
Traffico rifiuti, sequestrato cantiere tangenziale Novara. Le immagini dall'alto
Sequestrati beni per otto milioni di euro nell'ambito dell'indagine su un presunto traffico illecito di rifiuti. Tra le accuse ai sette indagati ci sono anche reati di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture e gestione di rifiuti non autorizzata. Al centro delle indagini una serie di "violazioni alla normativa ambientale, che sarebbero state realizzate da una società operante nel settore dello smaltimento e riciclaggio dei rifiuti", ha spiegato la procura di Milano

I carabinieri forestali e la Guardia di finanza di Milano hanno eseguito un sequestro preventivo per oltre 8 milioni di euro nell'ambito di un'inchiesta su un presunto traffico illecito di rifiuti e su reati di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture e gestione di rifiuti non autorizzata. Sotto sequestro il cantiere del nuovo tratto della tangenziale di Novara. Sette persone risultano indagate
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Secondo l'ipotesi accusatoria per realizzare l'opera sarebbe stato utilizzato materiale non trasformato da rifiuto in recuperato e quindi di fatto qualificato come rifiuto. Da qui anche la necessità di verificare le condizioni strutturali e ambientali del tratto di strada. Secondo quanto riferito dal procuratore di Milano, Marcello Viola, infatti "il sequestro del cantiere del nuovo tratto della tangenziale di Novara" è stato deciso "al fine di verificarne la condizione ambientale e strutturale"
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Per la procura "il materiale conferito alla società consortile dall'impianto", società attiva nella realizzazione del nuovo tratto della tangenziale, è di circa "500.000 tonnellate di terre e rifiuti". Materiale che "non sarebbe stato sottoposto a una reale operazione di trattamento e recupero tale da poter garantire la qualifica di materiale recuperato", ma sarebbe stato realizzato "con una moltitudine di rifiuti mescolati tra loro, costituiti prevalentemente da materiale terroso e accompagnati da una mendace Marcatura Ce, in danno della Stazione appaltante"

L'attività di contrasto ai traffici di rifiuti, ha chiarito il procuratore Viola, "si sta fortemente focalizzando sul settore delle opere pubbliche e del recupero dei rifiuti terrosi e da demolizione, funzionali alla realizzazione di tali opere". Gli ingenti investimenti in atto, "crescenti nei prossimi anni grazie ad investimenti da Pnrr e nell'ambito delle Olimpiadi di Milano-Cortina impongono l'innalzamento della soglia di attenzione e la maggiore focalizzazione delle risorse disponibili su tali obiettivi", ha affermato Viola

L'esigenza di sequestrare il cantiere si riferisce al "profilo dell'incolumità pubblica qualora l'opera, collaudata sulla base di dati non veri e/o di materiale non conforme alle prescrizioni normative, venisse aperta alla circolazione veicolare anche pesante", ha scritto il pm della Dda milanese Silvia Bonard inel decreto di sequestro d'urgenza, spiegando che "occorre scongiurare qualsiasi rischio"
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