe notato la partenza dalle coste della Cirenaica. La gravità della situazione era stata ribadita anche da Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans. “A bordo del motopeschereccio c'è una situazione di grave pericolo”, aveva dichiarato. E aveva aggiunto: "A scanso di equivoci, questa è una situazione di distress, non è un'operazione di polizia che serve, si tratta di un peschereccio strapieno di profughi in fuga, che chiede aiuto, ci sono decine di donne e bambini e da bordo segnalano che stanno già imbarcando acqua. Per questo chiediamo che per favore inviino le motovedette e i mezzi aerei della Guardia costiera, per aprire un evento Sar”.

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Gli altri interventi e il supporto della Marina Militare

Oltre all'imbarcazione al largo della Sicilia orientale, la Guardia costiera sta intervenendo in soccorso di altre persone - circa un migliaio - su diverse imbarcazioni che stanno cercando di raggiungere l'Italia. Tre motovedette stanno operando, a circa 70 miglia a sud di Crotone, per prestare soccorso a un barcone con circa 500 migranti a bordo. Altre unità della Guardia Costiera, come la Nave Dattilo e ulteriori 3 motovedette, stanno prestando soccorso ad altri due barconi dove a bordo ci sono 800 migranti che si trovano, invece, a circa 100 miglia da Roccella Ionica. Vista la situazione e visto il numero di persone in pericolo su imbarcazioni alla deriva, il ministero della Difesa ha predisposto l'intervento aggiuntivo della Marina Militare. "La Guardia Costiera in difficoltà nell'area Sar italiana, a sud ovest della Sicilia orientale e a sud ovest del Mar Ionio, durante interventi di propria competenza, ha chiesto supporto alla Marina Militare. È stato disposto l'immediato intervento di Nave Sirio, già presente nell'area per le proprie attivita operative, ad integrazione dei mezzi della Guardia Costiera attualmente impegnati sulla scena luogo dell'azione", ha dichiarato in una nota il dicastero guidato da Guido Crosetto

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480 migranti salvati verso Lampedusa

Intanto, 480 migranti sono stati soccorsi in mare dalla nave Diciotti, mentre stava facendo rotta verso Lampedusa per trasferire centinaia di ospiti dall'hotspot verso la terraferma. L'imbarcazione della Guardia costiera è poi comunque arrivata nell'isola siciliana, dove sono state prese a bordo 188 persone che erano nella struttura di contrada Imbriacola: a fronte di 400 posti ufficialmente disponibili, ospita 2700 profughi. Nelle ultime ore a Lampedusa sarebbero arrivati altri 188 migranti con tre diverse imbarcazioni tra cui un barchino di 7 metri, dove erano presenti 13 donne tra le 38 persone a bordo. Vista la situazione sull'isola siciliana, alle ore 11 di domani la nave Diciotti farà sbarcare al porto di Reggio Calabria circa seicento migranti soccorsi negli ultimi giorni in vari punti del Mediterraneo. Già allertata la Prefettura di Reggio Calabria, che coordinerà l'attività di primo soccorso e di assistenza all'arrivo, oltre che occuparsi della redistribuzione su tutto il territorio nazionale.

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I dati di Frontex

Gli ultimi casi rafforzano i dati pubblicati da Frontex, che in un bollettino ha evidenziato come il Mediterraneo centrale sia stata la rotta più attiva nei primi due mesi del 2023 per gli arrivi irregolari di migranti, con quasi 12mila attraversamenti. Il dato sarebbe addirittura superiore al doppio rispetto ad un anno fa (+116%): a questo proposito si può prendere ad esempio anche solo febbraio, quando il numero di persone che hanno sfruttato questa rotta è triplicato rispetto a un anno fa, raggiungendo quota 7mila. Sempre secondo l’agenzia europea, gli arrivi nei primi due mesi dell’anno nell’Unione europea sono stati 28130, di cui 13800 nel solo mese di febbraio. Ad usare la rotta mediterranea sono soprattutto coloro che provengono da alcuni Paesi dell’Africa, come Costa d'Avorio e Guinea, e anche dell’Asia, come Siria, Afghanistan e Pakistan. Nello stesso periodo di tempo, rileva Frontex, è sceso il numero di persone giunte dai Balcani occidentali: il merito è soprattutto della decisione presa dalla Serbia, che ha deciso di allineare la sua politica dei visti a quella dell’Unione europea. Secondo i dati, resta comunque resta la seconda rotta migratoria più attiva verso il Vecchio Continente, con quasi 8.400 rilevamenti, il 28% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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