Naufragio Crotone, vittime salgono a 72. Recuperati corpi di bimba di 3 anni e una donna

Cronaca
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I corpi trovati nelle acque di Steccato di Cutro. Continuano le ricerche degli altri migranti dispersi. Informativa del ministro Piantedosi alla Camera e al Senato su quanto successo nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio, in particolare sul ruolo di Guardia di finanza e Guardia costiera. Nel cimitero di Crotone oggi la prima sepoltura di una delle vittime: Nizami Hamid, 24enne afgano. Giovedì Cdm a Cutro. Mattarella: “Cordoglio si trasformi in scelte concrete”. Indaga anche la Procura di Roma

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Continuano a oltranza le ricerche dei dispersi dopo il naufragio avvenuto domenica 26 febbraio sulla spiaggia di Steccato di Cutro, in Calabria. Le vittime accertate sono 72, tra le quali 17 minori: gli ultimi corpi ritrovati sono quelli di una bambina di 3 anni e di una donna, recuperati in mattinata dalle acque di Steccato dopo che alcune persone li avevano avvistati in mare. L’identificazione è resa difficile dalla lunga permanenza in acqua. I migranti che ancora mancano all’appello sarebbero tra 30 e 40. Oggi, nel cimitero di Crotone, c'è la prima sepoltura: quella di Nizami Hamid, un ragazzo afgano di 24 anni. E sempre oggi c'è stata l'informativa urgente alle Camere del ministro Matteo Piantedosi su quanto successo, in particolare sul ruolo ricoperto da Guardia di finanza e Guardia costiera. Su questo aspetto, oltre alla Procura di Crotone, anche quella di Roma ha aperto un'indagine conoscitiva per fare luce su eventuali aspetti penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi. Il titolare del Viminale, durante l'informativa, ha riferito che sono stati fermati, come sospetti scafisti, un cittadino turco e due pakistani, uno dei quali minorenne, e "sono in corso le ricerche di un quarto scafista. Giovedì, intanto, il governo ha convocato il Consiglio dei ministri a Cutro. “Il cordoglio si trasformi in scelte concrete", ha chiesto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (MIGRANTI, LO SPECIALE).

Il richiamo di Mattarella e il Cdm di giovedì

Mattarella ha parlato dall'università della Basilicata. "Il cordoglio si traduca in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell'Italia e dell'Unione europea, perché questa è la risposta vera" da dare dopo la tragedia dei migranti a Cutro, ha detto. Ha aggiunto che se intere famiglie lasciano "con dolore" il loro Paese i motivi ci sono. Una presa di posizione netta che non lascia indifferente l'esecutivo. Esecutivo che, con una mossa giudicata propagandistica dall'opposizione, ha convocato per giovedì un Cdm sul tema migranti negli uffici del Comune di Cutro. Tra i temi: maggiore accoglienza per gli immigrati regolari e guerra aperta ai trafficanti. Palazzo Chigi ha fatto sapere che il governo sarà presente al completo e che è allo studio anche un gesto simbolico, ma ha anche assicurato che verranno varate misure concrete e che sarà solo l'inizio di un percorso. “L'Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano. Per questo motivo, nel Consiglio dei ministri di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo, il governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare", ha scritto in un post sui social la premier Giorgia Meloni.

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A Crotone la prima sepoltura

In Calabria, intanto, le ricerche dei migranti dispersi continuano a oltranza con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori, droni e con il personale di presidio a terra di Guardia costiera, Questura, Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco e Protezione civile regionale. Le vittime accertate sono 72, tra cui 17 minori. 64 persone, tra le quali 16 minori, sono state identificate e sono state rese note le loro nazionalità: 57 sono dell'Afghanistan, 3 Pakistan, 1 Tunisia, 1 Iran, 1 Siria e 1 Palestina. I superstiti risultano 79, di cui 8 ancora ricoverati ma non in condizioni preoccupazioni. Oggi, nel cimitero di Crotone, iniziano le prime sepolture delle vittime. Nel tardo pomeriggio di ieri la prima bara, quella di Nizami Hamid, un ragazzo afgano di 24 anni, ha lasciato la camera ardente allestita nel Palamilone. L'inumazione secondo il rituale musulmano, su richiesta dei parenti, avverrà nel cimitero di Crotone. Altre salme verranno trasferite secondo le richieste dei parenti delle vittime: il ministero dell'Interno ha dato la disponibilità a coprire i costi per il trasferimento all'estero. 

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L’informativa di Piantedosi e le inchieste

Sempre oggi l’informativa alle Camere del ministro dell’Interno Piantedosi, chiamato a riferire sul ruolo ricoperto da Guardia di finanza e Guardia costiera. Su questo aspetto, per verificare se ci siano stati eventuali comportamenti penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi, stanno indagando sia la Procura di Crotone sia quella di Roma. La Procura calabrese ha fatto sapere che è già a buon punto la "ricostruzione della rete di comunicazioni che sono avvenute prima" del naufragio del barcone carico di migranti del 26 febbraio. Quindi i pm sono già in possesso delle comunicazioni - o almeno una parte di esse - tra Frontex, Guardia di finanza e Guardia costiera per ricostruire gli eventi. L’aereo Frontex ha segnalato la presenza dell’imbarcazione alle 23.03 di sabato 25 settembre, ma si vuole capire cos’è successo fino alle 4 del mattino successivo, orario presumibile dello schianto del caicco sulla secca. Anche la Procura di Roma, dopo l'esposto dei parlamentari Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, ha aperto un'indagine conoscitiva (senza indagati e ipotesi di reato) per fare luce sulla catena dei soccorsi. Ma a Crotone continuano anche le indagini riguardo al fascicolo aperto contro i presunti scafisti. L'incidente probatorio chiesto al gip dalla Procura crotonese è slittato alla prossima settimana. L'obiettivo è cristallizzare il racconto dei superstiti di quanto avvenuto al momento del naufragio e nei minuti successivi. L'incidente probatorio sarà anche l'occasione per i presunti scafisti arrestati di tornare a difendersi, dopo avere negato ogni responsabilità nel corso dell'interrogatorio da parte delle forze dell'ordine.

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