
Migranti, cos’è Frontex e perché se ne parla in relazione al naufragio di Cutro
La notte tra il 25 e il 26 febbraio, prima che il barcone naufragasse, l’Agenzia europea delle frontiere aveva segnalato la presenza dell’imbarcazione a 40 miglia dalla costa. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha spiegato come non fosse indicata “una situazione di pericolo o di stress a bordo”. Frontex ha replicato che “sono sempre le autorità nazionali competenti a classificare un evento come ricerca e soccorso”

Nel tentativo di ricostruire quanto accaduto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, quando un barcone è naufragato davanti alle coste di Cutro e almeno 70 migranti sono morti, è spesso stata citata Frontex: si tratta dell’Agenzia europea delle frontiere, la cui sede è a Varsavia, in Polonia
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Frontex, da ormai cinque anni, è impegnata in un'operazione congiunta con l’Italia dal nome “Themis”: la missione, riporta il sito dell’Agenzia, supporta Roma nel controllo e sorveglianza dei confini oltre che nelle operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo Centrale. Il focus è sul “law enforcement”, cioè il contrasto ai traffici illegali
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Lo scorso anno gli aerei dell'Agenzia che monitorano il Mediterraneo hanno contribuito al salvataggio di 24mila persone. L’area dell’operazione copre le zone interessate dai flussi di migranti provenienti da Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia e Albania
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Tutti i mezzi impiegati nell'operazione sono sotto il comando del ministero dell'Interno italiano. Themis è guidata da un Centro di coordinamento internazionale (Icc) che opera nella sede del Comando aeronavale della Guardia di finanza all'aeroporto di Pratica di Mare (Roma). (In foto: il naufragio di Cutro)
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In concreto, quando un mezzo di Frontex impegnato nell'operazione avvista un'imbarcazione sospetta, avverte immediatamente l'Icc - che è a sua volta coordinato dal Centro di coordinamento nazionale (Ncc), una cabina di regia istituita al Viminale che comprende esponenti di Polizia, Carabinieri, Gdf, Capitanerie di porto e Marina Militare - e per conoscenza il Centro di coordinamento del soccorso marittimo (Imrcc) della Guardia costiera a Roma

La notte del naufragio, alle 23.03 di sabato, un aereo Frontex ha segnalato la presenza del barcone a 40 miglia dalla costa crotonese, dopo averla avvistata 30 minuti prima. Secondo quanto dichiarato dalla premier Giorgia Meloni, “non ci sono arrivate indicazioni di emergenza da Frontex”

Secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, rimane da chiarire perché non è stato attivato l'evento Sar e perché non è partita l'operazione di soccorso per il barcone. La mail Frontex non avrebbe indicato il numero di presenze a bordo e inoltre avrebbe parlato di una "buona galleggiabilità"

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera, aveva detto: “Frontex non aveva segnalato una situazione di pericolo o distress a bordo, evidenziando la presenza di una persona sopra coperta e altre sotto coperta e una buona galleggiabilità. Poi c'è stato un peggioramento delle condizioni meteo”

L’Agenzia, però, era intervenuta ricordando che “sono sempre le autorità nazionali competenti a classificare un evento come ricerca e soccorso”. Quella notte dunque, verso mezzanotte, sono due unità della Guardia di finanza - quindi un'operazione di polizia e non di salvataggio - a prendere il mare

Le condizioni del mare, forza 4, costringono però le due imbarcazioni a rientrare. Le unità della Guardia costiera, che hanno motovedette più grandi, restano agli ormeggi. E quella stessa notte il barcone è poi affondato
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